Trent'anni!
Anzi trentaquattro oggi.
Era magra come un chiodo, abbronzata nera nera, un rossetto rosso fragola e un paio di sandali con tacchi vertiginosi.
Si presentò al nuovo luogo di lavoro così pimpante e decisa, ma il cuore nel petticino batteva, come batteva.
Ebbe subito l'effetto desiderato, occhiate dagli uomini, occhiatacce dalle donne.
Era agosto e mancava solo un mese compimento del suo destino.
Lui!
Arrivò una mattina di settembre, biondo, riccioluto, barbuto, due strepitosi occhi pervinca e un'aria da impunito sessantottino e per completare una voce da far fare sogni… sogni osé.
Lei lo amò, la poverella, lo amò all'istante!
Ma povero scricciolo, non dedicava neanche un secondo al sogno che Lui si avvedesse di Lei.
Si avvide invece il principe azzurro (d'occhi almeno!), si avvide di Lei.
E furono baci… e furono carezze.
Erano passati otto anni, ma lui aveva un'altra e lei non voleva essere l'altra… e si rassegnò.
Altra vita, altri incontri, lei incontrò un altro amore ma anche questo finì, la gabbia in cui il nuovo lui l'aveva rinchiusa non era d'oro, ma di fetido legno marcio colorato di perbenismo, apparenze educate, finti sentimenti e profondi rancori, e puzzolente della sua pazzia.
Lei andò via dalla gabbia e non si piegò su sé stessa, ma cercò i bocconi della nuova vita e li assaporò senza ingordigia, ma con spizzichi da vera gourmet!
Ne passarono di anni, e 23 anni dopo il destino burlone stava tramando qualcosa.
Si avvide che il documento che aveva tra le mani aveva un che di familiare, un profumo di gioventù e lo capì il perché, c'era il nome di lui. Era ricomparso per caso.
Anche lui, a chilometri di distanza, lesse il nome di lei e sobbalzò.
Non l'aveva mai dimenticata.
Si telefonarono e lui le confessò che allora aveva avuto una paura colossale del suo ardito modo di amare.
Sono ancora lontani fisicamente, non si sono ancora rivisti ma si scrivono appassionate, struggenti, azzardate lettere d'amore, e lui le scrive: ti consegno il mio cuore.
E lei gli dice: delle tue parole ne faccio cibo, ne faccio coperte, ne faccio respiro.
Un amore lungo una vita con negli occhi i loro sguardi dei vent'anni, con nel cuore la certezza dell'essere l'uno là metà dell'altra.
Per altri lunghi anni si sono scritti e non si sono più persi, ma sono sempre lontani fisicamente.