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È comune ormai trovare molta gente che parla soltanto con lettere o parole sconosciute. Le nuove generazioni stanno costantemente adattando le lingue del passato a se stessi, così andando a creare gran confusione per membri della società “diversamente giovani”. Molte delle parole che vengono usate dai giovani d'oggi vengono spesso estrapolate dalla lingua inglese, essendo questa la lingua che ha visto più cambiamenti. Parole come swag, sus, oof, bro, vogliono dire molto di più di quanto uno non andrebbe a pensare che una singola parola dovrebbe andare a significare. Per queste parole, andiamo a guardare alcune tra le prime mai create: Bro, Swag e FTW. Partendo dalla prima, “Bro” è una perfetta traduzione in italiano di “Fra”, utilizzato sia per salutare un amico che per esclamazioni verso amici. Se per esempio un tuo amico dice qualcosa di un po' controverso, qualcuna andrà a dire “Fra” o “Bro”, dipendendo dalla lingua in cui stanno parlando. “Swag” è una parola che non ha traduzione in italiano, ed è una parola slang (che significa che è la lingua madre ma adattata alle nuove generazioni) di origine americana che va a significare qualcosa di “figo”, un po' “cool”, per così dire. “FTW” è un perfetto esempio di un'abbreviazione, non l'unica del suo tipo. In particolare, “FTW” va a significare “For The Win”, normalmente usato come auto-incoraggiamento in un gioco o in una partita qualsiasi. Ma queste non sono le uniche parole del cosiddetto slang. Parole come “sus”, che significa “sospetto”, o “oof” che origina dal suono con cui muoiono dei personaggi in un gioco e che ora viene usato per imitare un suono di sorpresa + no comment, fino ad arrivare a “hai il drip”, che è una nuova versione dello slang “swag”. Ma come mostrato dall'ultima parola di queste, questo cosiddetto slang è in costante aggiornamento e così continuerà a essere, per sempre in costante evoluzione.
Piccola stella, 26 November 2024
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Giuseppe Scilipoti, 28 November 2024
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Oggi si va a castagne a Castelmonte, sperando di prendere in castagna le castagne, sennò sai che du marroni. Percorro di gran carriera una strada sterrata piena di curve, lasciando dietro tutto fumo [...]
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Utente Anonimo
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Si chiamava Serafino. Era l'ultimo ospite arrivato al Conforto, una Comunità Alloggio per anziani situata nel messinese, dove lavoravo in qualità di Operatore Socio Sanitario. «Prima di avere problemi di deambulazione, mi dilettavo con la scultura. Tu, caro ragazzo, si nota che non hai un cuore... [...]
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Rubrus:La scala ricorda quella di Giacobbe, menzionata nella Bibbia, del resto Serafino [...]
Giuseppe Scilipoti:x PRFF: parole apprezzabili le tue, senz'altro valorizzano questo racconto [...]
Siamo alla vigilia di ferragosto. Mancano solo pochi minuti e potrò timbrare il cartellino e sarò libero di godermi alcuni giorni di ferie. Il telefono squilla. Durante la notte una macchina è andata fuori strada. La giovane conducente è stata sbalzata fuori dal mezzo ed è deceduta. Mi devo recare [...]
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Rubrus:Piaciuto molto. I becchini sono sovente, in narrativa, figure caricaturali, [...]
Teo Bo:Mi è piaciuta l'originalità, il contesto inusuale dei luoghi [...]
La verità è che non riesco a riposare pensando alla quantità di emozioni irrazionali, capacità intellettuali, e umori viscerali che ognuno si impegna a gestire per far funzionare ogni ruolo che investe nella propria vita. Modalità lavoratore dipendente, modalità studente, modalità imprenditore, [...]
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Rubrus:Sui sogni, rimando al testo divulgativo "La meraviglia del tutto" [...]
Anche stamattina, Macchinone Nero mi ha fissato con tutto l'odio di cui è capace, quanto ne ha, pare inesauribile. Macchinina Bianca avrà un futuro nel mondo dello spettacolo, canto e mosse sciocche tutto il tempo, come sempre. Macchinina Grigia era lì, nervosa e impaziente, coi minuti, forse i [...]
Padre Callahan sapeva che perdere la speranza era un peccato. Sapeva pure che, da tempo, la Chiesa aveva rivisto alla radice il concetto di proselitismo. Convertite con l’esempio, non con la parola era il precetto cui adeguarsi. E, ovviamente, era una bella responsabilità. Un peso in grado di spezzare [...]
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L’esilioDiRumba:Quando io leggo i tuoi racconti, dalle mie conoscrnze attuali, non sto solo [...]
Rubrus:Sì, ma sono bruttarelle, anche se non si prendono troppo sul serio. [...]
“Ho freddo. Levami da quest'acqua gelata, fai qualche passo indietro, sono tutta bagnata. Se non ti sposti prenderò un raffreddore! Per favore, portami sulla sabbia” “Stai zitta e non rompere. Qui chi comanda sono io e poi come fai ad avere freddo... sei solo un'ombra!” “Ho freddo, ho freddo, [...]
Ho chiesto al vento Ho chiesto al vento di accarezzare i tuoi capelli, nutrirsi del tuo profumo ed espanderlo nell'aria per poi inviarmelo accompagnato dal suono delle corde di un violino. Affinché io possa inebriarmi di te. Una poesia in video: “Senza 'e te!” https://youtu.be/ukemqLCWwQs?si=UUG7s8kz4hc4pR3M [...]
C’era una volta, in un piccolo castello della Valle d'Aosta, due sorelle streghe di mezza età di nome Hyra e Fedora, assai pigre e indolenti. Vivevano di rendita, in quanto in passato avevano brevettato l'Antifreezee, una pozione portentosa capace di rendere per quattro o cinque ore un qualsiasi [...]
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Era tardi e faceva piuttosto freddo. Inoltre non avevo ancora finito di studiare latino. Con la fortuna che ho, ero sicuro che sarei stato interrogato per primo. Perciò affrettai il passo. Ma non abbastanza da dimenticare le pozzanghere gelate. Lo so. È un po' infantile divertirsi a schiacciarle. [...]
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Rubrus:Avanzo un'ipotesi sull'immagine delle farfalle. Non so se hai visto [...]
Dario Mazzolini:carissimo Rubrus ho letto e visto il film. Non so se ne sia stato influenzato, [...]
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