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SCENA 1a Interno giorno. Un'ampia camera squallida e colma di fumo di sigarette. Quattro uomini, dall’aspetto poco raccomandabile stanno terminando una partita a carte intorno ad un tavolo ingombro di bottiglie di wishy, panini e monete.
Portacenere strapieni di cicche. A capo tavola una prostituta in veste da camera, semi sbottonata. Dalla scollatura si intravede il seno bianco e turgido. Si trucca e segue la partita. In un angolo una donna giovane ma malandata, si sta drogando. Si alza uno dei giovanotti dal tavolo, le va incontro, le getta via La siringa dalle mani e la picchia.
UOMO: T`agge ditte tanti wote ca quante ‘j ‘a faticà stà fetenzia Nun te li ‘a piglia.... Comme madonne te l’aggia dicere?
La tira per i capelli e la getta a terra. La prostituta si alza e la difende.
PROSTITUTA: Ueh, ma che vuo` a sta povera guaglione?....
Mario fa il gesto di picchiare anche lei.
Le due escono di campo. In un altro angolo, un uomo e una donna su di una brandina tentano di fare l’amore ma lui non ci riesce e viene rimproverato dalla ragazza. Mario, uno dei giocatori. getta sul tavolo l`ultima carta e vince la partita. (esaltazioni) Si sente la voce di Antonio che bestemmia perche` per l'ennesima volta ha perso al gioco. ANTONIO: Ma che sfaccimme!… nun `e proprio jurnata mia oggi. Ma comme se po fa? se l'ha zucat``e carte chiste! Ce vo proprio nu mazze scassate. Uagliù io me ne vache. Ce vedimme.
Si alza e va via. Mario prende la vincita dal tavolo e segue Antonio.
SCENA 2a Interno giorno.
MARIO: Anto`Aspiette!…Ma pe chella robba Nun me fatte sape` cchiu` niente… C’hamma fa?....
ANTONIO:
`O sacce, hai ragione, ma agge tenute che ffa`. Te chiame dimane `e ce mettimme d`accordo.
MARIO: Va bbuo`!
Ritorna al tavolo a giocare. Antonio esce. Nel corridoio, da una porta aperta vede la prostituta che sta vestendosi e si sofferma a guardarla. Questa accortasi chiude la porta. Antonio apre la porta d'ingresso ed esce.
Titoli e quadri di testa.
Quadri di testa: Strade e vicoli di Napoli. Inquadrature di prostitute. Musica per tutta la durata dei titoli e quadri di testa.
SCENA 3a Esterno giorno
Due ragazzi su di un motorino scippano la borsa ad una donna.
Carrellata in avanti e panoramica, mentre i ragazzi scappano e la donna è distesa a terra.
Dissolvenza.
SCENA 4a Esterno giorno
Sullo sfondo una palazzina diroccata. Alcune prostitute passeggiano. Qualcuna si allontana accompagnata da un cliente. Da una macchina scende una donna stravagantemente vestita, è Carmela. Saluta il passeggero che subito riparte. Si aggiusta la gonna. Si appoggia al muro e accende una sigaretta. Tra un tiro e l'altro Si guarda in giro. La macchina inquadrerà`, in una panoramica generale, persone che Passeggiano. Persone che vendono sigarette. Scugnizzi che giocano a pallone. Uno squillo di cellulare distoglie Carmela dal panorama. Sono i due ragazzi dello scippo che con un cellulare in mano, ed alcune collanine consegnano tutto a Carmela.
1° RAGAZZO. Carme` quante ce daje pe sta` robba?
CARMELA: Nun `o ssaje che l`aggia fa prime vede`?... Passe dimane.
2° Ragazzo E` dacce almeno n'anticipo!
CARMELA: Dimane. Passe dimane. È mo` jatevenne.
Carmela mette tutto in borsa. I ragazzi vanno via. Riprende la roba dalla borsa e la Mette in un tombino. Un uomo passa davanti alla donna. La osserva. Cammina. Poi torna indietro. Le si avvicina e chiede:
UOMO Quanto vuoi?.
CARMELA: Settanta euro e ti faccio anche un bel bocchino.
UOMO: È troppo pe me!…
CARMELA: È chi se ne fotte?!...
UOMO: So` dduje iuorne miei e paga.
