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L'invisibilità è una condizione disumana. Spesso è la vita che ci porta a vivere in una realtà spietata, che ci fa precipitare nella nebbia sociale. Gli affetti scompaiono. Perché non siamo più occasioni di arricchimento altrui. E se non serviamo agli egoismi degli altri, la società ci porta a perdere il colore. Siamo grigi. Poi bianchi. Trasparenti. La violenza è uno dei fattori più umilianti. Come dare uno schiaffo con tutta la rabbia e l'azzardo del dominio. Dare uno schiaffo a chi cerca di parare i colpi in faccia. La faccia, che colpita, porta a fortificare l'immagine e cercare di deturpare la dignità. È la non-storia di chi si lascia coinvolgere in quest'atto satanico. Come lasciarsi vivere in mezzo alla strada sotto lo sguardo di chi passa ed abbassa gli occhi congelando il battito del cuore di chi subisce questa indifferenza o questo rifiuto alla compassione. Una società, che non riesce a provare dolore per gli inermi, è una società disumana. Essere invisibile anche perché si è commesso uno sbaglio. Azione, che porta ad essere rifiutati per paura per condanna per mancanza di compassione. L'uomo condanna ogni giorno perché e nel suo limite creaturale. Non è come Dio che perdona sempre e dà speranza a tutti i figli, a tutti i suoi figli. Invisibili, come in famiglia dove ognuno vive la sua realtà virtuale attraverso il telefonino. Senza più il dialogo ed il desiderio di guardarsi negli occhi. Invisibili, come un gas asfissiante che senza farsene accorgere ti avvelena ed intossica l'anima di ognuno di noi. Una
pandemia, che ci ha messo in crisi e ci ha fatto desiderare di fuggire alla realtà che in poco tempo ha rivelato la fragilità del debole e di chi si sentiva immortale e quotidianamente aveva sfidato Dio. Non riuscendo più a scoprire dentro di se Dio Amore. Una telefonata che è smarrimento esistenziale. Naufragio di un Ulisse che ha dimenticato di lasciarsi legare al palo della propria nave e si è lasciato ammaliare da canto delle Sirene mostruose ed assassine.
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Utente Anonimo
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Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]
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