Trovai uno scrigno
Appoggiato a quel vecchio comò
L’ultimo dei mobili rimasti in casa
Non lo avevo mai notato
Troppe cose e ricordi in casa di mia nonna, perché succedesse
Aveva intarsi e pietre rosse e gialle incastonate
Elegante
Univa la bellezza al mistero di un oggetto chiuso
E il suo coperchio sbarrava “segreti di donna”
O almeno cosi pensai
Questo acuiva la mia curiosità
Lo presi tra le mani
Guardai sotto
Di fianco
E sopra
Lo scossi da destra a sinistra
Nessun rumore
Forse vuoto
O troppo pieno
Lentamente ne sollevai il coperchio
Una fotografia in bianco e nero,
Di una donna molto giovane
E quel neo sul viso che la tradiva
Non poteva che essere la nonna
Sola
Appoggiata al cofano di una macchina
Una di quelle che andavano molto forte all’epoca
Sorrideva
Solo come lei era capace
Ed al collo un monile, molto bello
Lo sguardo e la mia mano entrarono nello scrigno
E lo ritrovai
Sentendone lo spessore tra le dita
E l’odore del tempo
Con un fazzoletto provai a togliergli un alone
Senza risultato
Aprii il gancio e lo indossai
Lo specchio
E rividi lei
Dicevano che ci assomigliavamo molto
Io pensai
Quel sorriso deve proprio avermelo regalato lei