Davide alzò la mano in segno di saluto prima di salire sull'autobus gridando: "Ci vediamo domani sera alle 20 al Festaiolo- Ti raccomando Michele non mancare!"
Il Festaiolo era un locale, ristorante bar e pizzeria, posizionato in un quartiere popolare di Napoli, (purtroppo ha chiuso definitivamente a seguito della pandemia) non molto ampio ma attivamente frequentato dagli insegnanti dell'istituto scolastico adiacente, dagli allievi ed allieve, e dagli impiegati degli uffici comunali e regionali circoscrizionali. Con un numero considerevole di clienti, ogni giorno si festeggiava un onomastico, un compleanno o una ricorrenza, in special modo amorosa.
Sia pure solo con l'offrire un caffè, ma ogni giorno c'era qualcuno o qualcosa da festeggiare, e da qui anche il nome del locale: "Il Festaiolo"-
La sera dopo, Davide, puntuale come sempre, alle 20 era nel locale. Dopo poco lo raggiunse Michele. I due dopo essersi salutati cordialmente, consumarono un aperitivo e ordinarono una pizza. Entrambi impiegati comunali ed entrambi separati, ognuno aveva trovato gioia e serenità nella moglie dell'altro. Davide in Mirella, ex moglie di Michele, tranquilla donna di casa, tutta dedita alla cura delle faccende domestiche e alla famiglia, aveva raggiunto l'equilibro e la comprensione familiare che da sempre cercava, mentre Michele, in Sandra, accanita lettrice, ex moglie di Davide, aveva trovato la compagna ideale per discutere di letteratura. Di autori classici e moderni. Di Arte in generale. Ascoltare musica classica. Andare ai concerti. Andare a teatro. Ciò che con Mirella non era possibile. Lei detestava leggere, detestava il teatro, e tutto quanto a lui piaceva. Ciò che l'appassionava era il calcio, quello che a lui non piaceva. Era una accanita tifosa. Ad ogni incontro di calcio invitava amici e parenti a casa per seguire la partita in televisione.
Ed ecco cosa festeggiavano i due amici: la reciproca nuova e soddisfacente convivenza. Ognuno dei due aveva trovato la sua anima gemella. Non era solo un modo di dire ma realmente erano con la loro compagna un sol corpo ed una sola mente. Nulla poteva scalfire queste gordiane unioni. Ciò che altrettanto li consolava era stata la volontà, il coraggio, la forza, di afferrare al volo il momento epifanico che li aveva illuminati e, di abbandonare tutto, di buttare via un percorso di vita non vita, e ritrovare sé stessi in un nuovo radioso cammino.
Meglio adottare una drastica soluzione per il bene proprio ed altrui anziché continuare un'unione, una convivenza, che danneggia inesorabilmente e può condurre alla pazzia o alla morte.