CARMELA: Chest`a me nun m`interessa. Io piglio settanta euro a marchetta.
UOMO: Tengo nu desiderio enorme, è voglio a te. Nun mo` putisse fa nu sconto?.
CARMELA: Ne` ma me vulisse sfottere?... Uaglio` smamma. Nun e` giornata. È meglio ca te ne vaje che` piere tuoie.
L`uomo si allontana di pochi passi, lanciando un ultimo sguardo alla donna che , infastidita, si toglie una scarpa e gliela getta. Poi dice:
CARMELA: Ueh, ma te ne vaje o no?... Cornute!… Eh, gia` mo `o facimm``addirittura pe senza niente. Stu` figlio `e zoccola.
L'uomo alla reazione della donna scappa via. Antonio sopraggiungendo.
ANTONIO: Ueh, Carme` che` succiesse?....
CARMELA: Ah tu si venute?… chillu fetent’’e mmerd’’o ‘j
Indica l'uomo ormai lontano.
ANTONIO: Chi e`?…. ca` fatte?….
CARMELA: Vulev``o sconte. Se credev``e sta`o mercato.
ANTONIO: Carme` quant``e fatte a stammatine?...
CARMELA: Duicentedieci euro.
ANTONIO: È dammenne ciente. Me servene. Agge jucat``e agge perze n`ata vote tutte chelle ca teneve. Mo` m`aggia rifa`.
La donna mette mano alla borsetta e da all’uomo quanto chiesto. Inquadratura di entrambi.
CARMELA: Tie`. Accussi se ne vann``e denare miei. `E denare ca io me fatiche.
ANTONIO: Ma pecche` io nun fatiche?… Chi te protegge`a te?…. E non fare più commenti sulle mie decisioni. Ce simme capite?.....
Carmela va a prendere il pacchettino portato dai ragazzi e lo porge ad Antonio.
CARMELA: Pigliati pure chiste. L`hanne purtat``e guaglione.
Antonio mette tutto in tasca.
ANTONIO: Carme` ce vedime`a casa.
CARMELA: A robb``e `j `e sigarette quante arriva?...
ANTONIO: Co` carico `e stanotte. Sta` tutto sotto controllo.
CARMELA: Pepp``o sfriggiate me l`ha chieste n`ata vote.
ANTONIO: Ce parle io. `O telefono. Nun te preoccupa`.
Antonio si allontana di pochi passi Carmela lo chiama.
CARMELA: Anto` che te cucino? Che vuo`?
ANTONIO: Fa chelle che vuo` tu… pasta `e fasule, patane…. Ce vedimme! Lavora. Lavora.
Esce fuori campo. La macchina lo inquadra mentre si allontana.
Dissolvenza finale poi dissolvenza iniziale.
SCENA 5a Interno sera
Una camera da pranzo con attigua cucina. Ambiente bene illuminato. Carmela e Antonio, stanno consumando il loro pasto seduti uno di fronte all'altra in un totale silenzio. Si sente solo il rumore della posata nel piatto. Poi Antonio:
ANTONIO: E allora comme`e ghiut``a Jurnata?….
CARMELA: Nun me pozze lamenta`. Assaie meglio d`ajere.
ANTONIO: È quante`e purtat`a casa?...
CARMELA: quattucientevente euro. E a te comm``e ghiute?...E vinte?….
ANTONIO: Nun so cazze tuoi?….
CARMELA decisa E perze!….
ANTONIO: Chelle che` guadagnate è poco. Secondo me non ti impegni abbastanza. Stasera jesce n`ata vote.
CARMELA: Anto` ma che dici?…
ANTONIO: Ma `o vuo` capi ca chelle Che` guadagnate serve sule a me?…
CARMELA: Io me sente`accise. Tengo na stanchezza enorme. Nun me fido nemmeno `e movere nu dito.
ANTONIO: (alzandosi) Appena fuori ti riprenderai. Beve un ultimo bicchiere di vino. Poi prende la borsetta della donna, preleva dei soldi. Si avvicina a Carmela le prende la mano e la porta all’interno dei pantaloni…. Primo piano di Antonio che gode.
ANTONIO: Io me ne vache. Tengo che fa tutte`a nuttata. Ce vedimme diman``a matine. Apre la porta ed esce.
CARMELA: Che schife`e vita.
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