Eric entrò in casa esausto. La giornata in ufficio era stata massacrante, con la rete globale intasata da un bug lanciato da uno dei soliti pirati informatici che si danno da fare per inquinare il sistema di gestione governativa.
Lui, come addetto alla sicurezza, aveva dovuto provvedere alla bonifica di ogni nodo contaminato passando ore alla ricerca della soluzione più efficace. Ora la testa gli pulsava dolorosamente e gli occhi erano arrossati e stanchi. In più la sottile pioggia batteriologica lo aveva costretto all’interno del palazzo di vetro ben oltre l’orario di spegnimento delle centraline a petrolio.
Il suo umore era cupo come il cielo in cui sfrecciavano gli ultimi aerotaxi notturni.
L’unica cosa che lo rasserenava in quel momento era l’idea di sprofondare nel sonno virtuale che solo il suo casco dei sogni poteva regalare alla sua mente in sovraccarico.
Il copricapo di titanio, una volta indossato, aveva la facoltà di collegare gli elettrodi direttamente alle sue sinapsi scariche ed attraverso le immagini caricate nella memoria generale era capace di regalargli attimi di pace totale.
Grazie agli impulsi che si irradiavano nelle pieghe nascoste dell’ipotalamo, il suo sistema nervoso ne sarebbe risultato rigenerato, e pronto alle battaglie successive.
Sequenze di spiagge battute dal vento, boschi ombrosi, corsi d’acqua freschissima che attraversavano valli incontaminate curavano i suoi pensieri inquieti. E soprattutto, il suono di quella natura ormai scomparsa lo cullava in un sonno ristoratore. Era soltanto invariabilmente troppo brusco il ritorno alla realtà, ed infinitamente triste...
Sfinito, accarezzò con dolcezza il casco, pensando che in quel momento, del "dopo" non gli importava nulla.
Mentre lo indossava si accorse che due fili penzolavano come se fossero stati recisi. "Maledette tarme meccaniche!", imprecò Eric nel gelo dell’appartamento.
Si sentì disperato e vittima della sorte. L’unica soluzione per trovare pace era correre dal riparatore, su al livello cinque, sfidando la pioggia acida che aveva ripreso a cadere con tonfi sordi. Inoltre, per i mezzi notturni sopraelevati era già scattato il coprifuoco e non c'era altro modo di spostarsi che imboccare la sotterranea, pericolosa e scomoda.
Mentre osservava con rabbia la metropoli nera dietro la vetrata, il suo sguardo colse un sottilissimo stelo verde, che occhieggiava timido sul davanzale della finestra sporgendosi da una piccola crepa, brillante nel nero dello smog.
Piccolo ma caparbio, sfidava l’aria satura di gas e l’umidità inquinata, senza piegarsi.
Da quanti anni Eric non osservava meglio i piccoli segni che la natura tentava ancora di trasmettere a uomini ed androidi distratti?
Sospirò, calmo come da mesi non gli capitava. E decise di non rischiare la pelle per far riparare il casco dei sogni. Poteva farne a meno, per quella notte. Aveva un sogno reale, ora. Tutto da guardare.

Tutti i racconti

1
0
5

I ricordi del becchino : L'uomo delle vespe.

22 November 2024

E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

9
7
71

Il pupazzo di neve

22 November 2024

Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Giuseppe Scilipoti: Grazie Manuela, grazie, questo racconto l'avevo mandato a LdM a fine Dicembre [...]

  • Dario Mazzolini: e provare a chiamare un esorcista? Caro Giuseppe hai fatto centro anche questa [...]

0
2
7

Sono incazzato... 3/3

22 November 2024

A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: bellissimo racconto scritto molto bene al punto di essere diventato il tuo [...]

  • zeroassoluto: Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]

0
2
8

A38

Una mattina alle poste

22 November 2024

Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dario Mazzolini: benvenuto Teo su LDM. Un ingresso divertente e scritto bene. Le poste italiane, [...]

  • Teo Bo: Grazie Dario per il benvenuto in LDM. Spero di non deluderti con il prossimo [...]

3
3
20

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ellissa: la vita è un continuo ricercare un' equilibrio tra noi e gli altri. [...]

  • U1657: Santa crocifissa!!!

2
3
19

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Vally: Grazie Dario.
    Buona giornata

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

3
7
19

Le mollette

21 November 2024

Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ecate: Ellissa, sorella mia, testo a quattro mani

  • U1705: In effetti capita che gli asini volino!

2
10
15

Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

21 November 2024

È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • L’esilioDiRumba: Molti ragazzi di oggi riescono, ancora più di quelli ddella mia generazione [...]

  • Gennarino: L’esilioDiRumba: Grazie per aver letto e commentato. Bisogna educarli [...]

6
13
23

Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Ciao Dario, ho letto questo e le ultime tue proposte anche se non ho commentato. [...]

  • Dario Mazzolini: grazie Lorenzo. Ti leggo sempre volentieri pure io. Grazie ancora per il tempo [...]

2
1
8

Condanna D'Amore

20 November 2024

Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
3
22

Doppio sogno (2/2)

PG
19 November 2024

Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]

  • Gennarino: Molto bello. Bravo

3
3
31

Goal

19 November 2024

Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Cavallaselvatica: un goal indelebile, le emozioni che lo circondano sono infinite. complimenti

  • Adribel: Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]

Torna su