IL COLONNELLO

 

 

 

Il colonnello a riposo Francesco Solimene, dopo il riposo pomeridiano, si era rinchiuso nel suo studio, come succedeva ormai da cinque anni da, quando aveva deciso di scrivere le sue memorie. Era stato messo a riposo senza poter raggiungere il grado di generale, ma confidava che, fra non molto, dopo la pubblicazione del suo romanzo autobiografico, l’alto comando doveva riconoscere per forza i suoi meriti. Passava i suoi pomeriggi a scrivere, pagine, e pagine, di ricordi, aneddoti, scene di battaglie da lui vissute in prima persona, una vita piena di avventure, sapeva che il libro che si stava formando, era qualcosa di buono che poteva scuotere le coscienze dei futuri lettori. La moglie s’irritava nel vederlo sempre chiuso in quello studio polveroso, pieno di libri e di cimeli, la sera quando lui usciva per la cena, la stanza era avvolta in una fitta nebbia dovuta ai pestilenziali sigari che lui fumava di continuo, si giustificava dicendo che lo aiutavano a concentrarsi e a ricordare.

- Francesco, vieni a tavola, è ora di cena!

La moglie passava e dava dei colpi per richiamarlo alla realtà. La voce del colonnello confermava di aver sentito. Quella sera invece nessuna risposta arrivò dall’interno, era la prima volta che il rituale serale era infranto, Adele la moglie tornò indietro sui suoi passi e bussò ancora una volta alla porta:

- Francesco per favore adesso basta, vieni fuori, la cena si raffredda!

Nessuna risposta, allora Adele infastidita, senza bussare aprì per entrare, ma nello stesso istante il colonnello stava uscendo, i due si scontrarono e Adele irritata lo redarguì.

- Ti rendi di che ore sono, sei chiuso la dentro da quasi sei ore, non ti sembra di esagerare? Adesso vai a cambiarti per favore perchè puzzi come una fumeria d’oppio, non ti voglio a tavola così conciato, sbrigati che la minestra si fa fredda.

- Calmati Adele, se ho oggi ho tardato è per un buon motivo, tranquilla non si ripeterà più un evento del genere.

 

I due si ritrovarono a tavola, cenavano sempre da soli, i figli preferivano uscire e mangiavano fuori, i giovani non intendevano passare le loro serate ad ascoltare le memorie del padre, era diventata una ossessione, racconti sentiti centinaia di volte, erano stufi.

 

- Bene! - esordì Adele versandosi un bicchiere di vino, - allora sentiamo come mai hai fatto così tardi, cosa c’è di diverso da ieri, avevi difficoltà a ricordare qualche dettaglio che ti era sfuggito!

- Per cortesia, risparmiami il tuo sarcasmo donna, è fuori luogo e lo sai, io ricordo tutto e fin nei minimi particolari, il motivo è un altro ed il più importante di tutti.

- Addirittura! – esclamò lei sorridendo – che sarà mai!

- Voglio sorvolare su queste tue battute infantili e ti annuncio che finalmente il libro è finito! Ho terminato, da domani, spero sarai contenta, sarò libero. Ora non mi resta che passarlo all’editore e fra non molto, il pubblico potrà godere della mia opera.

- Sei proprio sicuro che un editore voglia pubblicarlo, caro, dopo quello che abbiamo sofferto con la guerra, credi ci sia chi è interessato a rivivere quei giorni nefasti.

- Non fare la solita disfattista ti prego, sarà un successo, la guerra è appena accennata, funziona da sfondo alle vicende, si parla invece d'eroismi di coraggio, di vita militare, dell’onore dei nostri soldati e dei nostri generali.

- Ah! – fece lei con una smorfia divertita – se si tratta di questo, ci sarà da divertirsi. Allora hai deciso a chi lo proporrai, o dovrai fare tante copie da distribuire a tutte le case editrici.

- Non c’è bisogno, ho dove mandarlo, un capitano, vecchio commilitone, ha aperto un’attività in questo settore, non potrà rifiutarmi questo favore, non farà nessun'obiezione, l’opera merita, basterà leggerla. Domani mattina stessa, farò una copia e la porterò io di persona, voglio parlare con lui da vicino.

