Era l'ultimo anno delle elementari ed eravamo tutti euforici per i preparativi della recita di Natale.
Come sempre avremmo messo in scena la Natività, molto elaborata dalla nostra maestra la quale avrebbe assegnato ad ognuno di noi una, sebben piccola, parte.
Eravamo a buon punto e le parti sarebbero state assegnate di lì a poco, ma venne un imprevisto a smontare tutte le nostre aspettative.
Quella mattina, ai primi di novembre, entrò in classe il vicesindaco nonché socio in affari del sindaco stesso, possedevano una ditta di lavorazione della pietra e del marmo e costruivano tombe.
L'esimio si rivolse alla classe e tenne un discorsetto: <<Cari ragazzi, da questo momento sarò il vostro regista perché mi è stato affidato il compito di dirigere la vostra piccola commediola natalizia.
Ovviamente come regista dovrò scegliere gli elementi che ne faranno parte e ho qui la lista già pronta stilata dal nostro beneamato sindaco e la consegnerò alla vostra insegnante>>
Mise nelle mani dell'esterefatta donna un foglio con dei nomi e uscì salutando con un cenno del capo, tronfio come un cappone.
La maestra seppur pallida si riprese subito. <<Non so dirvi quanto mi dispiace, ora leggo i nomi della lista e ricordate che non è la mia lista. Quelli che chiamo vengano qui vicino alla cattedra>>
Tonelli Giulia (figlia del sindaco): Maria
Bianchi Enrico ( figlio farmacista): Giuseppe
De Rossi Andrea (figlio Dottore): Erode
Carli Mario, Luigi, Gianni (figli vicesindaco): Re Magi
Carletto Ricci (nipote sindaco): Gesù Bambino
Nicolini Fabrizio ( figlio prof. matematica delle medie): Angelo che annuncia ai pastori
Corteo dei pastori diretti alla grotta: tutti i fratellini piccoli dei precedenti elencati, circa quindici bambini delle prime classi.
Tutti scelti e selezionati personalmente dal regista e dal sindaco stesso. Il resto della scolaresca, cioè noi, esclusi perché non adatti alla parte.
Nemmeno la maestra potè dire la sua, le risposero che i figli dei pezzenti non potevano interpretare ruoli così importanti ed elevati come i personaggi della Natività.
Un cosa fu chiara fin da subito, i prescelti erano tanto boriosi e spocchiosi quanto limitati e incapaci a imparare una battuta qualsiasi, e sì che il testo scritto dal vicesindaco era di una banalità imbarazzante, a noi avrebbe fatto ridere dover recitare una cosa così stupida.
Tornai a casa da scuola con un diavolo per capello e risposi nervosamente alla domanda di mia madre: << Allora come è andata oggi? Hanno assegnato le parti per la recita di Natale?>>
<< Sì, le hanno assegnate e il vicesindaco sarà il regista>>
<<Ma i prescelti chi sono?>>
<Mamma chi vuoi che siano, sono tutti i figli di papà del paese. Per quel che mi riguarda non andrò nemmeno a vederla la loro stupida commedia. La nostra maestra aveva dato a ognuno di noi una particina senza escludere nessuno>> Ero furiosa.
In quel momento bussarono alla porta: <<Aprite, sono Emma, devo raccontarvi la novità>>
<< Arrivi tardi sappiamo già tutto>>, rispose mia mamma già sul piede di guerra.
<< Sia ben chiaro che nessuno di noi andrà a teatro quel giorno, ho già parlato con la Bargonzi (mamma del famigerato Giorgio, donna dalla lingua lunghissima e autorevole) ed è già partita la controffensiva, dobbiamo boicottare la commedia in segno di protesta per l'esclusione dei nostri bambini>>
Le due comari si trovarono subito d'accordo, nessuno degli altri genitori si sarebbe recato a teatro la vigilia di Natale, fatidico giorno dello spettacolo.
Noi ragazzi non serbavamo rancore ma prendemmo la decisione di ignorare qualsiasi provocazione, visto che i grandi attori non perdevano occasione per provocarci.
Nessuno in paese parlò più della cosa, ma di tacito accordo stabilimmo che nessuno sarebbe andato teatro.
Intanto il pomposo regista si aggirava per il paese avvolto da un lunghissima sciarpa bianca e un blocco di fogli con scritto COPIONE a caratteri cubitali.
Si rendeva ridicolo ad ogni passo, ma era tanta la boria che non se ne rendeva nemmeno conto.
Si arrivò così alla vigilia di Natale e il piccolo teatrino venne aperto e illuminato a festa con tutta pompa che meritavano gli egregi attori.
La festa doveva iniziare alle due del pomeriggio, ma nessuno entrò tranne i parenti e gli amici intimi dei prescelti.