Questa è la storia di quattro amici, due ragazzi e due ragazze, maschietti e femminucce che non si conoscono… ancora, ma hanno una cosa in comune! Sono i fortunati vincitori di una crociera per due persone nel Mediterraneo offerta da un famoso tonno in scatola.
I due maschietti sono di Roma, Piero e Pino di First Valley, volgarmente chiamata Primavalle, il primo è aiuto-idraulico, il secondo aiuto-meccanico.
Pino (Giuseppe Proietti) ha vinto il premio, si è portato l’amico (Pierluigi Morosini), che gli ha detto “se vengo io combini qualcosa di sicuro, altrimenti lascia ogni speranza!”
Le due femminucce sono Carmen Roversi di Viterbo, aiuto-parrucchiera e Deborah Esposito, napoletana trapiantata a Viterbo, dove ha preso una stanza in affitto insieme all’altra ragazza. È Carmen ad aver vinto il concorso, ma si è voluta portare dietro Deborah perché ha notato che, essendo un tipo di bellezza opposto alla sua, non entra in concorrenza ed attira altri maschietti, aumentando le possibilità di “acchiappata”. Deb lavora in incognito in una clinica della salute (dimagrimento organico), è molto coscienziosa, il problema è che essendo abbondante ma molto appariscente, farebbe una cattiva pubblicità ai suoi datori di lavoro.
Giovedì 16 luglio h. 20, partenza crociera: Civitavecchia
«Pino, che dici, quelle due?»
«Mi piace la mora a destra»
«anche a me, l’altra è un cesso»
«allora non vanno bene»
«che proponi?»
«dirigiamoci al bar»
«a quest’ora? Ma sei matto! Quelle bone sono tutte ad abbronzarsi, è quasi il tramonto, solo le vecchie sono al bar per l’aperitivo»
«aspetta! Quei due culetti?»
«se non le vedo in faccia non mi fido»
«rincorrimi e superiamole»
«ok!»
iniziano a correre sul ponte principale della nave da crociera, i due biglietti vinti ci volevano proprio! Quest’anno a Tor Vajanica ci andranno solo per raccontare le “acchiappate” sulla “love boat”. Superano le due incognite, si prendono una decina di metri e tornano indietro
«Pinuccio mio, quella a sinistra ha avuto un incidente alla nascita, il forcipe le ha preso il naso mentre era ancora incastrata, gliel’ha allungato almeno ‘na mezza metrata»
«Beh, in confronto all’altra è Miss Universo, se rimanessimo solo io e lei sulla Terra, sarebbe l’estinzione sicura della specie»
«vabbé, calmo è una nave da 5.000 passeggeri, togliendo bambini, uomini, vecchi e lesbiche vuol dire almeno 1.500 prede, 4 le abbiamo già eliminate, ne mancano 1.496 da visionare»
«1.492, quelle quattro borgatare che starnazzano dentro l’acqua, manco regalate»
«due so’ carucce»
«sì, ma quando sono in tante fanno le scorrette»
«senti, smettila, abbiamo otto giorni, quindi sette notti, rilassati»
«vabbé, ripetimi cosa succede adesso»
«siamo appena partiti, domani mattina presto arriviamo a Napoli»
«bene, quindi appena quelli che si sono buttati subito in piscina per lavarsi escono, si cenerà, vogliamo andare a stoppare i posti?»
«non serve, sono già assegnati, bifolco»
«che cavolo fai, l’uomo di mondo con me? Scommetto che l’hai letto, sennò non sapevi neanche dove salire»
«e allora? Ne so’ sempre più di te, quindi ripeti: Piero è la mente, Pino il braccio»
« Piero è la mente bacata, Pino il braccio forte, poi vedrai che quando inizierai a combinare cavolate toccherà a me uscirne… ahò, lì c’è il tavolo buffet, andiamo a dare un’occhiata?»
«ma dai, ceniamo tra mezz’ora e ti riempi lo stomaco di robaccia?»
«almeno un’occhiata!»
«guarda quelle due al tavolo che stanno andando via, le raggiungiamo?»
«lascia perdere, sono due sciampiste, manco a li cani! Quella con la minigonna leopardata c’ha scritto burina su ‘na chiappa! Quell’altra una botta gliela potrei anche dare, ha una quinta sincera!»
«in testa te la do’ una botta, muoviti, dai un’occhiata veloce, poi andiamo a cena»
«quella lasagna mi ha chiesto l’amicizia, devo cliccare mi piace… capo, una porzione!»
