Daria era felice, era la prima vacanza da sola, andava in Sardegna dalla sua amica di fb Marisa.
Si erano messe in contatto tramite un gruppo di lettura on line.
Erano accomunate dalla lettura ma anche dalla scrittura. Marisa era più incline alle poesie, mentre Daria si dedicava alla scrittura di racconti brevi, pensava che fossero preferiti dalle persone che non hanno molto tempo per leggere, anche dagli anziani, però, che spesso per problemi agli occhi potevano impegnarsi nella lettura solo pochi minuti.
Un salto sul traghetto e subito si voltò per salutare i suoi genitori.
Il molo di Livorno si allontanava sempre più.
Daria andò a posizionarsi a poppa, la scia lasciata sul mare la affascinava, la ammaliava, sentiva la sua anima librarsi in volo e libera di sognare, finalmente!
Il tempo perdeva il suo ritmo, il biancore della schiuma le massaggiava i pensieri, i contatti con la realtà venivano interrotti.
"La traversata è finita, benvenuti in Sardegna. Prego accomodarsi lentamente ai ponti per ritirare il proprio mezzo e avviarsi all'uscita" da un sibilo lontano fino a diventare tuonanti, queste parole amplificate dai megafoni, riportarono Bianca alla realtà. Velocemente si avviò per le procedure di sbarco e in pochi minuti fu sulla terraferma.
Scese dalla macchina, respirò a pieni polmoni e diresse il suo sguardo verso la piccola folla che era sul molo cercando di individuare la sua amica "virtuale" Marisa. Scrutò a lungo le piccole teste di quella folla ma niente, nessuna somigliava alla foto del profilo, finché lo sguardo si abbassò e mise a fuoco un cappello su un viso che sì, sì, era lei. Dovette abbassare lo sguardo, perché Marisa era sulla sedia a rotelle.
Daria corse verso Marisa a braccia aperte e al suo cospetto si chinò e l'abbracciò emettendo gridolini di gioia.
Sprizzavano felicità le due ragazze, Marisa era felice, la "prova" era stata superata pienamente, Daria non aveva fatto alcun cenno o per meglio dire alcuna smorfia nel vedere la sedia a rotelle.
"Ti presento Antioco" disse Marisa, "mio fratello, è lui che quando può mi accompagna in giro spingendo la carrozzina". Sorrisi profondi e quasi una scintilla all'incontro degli sguardi. "Piacere" disse Daria, "felicissimo" disse Antioco, e si avviarono verso le auto.
Seguirono giorni felici, mattinate in spiaggia, pomeriggi in camera a chiacchierare, serate in giro nelle piazze del paese, fra piatti tipici e folklore sardo.
Saltuariamente Antioco si accompagnava alle ragazze.
I giorni di vacanza di Daria passarono in un baleno, Marisa e Daria avevano consolidato la loro amicizia, si erano raccontate tutto, solo una cosa Daria aveva trattenuto per sé, "vedremo"...aveva pensato!
Al molo gli occhi erano sorridenti ma lucidi, lunghissimo fu l'abbraccio di commiato di Daria con Marisa, anche quello con Antioco.
Un anno esatto era passato e Daria si trovava al molo arrivi del porto di Livorno.
Fra due giorni Daria e Antioco si sarebbero sposati e Marisa avrebbe fatto da testimone, che felicità essere nella stessa famiglia!