Babbo sorrise sotto la folta barba bianca. La poverina non immaginava a cosa andava incontro, doveva leggere una lista di parecchi milioni di nomi e poi rileggerla quando doveva separarli in due liste.

Chiamò uno degli elfi e chiese di avere subito l’elenco dei nomi di tutti i bambini. Appena ricevuta la consegnò alla moglie che era rimasta vicino a lui aspettando. Quando la ebbe in mano si accorse che era un rotolo di pergamena lunga diversi metri. Lo stupore le colorò il viso che diventò purpureo.

  • Accidenti Cornelius, questa cosa è lunga un chilometro! Se speri che io possa fare quello che dici tu sei completamente matto, nessuno ce la può fare! Dillo che lo hai fatto apposta, hai allungato sta cosa proprio per fare un dispetto a me. Ho l’impressione che tu ce l'abbia con me! 
  • Cosa stai dicendo donna? Questa è solo la lista dei bambini che hanno diritto ad avere regali da me, ci sono altre lunghissime liste che interessano altri settori. Finora è stato il lavoro di Zatoski, l’elfo incaricato, e non ha detto mai niente on merito. È un lavoro che si può svolgere con un po’ di attenzione. Come puoi vedere i nomi sono di due colori diversi, azzurro e rosso, secondo te che vuol dire? sentiamo!

Gertrude lo guardò in cagnesco, era convinta che in qualche modo lui la stesse prendendo in giro, ma ancora non aveva capito come. Lesse alcuni nomi sulla lista e notò che in effetti c’erano solo due colori. Immaginò che l’azzurro era per i bambini buoni, il rosso per quelli cattivi. Era una segnalazione molto utile, specie per chi come lei doveva fare la distinzione fra i due colori. Stava leggendo ancora qualche nome quando s’irrigidì nel leggere un paio di nomi, quelli li conosceva bene.

  • Senti un po’ Babbo, come mai vedo due nomi segnati in rosso qua sopra, non dovrebbero esserci, posso sapere chi decide senza conoscerli chi è bravo e chi cattivo? Questi due sono miei nipoti e non possono essere messi fra i cattivi, capito? Se dovrò fare io le liste provvederò a cambiare colore.
  • Non puoi mia cara Gertrude, la lista va solo divisa così com’è. Serve a me quando sarò in volo a regolarmi. Le scelte sono state già fatte dal nostro consiglio. Tu devi solo eseguire quello che ti è stato detto.
  • Tu sei matto non ci pensare, se non posso intervenire allora questo lavoro non m’interessa. Non sono un burattino che puoi manovrare come vuoi, devo poter decidere anch’io.
  • Questo non è possibile, ancora non sei pronta. Quando capirai l’importanza del nostro lavoro forse ne riparleremo. Allora ridammi quella lista e ritorna ai tuoi pettegolezzi e alle tue faccende che ne hai tante da fare. Prima di dire altre fesserie come quella che io non faccio niente pensa alle tue cose.

Gertrude rimase a bocca aperta, non si aspettava una ramanzina simile da parte di Babbo. Pensava che fosse un uomo buono da poter manovrare e invece era capace anche di arrabbiarsi. Dentro di sé sorrise, lei lo aveva stuzzicato di proposito per vedere come reagiva, vista la reazione fu contenta del marito, un uomo sincero buono più del pane, ma capace anche di comportamenti umani.

Decise di collaborare in modo propositivo al buon andamento della casa e della fabbrica di giocattoli. In precedenza si era già informata con delle graziose lavoratrici della fabbrica se poteva anche lei rendersi utile e ora era pronta mettersi in gioco, non poteva permettere che la moglie di Babbo Natale fosse una perdigiorno che non faceva niente dalla mattina alla sera.

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