Camminiamo in mezzo ai pastini, in un silenzio spezzettato: da voci in lontananza, fruscii, rimbalzi sonori delle giacche a vento.

Ogni tanto parliamo di cose irrilevanti, o forse irrilevabili per uno e non essenziali per l’altro. È tardi ormai per vedere i grappoli d’uva e accennare al pensiero solitario e non esplicitato di rubarne uno. Li hanno già raccolti per farne, nel tempo, quel vino aspro che hai assaggiato da piccola, una volta, storcendo la bocca in un gesto di sicura riluttanza a venire.

Mentre noi percorriamo il labirinto di piccole vigne e muretti in pietra che si alternano senza un disegno preciso, in lontananza, di deviazione in deviazione,ci appare il mare: a volte appena accennato, a volte aperto e battuto leggero dal vento.

Camminiamo abbastanza sereni, con la tranquillità cosciente dell’essere giustamente qui, un’altra volta. Tu avanti a me, meno incosciente, consapevole dei tuoi limiti e frenata dalla paura appena accennata di rischiarne il superamento. Ti appoggi ai muretti, puntelli i piedi di lato nei passaggi scivolosi e guardi con attenzione un po’ il mondo un po’ il cammino.

Vorrei dire dolcemente cose che aumentino la vicinanza e recuperino l’immediatezza degli anni trascorsi. Ma tu sei cresciuta e c’è da anni qualcosa che frena lo scorrere lieve dei nostri radi incontri, qualcosa che mina il nostro essere ora qui e non in un altro luogo. Possiamo anche provare a dimenticarlo, al momento, ma sappiamo che permane nella distanza fisica appena appena erosa dalle svolte del sentiero, nel silenzio improvviso, nel fermarsi a guardare il mare.

Risaliamo il sentiero stretto, a volte interrotto, all’altezza degli occhi, da rami anarchici votati a esplorare altri mondi, lontani dal tronco principale.

Se accade in natura è giusto che sia accaduto anche tra noi: sempre che io sia stato, in qualche modo, il tuo tronco principale.

Ancora qualche minuto e arriveremo all’ultima curva, quella che poi immette sulla strada, poco distante dallo spiazzo dove abbiamo parcheggiato la macchina un paio di ore fa.

La casetta e il giardino appaiono di colpo, appena svoltato sulla sinistra.

Vorrei dirti che ci sarò sempre per te: qualunque cosa accada tu sarai sempre mia figlia, aria che mi si muove sempre intorno, bene senza chiedere. Ma taccio. E noto le tovagliette di plastica bianche e rosse, il tralcio di vite aggrappato alla ringhiera bianca e il mare che da qui nuovamente si vede, come per incanto.

Sei tu che proponi di bere un bicchiere, visto che ci siamo, per riprovare, che magari quello della volta scorsa era di qualità cattiva, malmostoso, come ero io stamani.

Ci sediamo in attesa di qualcuno.

Dovrei parlarti delle mie assenze, del mio passato e del mio presente, del mio scappare e ritornare. E mi piacerebbe tu mi raccontassi di un tuo aspettarmi, di un tuo odiarmi, di un tuo evitarmi.

Arriva una donna e ci chiede se vogliamo un bicchiere di vino, di quello loro, buono.

Tu mi guardi e ridi. E d’improvviso so che non neghiamo tutti e due quello che è stato, perché esistono piccoli appigli a cui aggrapparci. Siamo fragili per natura nei confronti del mondo, noi, e continuerò a sbagliare, con te, con me, con tutti. Ma sappiamo perfettamente, io e te, che qualunque cosa accada, in qualche modo riusciremo ancora a camminare insieme, guardare il mare, sorriderci e magari anche parlarci.

Solo che adesso non è ancora il tempo; è appena il tempo di bere insieme.

Mi guardi, alzi il bicchiere verso l’alto in silenzio, piegando appena il volto verso destra. Poi fai una smorfia e butti giù questo inchiostro nero, aspro e denso.

E dopo dici solo: “Lo stanno migliorando”.

Il mare è davanti a noi, aperto.

Il vento è calato.

Tutti i racconti

2
1
13

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Adribel: Mi ha interessato lastoria interiore di questo racconto. Smettere di dare lezioni [...]

1
3
7

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Vally: Grazie Dario.
    Buona giornata

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

1
2
8

Le mollette

21 November 2024

Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dario Mazzolini: carissima Ecate mi è piaciuto molto. Ti dirò che io evito di [...]

  • Adribel: Ma che bel testo, alleggerisce il cuore, complimenti.

0
3
8

Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

21 November 2024

È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
9
21

Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Adribel: Mi sono commossa, ancor prima di leggere le ultime righe stavo pensando la [...]

  • Dario Mazzolini: grazie di cuore Adribel per le tue parole. Il dolore per la perdita di un genitore [...]

2
1
7

Condanna D'Amore

20 November 2024

Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
21

Doppio sogno (2/2)

PG
19 November 2024

Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]

  • Gennarino: Molto bello. Bravo

2
3
28

Goal

19 November 2024

Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Cavallaselvatica: un goal indelebile, le emozioni che lo circondano sono infinite. complimenti

  • Adribel: Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]

1
3
17

La luna in una stanza

Ispirata a "il cielo in una stanza"

19 November 2024

La luna in una stanza Varco l'uscio, chiudo la porta, accendo la luce, mi trovo solo con la luna. In una stanza.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • L’esilioDiRumba: Ciao @Dario, apprezzo il tuo commento praticamente immediato e la tua opinione. [...]

  • Adribel: Solo, è questo il punto, essere soli, capita, a molti.

5
8
26

Sensuale

18 November 2024

Ho scompigliato i tuoi capelli stelle filanti di argento e oro Ho baciato i tuoi occhi di mandorle e miele la tua bocca letizia di scandalosa grazia Ho baciato I tuoi seni che sono onde di mare Il tuo innocente candore di lussuria, estasi che trascende il corpo, in un triangolo oscuro di umido [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • PRFF: Eros, Bacco, un goccetto di innocente perversione, un tocco di spiritualità [...]

  • Dario Mazzolini: grazie prff per il tuo commento spiritoso. Se vogliono pagano il biglietto [...]

2
4
18

Doppio sogno (1/2)

PG
18 November 2024

La vita influenza il sogno. E viceversa. (Dialoghi Onirici, Thomas J. Plight) Era una mattina di uno splendido Luglio, mi sentivo molto vivo, immerso negli scarichi ignoranti di uno degli quattro letali serpenti di veicoli. Scorrevano affiancati e vagamente consapevoli l’uno dell’altro. Anche [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
9

CENTRALE PARANOICA 6

CICCIONE FA UN BUDDHA

18 November 2024

CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su