Lo spazio intorno
Nessuna forma di vita
Tavole di legno formano un piccolo ponte
Affaccia nel vuoto e si vede la Terra
Le tavole cigolano al mio passaggio
Oltre non si può andare
La mano appoggia a terra
Mi siedo lentamente
A cavalcioni nel nulla
Il silenzio da lassù
Così penetrante e convincente
Respiro profondamente per darmi forse coraggio
Ma in cuor mio so che nulla può accadere
Perché son qui
Io
E di fronte la nostra Terra
Nostra si
Illuminata a giorno di notte, dove chi vive è meno attento
Meno di chi illumina la propria stanza con una candela mozza
Paesi sono coperti da polvere molto fine
Lo chiamano progresso
E immagini anche i volti di chi vive lì
Convinto che il sorriso comunque non li abbandonerà mai
Grosse macchie nella vegetazione
Indicano come mille e mille alberi hanno conosciuto l’uomo
E privati della libertà
Del respirare e far respirare
Anche i fiumi, una volta avevano braccia e dall’alto sembravano ramificazioni come un grande albero
Con colori chiari
Fragorosi quando decidevano di tuffarsi dall’alto di cascate
Bagliori e fuoco
Di chi preferisce le armi al dialogo
Urla
Di chi è costretto a scappare
Non si dovrebbe mai permettere di poter essere cacciati da dove uno nasce
Chi nasce dalla terra, in quella terra, ha ancora le radici al suo interno
E niente e nessuno potrà mai estirparle
Pianti
Senza più nessuna età
Tutti lo fanno
Ma vedo anche chi non piange più
Il mio punto di vista
Certo
Visto da chi vede dall’alto
Ma che non vede l’ora di poter essere fra tutti loro
E poter raccontare che le cose hanno sempre più facce
E si tratta solo di scegliere la più giusta ed umana
Sì
Umana
Mi rialzo e rifaccio il ponte di assi di legno
E le stelle formano la scala che mi farà scendere