Lo studio del dottor Latessa, ex capitano di fanteria agli ordini del colonnello, era situato nella parte terminale di un grande salone dove numerose scrivanie accoglievano gli impiegati. Al riparo della porta chiusa i due parlavano animatamente, il colonnello era agitato, non si rendeva conto delle ritrosie dell’altro nell’accettare il suo manoscritto. Possibile che non coglieva il valore di quell’opera che era costata anni di lavoro e di sacrificio personale.

- Armando, perché continui a tergiversare, cosa c’è di sbagliato nel mio scritto, ha tutti i requisiti per diventare un best-seller, dovresti essere felice, potrai fare un bel po’ di soldi, non è questo il tuo intento o sbaglio

- Colonnello deve capire che non è così semplice, ancora non ho letto la sua opera e quindi per logica non posso dire nulla, se vale la pena investire, perché di questo si tratta, fare un investimento al buio.

- Dal suo punto di vista, i ricordi militari sono importanti per lei, ma potrebbero non esserlo per gli altri, i giovani d'oggi le risulta abbiano interesse a leggere cose di questo genere? Non sanno nemmeno cosa sia la guerra, hanno abolito anche la leva, figuriamoci. Il suo libro potrà essere anche un capolavoro letterario, ma è fine a se stesso, capisce cosa voglio dire?

- No, non credo, se è un buon libro perché non pubblicarlo allora!

- Come faccio a spiegarle, ok, diciamo che lo pubblichiamo, è ha anche un discreto riscontro di pubblico, poi che succede… che magari vogliono leggere altre cose di quest'autore, lei ha per caso un altro libro pronto o è in grado di scriverne un altro in breve tempo? Il guadagno per un editore è sulla continuità, non sul caso singolo.

- Certo che no, ho impiegato cinque anni per completare questo, poi non saprei cos’altro scrivere, non sono mica uno scrittore professionista!

- Ecco vede, questo è il punto, sa quanti manoscritti arrivano ogni giorno sulla mia scrivania? Centinaia! Presunti scrittori, gente che dopo anni, come lei, crede di aver scritto chissà cosa. Tutti vogliono pubblicare, per orgoglio personale, per speranze nascoste di far soldi, per prestigio e per tante altre ragioni, se dovessi consumare carta, personale e tempo per stamparli tutti avrei chiuso, ancor prima di aprire questa attività. Mi ascolti colonnello sia lieto che ha potuto mettere su carta le sue memorie, sarà un'eredità da lasciare ai nipoti, se vuole pubblicare, oggi ci sono i mezzi per poter fare da soli, basta davvero poco per avere fra le mani un bel libro. Sono stato felice d'averla rivista, ma proprio non posso soddisfare la sua richiesta, spiacente!

Il colonnello Solimene restò seduto come impietrito, non mosse un muscolo, solo un tic all’occhio destro denotava la sua irritazione, dentro di se sentiva salire una collera verso quel piccolo insignificante omuncolo, che aveva osato rifiutare la sua opera. Dopo alcuni minuti di silenzio si alzò con sussiego e senza parlare raccolse lo scritto che giaceva sul tavolo e a spalle dritte uscì dalla stanza senza guardarsi indietro.

Giunto in strada, dovette fermarsi per un leggero malore che lo colse impreparato, si sentì mancare, restò ad ansimare per un po’ poi si riprese e nel primo cestino che incontrò buttò la cartella con il suo scritto, proseguì verso casa, ma il suo sguardo era velato da grosse lacrime.

 

Tutti i racconti

0
0
5

L' ammore

18 May 2024

L' amore solo l'ammore Solo l'ammore scritto così con due m È un dolce tormento Un 'inquietudine placata Una scintilla mai spenta Un incontro tra due storie Due anime si cercano da sempre e quando si ritrovano il cuore batte veloce Puoi fare finta di non ascoltare Ma l'ammore sta lì L'ammore è [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
5

Quando sognavo da bambino

18 May 2024

Quando sognavo da bambino Quando sognavo da bambino era tutto cosi etereo Come viaggiare su nuvolette spinte dal vento Sentivo il profumo del dopobarba nelle narici, e il sapore del seno di chi mi amava Potevo andare ovunque con quella sensazione Era come mi tenessero la mano forte forte Come [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
2