«a me un’Amatriciana»
«ammazza aho’, so’ negri ma sembrano principi, che stile, hai visto come ci hanno serviti? Perfetti!»
«quelli sono laureati, mica so’ ignoranti come te»
«senti chi parla, hai preso la terza media con un gratta e vinci!»
«tu neanche quella, ti hanno bocciato due volte e poi tuo padre t’ha messo in officina»
«e tu? Se non avevi lo zio stagnaro, andavi a rubare!»
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«Carmen, ma perché non ci siamo messe subito in costume?»
«tra poco ci sarà la cena, il tempo di uscire dal porto ed andiamo in sala da pranzo»
«che bello, quelli già stanno a mollo»
«perché fanno la dieta, io ho già fame, poi è meglio iniziare a farci vedere un po’ fashion»
«la minigonna leopardata ti sta da Dio, beata te che te lo puoi permettere, hai un fisico tutto tonico»
«ma che dici, anche tu stai bene, agli uomini piacciono le forme, Deborah, tu hai due tette da paura»
«ti ricordo che lavoro in un centro dimagrimento “sette chili in sette giorni”, come il film di Verdone, quando arrivano le clienti mi nascondono in cantina»
«Lo credo, quelli ci mangiano con le clienti in sovrappeso che si sentono brutte, se vedono te pensano “ma forse si può essere gnocca anche con un culo prorompente”, rovini l’immagine della clinica»
«ho sempre fame, cavolo, andiamo al buffet, un attimo solo, mi prendo un fermino»
«mi raccomando, un’occhiata veloce, non voglio mandare sprecato tutto quel ben di dio che ci sarà a cena»
«ecco, un paio di tramezzini e basta»
«andiamo che stanno arrivando due bulletti, ci hanno puntato, non voglio perdere tempo con i morti di fame»
venerdì 17 luglio: SECONDO GIORNO DI NAVIGAZIONE
«Deborah, svegliati, sono le sette, siamo arrivate a casa!»
«Carmen, ma cosa ti sei fumata, la cicoria ripassata in padella? Stiamo su una nave in crociera!»
«Napoli, prima tappa, arrivo alle sette di mattina, c’è scritto qui, sul diario di bordo»
«per caso abbiamo vinto un autobus che ci porta a casa?? Con un biglietto a tariffa urbana svoltavamo! Capo, mi avverte quando arriva la fermata di Capodimonte così scendo?»
«ma sei cretina, vedremo tanti bei posti i prossimi giorni, poi non abiti più a Napoli, ma a Viterbo, vicino alla clinica»
«ma ci torno tutti i mesi, vabbé, andiamo a trovare mammà o rimaniamo a bordo?»
«tra le gite in programma c’è proprio il museo di Capodimonte, penso che sia quella più gettonata dai maschi ricchi under 40»
«sì, ma niente leopardo, mettiti qualcosa di più serio stamattina»
«logico, quello è da sera»
«ok, minigonna ascellare e costume sotto, così appena torniamo ci buttiamo nell’idromassaggio»
«e se torniamo rimorchiate?»
«beh, allora? Quelli vorranno toglierti qualunque cosa tu abbia addosso, costume o mutanda non cambia!»
«ma perché, ammainiamo la bandierina il primo giorno?»
«che ne so’, vediamo chi ci capita!»
«ok, preparazione e colazione, andiamo!»
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Squilla il telefono a lungo, Pino allunga la mano ma non riesce a trovare la cornetta, apre un occhio e la vede sul tavolino, troppo lontano per i suoi gusti
«Pieroooo, tu sei più vicino, rispondi!!!»
«digli che non ci sono!»
«ma sei scemo, è la sveglia, dobbiamo muoverci, il mattino ha la passera in bocca!»
Piero stiracchiandosi si alza, è nudo con una vistosa erezione
«si? Pronto… grazie signorina, a domattina, le giuro che risponderò prima, mi scusi se l’ho fatta aspettare, caraaa…. a proposito, come si chiam… ha attaccato»
«ok, vatti a fare una doccia fredda, da stanotte ti metti le mutande, mica posso dormire col terrore!»
«stai tranquillo, mi fai schifo pure quando dormo!»
«hai letto il programma?»
«Napoli, shopping tra Vomero, Toledo e Plebiscito»
«perché facciamo quel giro?»
