Sdraiata al sole
Una sdraio multicolore vintage
Un ombrellone con il capo reclinato, come avesse rinunciato a vivere
E piccoli ombrellini cinesi precipitati dall’alto in bicchieri da cocktail
Sorrisi di ospitalità ostentati
Scarpe nere, divise nere e guanti bianchi
Che volteggiano nell’aria, intenzionati forse a rassicurare
A me ricordano molto i pinguini
Lacustri, ma pinguini
Il riverbero dell’acqua di questo enorme lago riflette sui loro denti
Che rimando in giochi e riverberi di luce
La mia bevanda
Soggiogata dai cubetti di ghiaccio
Mentre cagnolini di anziane ospiti mordono tavolini di bambù sfilacciandoli tutti
Ho due rotelline di cetriolo sugli occhi
Perfettamente regolari
Come mi fossero sempre appartenute
Mi hanno detto elimini le occhiaie
Avrò fatto bene a fidarmi?
Sono priva della vista e temo leggano sul mio viso la contrarietà alla cosa
Forse la grande fetta d’anguria che mi hanno servito è un modo per tenermi buona
Se fosse un giallo alla Agata Christie tutti capirebbe che non ho potuto assistere ad alcun omicidio
Sempre per via della mia oscurità temporanea
E poi le macchie
Le enormi macchie sulla mia tunica, al morso di quel frutto, mi discolperebbero
-Madame non si è mai allontanata da qui! –
Eccomi qui
Fuggita da tutto per non ritrovarmi col niente
Nella speranza di trovare un Conte o un Principe
Sì, di quelli che raccolgono l’oggetto caduto, riporgendotelo con garbo
Ma se penso a quale di questi oggetti potrei perdere ho i brividi
E scatta la domanda: - Raccoglierebbe mai una lima da unghie? O peggio una forbicina? –
La risposta è semplicemente: - No! –
Forse volevo solo coccolarmi per un giorno
Ulteriore accanimento di oggi è che il cane della mia vicina, ha abbandonato il bambù
Vuole concentrarsi sulla mia gamba
La goccia che fa traboccare il vaso
Non posso andare oltre
Mi alzo di scatto
Schiaccio la coda al cane, che fugge via
Estirpo i due cetrioli e li lancio lontano, andando a precipitare nei bicchieri della coppia che si pavoneggia poco lontano
Che non accorgendosi dell’accaduto bevono con leggerezza e gusto
Infilo le ciabattine e trovo la buccia della anguria che mi si para davanti
Il calcio la fa volare in aria
Con un tiro piazzato, da manuale secondo il gioco del rugby
E avvitandosi su se stessa più volte, si corica nella piscina
In fondo a vederla è anche carina, come una barchetta, con le striature verdi, interni bianchi ed un equipaggio di semini tutti neri
I pinguini corrono verso di me non capendo
E le loro stringhe sciolte delle loro scarpe nere li fanno ruzzolare lungo quei prati
Color verde irritante
Riprendo il mio cappellone, comprato appositamente in quel negozio carinissimo in paese
Volevo sentirmi Ava Gardner
Lo indosso e con una eleganza disarmante esco di scena
Le ciabattine e la tunica le porto via con me
Son carine
Entro nella mia city car
E mi ricordo chi sono e da dove vengo
Eccomi qui