LA STORIA DI MAMMUT - 2/3

18 May 2024

Aspettammo oltre quattro ore, ma l’elefantessa non si decideva a partorire, poi all’improvviso la vedemmo muovere freneticamente la coda, e mentre con gli occhi esprimeva una grande sofferenza, un tratto piegò leggermente le zampe posteriori e, dopo un secondo travaglio , riuscì finalmente a osare [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
0
2

Haiku

18 May 2024

soffia levante - su neri papaveri gruppi di stami Laura Lapietra©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
13

LA STORIA DI MAMMUT - 1/3

17 May 2024

Era una magnifica giornata di inizio settembre, il sole entrava dalla finestra della cucina in un largo fascio di luce obliqua, accendendo il pulviscolo dell’aria e anche il viso di mia moglie mentre guardava fuori dalle persiane appena socchiuse. «Il postino ha imbucato della posta, vado fuori [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

1
1
13

Essenza Di Vita

17 May 2024

Sotto il celato drappo dell'essere incostante ove il chronos urge e fluisce incessante, si dispiega una danza di affetti e aspirazioni, come vortici di penombre e chiarori da tessere in boccioli che sbocciano lenemente per divenire. E in questa complessa trama di intrecciati fati, si nasconde [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Piccola stella: Quale condensato flusso di vertà sulla condizione umana scorrono i tuoi [...]

2
3
19

L'ometto

Racconto ispirato al quadro di Böcklin "L'isola dei morti"

17 May 2024

Herr Staub, come ogni sera, stava aspettando l’ometto. La faccenda era cominciata due settimane prima. Quel tizio si era fatto vivo verso l’ora di chiusura e si era piazzato davanti alla vetrina, immobile, insensibile al freddo, al vento, ai passanti che lo spintonavano. Muto, rigido, quasi cadaverico. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Piccola stella: Concordo pienamente con Stapelia.

  • Yoda: Molto molto bello, nella seconda metà lo stile ricorda Poe. Complimenti. [...]

1
2
10

Sedoka 6

16 May 2024

Su calda sabbia vuote conchiglie bianche dopo l'alta marea dolce stupore del barbaglio nel mare tra pesci si confonde Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

2
5
20

Lupin III

Ciclo dei miei ricordi di infanzia

16 May 2024

Ormai entrato di diritto nell’immaginario collettivo e nella cultura pop moderna, Arsenio Lupin ha segnato più di una generazione con le sue avventure da ladro gentiluomo. Sorrisi gengivali. Gambe secche, bianco latte e con peli al naturale. Giacca rossa, ma che cambia colore a seconda delle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Patapump: leggo che nell 87' hanno trasmesso in Italia le prime puntate
    ..ero [...]

  • Lo Scrittore: di serie ne hanno fatte tante e ogni serie è coposta da tot episodi. [...]

3
5
17

sas Janas

16 May 2024

sas Janas nel cuore della terra esse vivono e nella millenaria roccia scavata risiedono piccole, poco più che un palmo di mano ma l’occhio che le cerca lavora invano il loro mantello è un diaspro rosso e per quanto possa sembrare un paradosso la loro pelle, narrano le leggende, è di luna [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

1
4
17

Scelte Di Vita

15 May 2024

Nel tumultuoso crogiolo dell'adolescenza, emergeva un trittico di personalità, un trio di giovani anime che si affacciavano al precipizio dell'ignoto. Le loro vite erano intrecciate in un quadro di esistenza variegato e vivido, ognuno incarnando un unico tassello nel mosaico delle giovinezze. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: Più che un racconto potrebbe essere una esposizione filosofica della [...]

  • Laura Lapietra: Grazie a tutti per aver gradito il mio piccolo testo, certamente ho voluto [...]

2
3
21

ADDIO

solitudine

15 May 2024

Datemi un bicchiere di vino rosso asciutto e forte come il sangue della terra. Un bicchiere di vino per togliere dalla bocca quel sapore dolciastro delle parole d’amore pronunciate in una notte senza luna nel silenzio di due anime che si stavano allontanando su strade diverse. Parole appena [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Patapump: il vino, meditazione di vita 🍷

  • U1615: Mi è piaciuta molto.

Torna su