Le Ombre della Sera
Luca era un ragazzo di ventidue anni, cresciuto in una piccola città del nord Italia, dove tutti conoscevano tutti. Fin da piccolo, aveva mostrato un talento naturale per il calcio, ed era stato sempre al centro dell’attenzione, sia in campo che fuori. Tuttavia, dietro il sorriso brillante e la personalità affascinante, si nascondeva un tormento che solo lui conosceva.
Luca aveva iniziato a bere durante gli anni del liceo. All'inizio era solo un modo per sentirsi parte del gruppo, per vivere le serate con leggerezza e dimenticare la pressione delle aspettative che gli altri avevano su di lui. Ma col tempo, l'alcol era diventato un rifugio. Dopo la morte improvvisa del padre, un evento che lo aveva scosso nel profondo, la bevanda ambrata era divenuta la sua unica consolazione.
Le serate al bar, che inizialmente erano sporadiche, divennero routine. Ogni volta che si sentiva sopraffatto dalla vita, l’alcol sembrava offrirgli una tregua, un momento di pace in un mondo che appariva sempre più caotico e insensato. Ma era solo un'illusione, e Luca lo sapeva. Tuttavia, quella consapevolezza non bastava a fermarlo.
Il Giorno della Consapevolezza
Un giorno, mentre la pioggia batteva incessante sui vetri della finestra della sua stanza, Luca si svegliò con un mal di testa pulsante, il risultato di una notte passata a bere senza sosta. Guardandosi allo specchio, vide un riflesso che quasi non riconosceva. Gli occhi gonfi e le occhiaie profonde raccontavano una storia di notti insonni e di scelte sbagliate. Fu allora che una realizzazione colpì Luca con la forza di un pugno: stava perdendo tutto ciò che era.
Il telefono squillò interrompendo i suoi pensieri. Era Marco, il suo migliore amico dai tempi delle elementari. "Luca, dobbiamo parlare," disse Marco con un tono che lasciava poco spazio alle obiezioni. E così, nonostante la sua riluttanza, Luca si diresse verso il bar del centro, un luogo che conosceva fin troppo bene.
Seduti a un tavolino all'angolo, Marco guardò Luca con uno sguardo carico di preoccupazione. "Amico, non puoi continuare così. Stai distruggendo te stesso e chi ti sta intorno."
Luca abbassò lo sguardo, imbarazzato. "Lo so, Marco. Ma non è così semplice. L'alcol è l’unico modo che conosco per gestire tutto."
Marco prese un respiro profondo, cercando le parole giuste. "So che è difficile, ma ci sono persone che possono aiutarti. Non devi affrontare tutto da solo."
La Strada Verso la Luce
Le parole di Marco risuonarono nella mente di Luca per giorni. Alla fine, decise di seguire il consiglio dell'amico e iniziò a frequentare un gruppo di supporto per giovani con problemi di alcolismo. All'inizio era riluttante, convinto che nessuno potesse veramente capire il suo dolore. Ma durante le riunioni, ascoltando le storie degli altri, iniziò a vedere un barlume di speranza.
Ogni incontro era una piccola vittoria. Iniziò a riconoscere i suoi schemi autodistruttivi e a lavorare per spezzarli. Trovò conforto nel sapere che non era solo, che c'erano altre persone che lottavano come lui, e che, nonostante tutto, stavano cercando di migliorare.
Con il passare dei mesi, Luca iniziò a ricostruire la sua vita pezzo dopo pezzo. Riprese gli allenamenti di calcio e ritrovò il piacere di correre sul campo, sentendo il vento tra i capelli e il sole sul viso. Anche il rapporto con sua madre migliorò; lei riuscì finalmente a vedere il figlio che stava cercando di guarire.
Il Nuovo Inizio
Un anno dopo il giorno in cui aveva deciso di cambiare, Luca si ritrovò nuovamente di fronte allo specchio. Questa volta, però, il riflesso che lo salutava era diverso. I suoi occhi erano più chiari, la pelle più luminosa. Era un uomo che aveva affrontato i suoi demoni e che, giorno dopo giorno, stava vincendo la sua battaglia.
Quella sera, Luca decise di festeggiare il suo primo anno di sobrietà con una piccola cena in famiglia e con gli amici più cari. Mentre si trovava seduto a tavola, circondato dalle persone che lo amavano e lo sostenevano, provò un senso di gratitudine che non aveva mai conosciuto prima.
Alzò il bicchiere, pieno di succo d'arancia, e brindò: "A noi, e alla forza di continuare a lottare ogni giorno."
I suoi amici e la sua famiglia risposero con un sorriso e un brindisi. In quel momento, Luca capì che il viaggio verso la guarigione era appena cominciato, ma che non era più solo. Aveva una squadra al suo fianco, e con loro, sapeva di poter affrontare qualsiasi cosa il futuro gli avesse riservato.
Sempre sarò con te.
Tutto terminò però quando conobbe Laura. Era bellissima, studentessa di legge, ottima famiglia ma come tutti, come Luca anche lei aveva i suoi demoni. Il suo proveniva da quando era ancora adolescente, un dramma che l'aveva ferita anzi uccisa.
Entrò in una spirale fatta di studi assennati e droghe, droghe e alcool, ma sopratutto una sete di vendetta che l' aveva portata agli studi di legge e all'alcool.
Con lei Luca si trovava bene, si parlava, si rideva, si intendevano a vista d'occhio, ognuno finiva la frase dell'altro tanto per chiarire.
Dopo pochi mesi però, la prima ricaduta. Non sarebbe stata l'ultima.
Feste, uscite, “guardiamoci un film”, “beviamo qualcosa”. “Quando smetti di bere, un goccio non può farti male!”
Di li a poco il fantasma del suo passato tornò, ma stavolta non era solo le birre al bar. Questa volta erano carrelli del market pieni di superalcolici, notti in strada, bere dalle 9 del mattino alla 7 del giorno dopo. Oramai l'autostrada per l'Inferno era stata ri-presa e uscirne sarebbe stato ancora più dura, difficile, forse impossibile dato il legame che li teneva uniti.
Un giorno Luca si ritrovò da solo a bere, in una panchina, Laura chissà dov'era, forse a trovare altro alcool da chissà quale parte. Era autunno, non faceva molto freddo, ma lui era li solo, con la sua bottiglia di acquavite distillata di cereali o patate. i suoi pensieri che li rimbalzavano in testa, le sue incognite e i suoi perché. Continuava a bere, ma i suoi dolori, fisici e no, tornavano a galla. Si addormentò.
Soffiava un leggero vento freddo quel giorno e lo colpiva con tutta la forza che in realtà non aveva. Luca fu ritrovato il mattino dopo su quella panchina, soffocato dal suo stesso vomito dopo aver bevuto le 3 bottiglie di vodka che aveva comprato per lui e Laura... che non si era mai presentata all'appuntamento.