Le cose inaspettate dicono siano le più belle
Quando sembra tutto sembra così gravoso, facendoti dormire male o non digerire
Dove la notte sogni strade ripide e in discesa, e dove un masso staccatosi dalla vicina montagna ruzzola verso di te facendoti aumentare il passo per non farsi calpestare
Il respiro affannoso e moviole che trasmettono sequenze di fotogrammi, identici fino allo sfinimento
Poi trovi una sedia
O anche solo una panchina sotto un albero
E tutto cambia
In maniera semplice come è il trascorrere il tempo
Non controllabile da nessuno al mondo
Minuto dopo minuto
Nessuno percuote più nessuno
I timpani provano sollievo e le labbra non sono più morse
Il calore del sole inizia a salire dalla mano e percorre il braccio per poi raggiungere le gote
Piccoli di uccellini reclamano il cibo volgendo il becco all’aria e ti sembra una pennuta orchestra per niente fastidiosa
Le cuffiette ti iniettano assaggi musicali classici rendendoti più sereno
Pianoforti o violoncelli in abbracci musicali
Che vogliono anche te dentro quel vortice di note galleggianti
E come ancelle ti avessero svestito da abiti non adatti alla Primavera e fatto indossare cotoni profumati
Una famiglia di gattini randagi ti attraversa davanti e il maschio li fa passare per poi chiudere la fila
Un miagolio di quest’ultimo ti piace molto, come aver fatto una nuova amicizia
La tristezza o se fosse stato altro sembra averti lasciato
Alzandoti scrolli quella polvere che avevi addosso
Che si deposita a terra per poi essere allontanata dal vento, lontano
Sul lungo lago cammini e non hai catene nè privazioni
Sì
Proprio quando meno te lo aspetti