Il naso incollato a quel vetro scolorito
Ed il rumore di quei treni dai rumori antichi
Una sola rotaia
E quell’unico indirizzo d’arrivo
Dimenticandone la partenza
I fichi d’india cingevano le coste
Come per allontanare chi non avesse capito
Ed il sole su quel mare
I suoi riflessi arrivavano anche ai miei occhi
Che non riuscivano a staccarsi da tutta quella meraviglia
Vedevo le barche dei pescatori che ormai rientravano dal loro duro lavoro
E creavano onde che si rifrangevano su quelle spiagge
Filari di ombrelloni, sembravano dall’alto mongolfiere pronte a spiccare il volo
E volti fatti di rughe
Di bimbi che giocavano a rincorrersi
E di seni che davano latte
Al di fuori di una di quelle gallerie sembrò di rivedermi
E immagini su quel vetro si fecero più presente
Vivo
I volti di mia madre
E quello di mio padre
Le mie sorelle
Ed i nostri buffi costumi da bagno
Spiagge di sassi
E pizzette al rosmarino consumate con abbinamenti a succhi di frutta
Salvagenti di papere con becchi sgonfi
E set completi di palette e secchielli
Le barche al porto che scaricavano pesce
Passeggiate serali per il gelato
Quella sensazione di leggerezza
Ricordare aiuta
E queste gallerie e questa unica rotaia sembra un lungo luna park
Mi piace
Vedo tutte quelle luci colorate e luccicanti
Viaggiando nella propria vita ed in ciascuno della nostra
Quando scenderò da questo treno
Sarà solo per poco
IL tempo di fare un bagno e sentirmi quel sale sul corpo
Riprovare ciò che non mi ha mai lasciato
Lo scorrere del tempo e della vita
Un cuore che batte
Una pelle vissuta
Risentirmi addosso