«le gnocche ricche vanno lì, a spendere i soldi»
«ok, colazione ed acchitto leggero»
__________ore 18: zona piscina_____
«Piero, te vojo ammazzà, la più giovane di quelle incontrate era già una donna matura quando l’ha data a D’Annunzio, ecco, guarda dove stavano i culi da dieci e lode, tutti in piscina»
«vabbé, ho sbagliato, comunque hai visto Napoli, non c’eri mai stato, non sei contento?»
«ho perso tre chili, asfalto bollente, sudore, afa, mi butto a mollo, così mi lavo e sbollento i piedi!»
«ok, te l’appoggio»
«basta che non lo fai stanotte!»
Pino è un campione, in 5 secondi è pronto, si butta, vuol fare il tuffo della vita, ma da’ una panzata, gli schizzi arrivano a cinque metri dalla piscina, quelle che prendono il sole lo maledicono.
« meno trenta, rimangono 1.462 P.P.»
«cioè?»
«probabili prede»
«che cavolo vuoi, sono scivolato sul bordo, ormai rilassiamoci, nuotiamo in allegria»
«ahò, ci sono le sciampiste»
«ma che sei andato in fissa? Sono carine, però m’aspetto di meglio da una crociera»
«non è che sei Richard Gere, non puoi pretendere Julia Roberts»
«neanche te sei Tom Cruise… ah, si, l’altezza è uguale»
«la botte piccola…»
«finisce subito, per questo ti chiamano “già fatto?”»
«m’è successo una volta e quella l’ha raccontato subito a tutti!»
«lo sai come sono le donne»
«dai, facciamoci una decina di vasche»
«chi arriva ultimo va in bianco!!!»
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«ma io domando e dico, se dentro un museo un tizio discendente da un bronzo di Riace con un amico, anche lui da paura, ti chiede se ti piace il Parmigianino, come ti viene in mente di rispondere se non sai di cosa sta parlando!!!»
«che cavolo ne so che era un pittore»
«bastava che dicessi “uuh, sì, tanto!” e finiva lì, si parlava di altro, invece no, hai continuato e l’equivoco è andato pure avanti! Tu che gli hai detto “solo la crosta”, quello che rispondeva ammirato “intende ironizzare sull’Antea alle spalle di Berlusconi durante le riprese nella sua villa? Ha ragione, questo a Capodimonte è il dipinto originale, quella è una brutta copia che gli avranno venduto per truffarlo” con una botta di culo avevi fatto bella figura, per quale motivo hai continuato con “mi prendono tutti per scema perché mangio più volentieri la crosta del parmigiano, almeno lei riesce a capirmi!»
«ma che ne sapevo, io già stavo pensando al pranzo!»
«comunque gli unici due che erano passabili si sono volatilizzati»
«ci rifaremo, adesso idromassaggio»
«passiamo al largo, che l’idiota di ieri ha dato una panzata nell’acqua, ha svuotato la piscina»
«ah si, quei due del buffet, neanche regalati»
«guarda! Lì ci sono due posti liberi vicino a due ragazzi, muoviti… scusate, è libero?»
«non abbiamo l’esclusiva»
Ha parlato quello moro, le ragazze sorridono, si spogliano lentamente per farsi ammirare e s’immergono nella vasca bollente.
Deborah non riesce a stare zitta più di un minuto
«sfaccimm, è bollente, saranno più di 90 gradi!»
stavolta è il biondo a rispondere:
«se ci fosse una temperatura superiore a 50, noi saremmo morti»
«vabbé, era un modo di dire»
segue un altro silenzio, tocca a Carmen
«è la prima volta»
«no, usiamo spesso l’idromassaggio»
«intendevo la crociera»
«la facciamo tutti gli anni per festeggiare l’anniversario»
«il… vostro?»
«perché, le crea problemi?»
«si figuri, vivo nell’ambiente dei parrucchieri»
«e allora?»
«è pieno!»
«di chi?»
«di quelli»
interviene Deborah «oddio, mi sto sentendo male, troppo caldo, usciamo amore»
«si, non voglio che quelle belle tettone che amo si sciolgano nell’acqua»
Scappano verso il bar ancora bagnate, lasciando le impronte sulla moquette, il barista le guarda schifate
«un prosecchino, grazie»
«Carmen, ma sei a stomaco vuoto!»
«uh, hai ragione! Buon uomo, mi può dare un panino prosciutto e formaggio?»
il barista si allontana
«guarda che ci vuole un attimo a passare da formosa a cicciona!»
«ma smettila, per un panino?»