Era finita! Un’altra giornata lavorativa era terminata. Finalmente un altro venerdì si era concluso , fantastico, travolgente, superfantasmagorico, finita la tritata di maroni settimanale. Finite le chiamate del Sergino, il suo capo, e delle sue splendide call da... conatone di vomito.
Lia quasi quasi avrebbe voluto fare una festa. Era venerdì, ma com’era felice. Eccolo, lo vedeva, pensava a lui… il Liga era apparso tipo Santino, lo vedeva con la sua canzoncina in entrata: “è venerdì non ci rompete i c…..”
Lì, proprio lì, ora, sulla parolaccia che quando ce vuole ce vuole, alla romana… appunto quel rompic… era la sua canzone… Ma perché non ci aveva pensato prima? Ah siii, davvero era convinta, era illuminata da questo pensiero. Il Liga l’aveva scritta per Sergino, il suo capo, e appunto, ridendo a Lia era venuto in apparizione il suo capo… e serrando le labbra senza farsi troppo sentire anche a tono basso incalzò, da sola ma euforicamente felice: “è venerdì, Sergino non ci rompere i c…...” che liberazione, ci voleva il bis...
E ancora: “è venerdì Sergino non ci rompere i c…….”, no ma che bello, ma quanto era cretina, rideva da sola, che toooop, che liberazione… e daje, no dai era al sesto giro la stessa cantilena: “è venerdì…”
Questa bella presa per i fondelli era molto divertente e, tra l’altro, Lia non si sentiva neanche in colpa, continuando a ripetere il super Sergino gingle.
Sergino era unico, indimenticabile, ma non nel senso buono... poi le sue call improvvisate per giustificare la sua giornata di cazzeggio del menga, perché ogni tanto se ne inventava di disperate... tipo l’ultima call sui dispositivi di sicurezza, e va bene, ma si poteva giustificare ai commerciali 2 ore di call con annessa spiegazione sul come usare le scarpe antinfortunistiche con 32 slide? E sai i commerciali dove gliele volevano infilare le 32 slide, ovviamente interessantissime, su come infilare la scarpa, su come posizionare il piede e sul come vattelapesca? I commerciali dovevano avere cura della Gestione delle trattative con i clienti, già era fuori di testa portarsele a casa nella normalità, ma in periodi di COVID era davvero dura.
E poi con i clienti non era mai facile, chi la voleva cotta e chi la voleva cruda… che pazienza a volte. Era proprio lì sulla punta della lingua... il sogno di Lia era di dirgli appunto di non rompere i c…. e di andare a f…..