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Spesso attendendo il tram, si riesce ad avere un momento di sosta per rendersi conto che più il tempo passa, più sembra velocizzarsi. Ricordi che, da piccolo, un anno sembrava un'eternità, forse perché le scadenze erano più lontane e gli impegni erano più evanescenti, in quanto più nascosto era il senso di responsabilità. Un anno durava uno spazio infinito dove era facile vedersi mentre inseguivi le stelle e cercavi di domandare alla luna il destino e gli sviluppi di un futuro, che pareva nebuloso ma che si costruiva lentamente, con tutte le esperienze che, a poco a poco, si facevano e si stagliavano fra i giorni e le ore. Un anno scorreva come un lungometraggio, fotogramma dopo fotogramma, a volte a colori, a volte con scene in bianco e nero.Ora che l'argento dei capelli, quell'argento cheera caduto dal cielo quando un tempo abbracciavi la luna e ne carezzavi ii lunghi capelli di velluto, ha ceduto al biancore della neve, gli anni scivolano via come sopra l'olio del tempo, scivolavano come in una pista di pattinaggio sul ghiaccio fra il gelo ed il sale. Ed ecco il primo dell'anno, il brindisi per un anno ancora neonato ed indifeso, e l'epifania "che tutte le feste porta via", per vedersi precipitati al carnevale del sovvertimento dei ruoli e la primavera e la risurrezione pasquale. Infine l'estate con i desideri di vacanza, di fuga in un'isola deserta con il partner per vedere sbiadire le emozioni mentre le foglie d'autunno s'incartocciano e cadono e il sole cede il posto alla pioggia, alle feste novembrine, in preparazione del Natale e della nuova notte di San Silvestro, con il veglione e la fuga dalla routine quotidiana. Per risentire sulle spalle il peso dell'anno trascorso ed il nuovo entusiasmo per il futuro, sempre più corto, sempre più veloce. E quando cominci a sentire un dolorino su, un dolorino, qua, un altro al ginocchio, un altro alla testa, ti accorgi che il tempo è scivolato. Ti rivedi giovanissimo, mentre corteggiavi le ragazze, forte, gagliardo e rivedi il film della tua vita. Ti vedi aggrappato alla luna, mentre raccogli le stelle e voli nel cielo inseguendo i sogni. Ma, plof, ti svegli e ti ritrovi seduto sulla panchina della fermata del tram e tanta gente che ti saluta dal mezzo che si allontanava. Il tram è passato e tu non te ne sei accorto. Allora riprendi dalla tasca il tuo giornale e leggi qualche titolo, sperando di continuare a volare e a sognare, nell'attesa della nuova corsa.
Lawrence Dryvalley, 02 November 2024
La Rapina II
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M sfrecciava nel traffico come solo un pilota può fare. Q seduto davanti teneva bassa la testa mentre io, fuori dal finestrino posteriore, sparavo alle volanti degli sbirri. Non so chi ha cantato, [...]
Lawrence Dryvalley, 12 November 2024
La Rapina III
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L'automobile si ribaltò più volte prendendo fuoco. Q e M erano spacciati e io non ne avevo per molto. Meglio così che consegnati al Clan. Mi trascinai fuori poco prima dell’esplosione. Con l'ultimo [...]
Piccola stella, 03 November 2024
VERSI DI PROTESTA
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PROFANAZIONE Il fracasso della banalità ha denti feroci che azzannano ogni alito di brezza. BUONE INTENZIONI Benpensanti comuni aspettano solo di averti sottomano per toglierti dignità. Reclamano [...]
Giuseppe Scilipoti, 02 November 2024
Gnocchi... alla romana
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Pietanza divisa in due. Conto separato.
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Utente Anonimo
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Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]
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Adribel:Mi ha interessato lastoria interiore di questo racconto. Smettere di dare lezioni [...]
Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]
Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]
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Dario Mazzolini:carissima Ecate mi è piaciuto molto. Ti dirò che io evito di [...]
Adribel:Ma che bel testo, alleggerisce il cuore, complimenti.
È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]
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Dario Mazzolini:Gennarino nessuna parola è fuori posto. Bella lettura. Ciao
Adribel:Hai ragione Gennarino, l'epoca della nostra gioventù è stata [...]
È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]
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Adribel:Mi sono commossa, ancor prima di leggere le ultime righe stavo pensando la [...]
Dario Mazzolini:grazie di cuore Adribel per le tue parole. Il dolore per la perdita di un genitore [...]
Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]
Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]
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Rubrus:Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]
Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]
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Cavallaselvatica:un goal indelebile, le emozioni che lo circondano sono infinite. complimenti
Adribel:Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]
Ho scompigliato i tuoi capelli stelle filanti di argento e oro Ho baciato i tuoi occhi di mandorle e miele la tua bocca letizia di scandalosa grazia Ho baciato I tuoi seni che sono onde di mare Il tuo innocente candore di lussuria, estasi che trascende il corpo, in un triangolo oscuro di umido [...]
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PRFF:Eros, Bacco, un goccetto di innocente perversione, un tocco di spiritualità [...]
Dario Mazzolini:grazie prff per il tuo commento spiritoso. Se vogliono pagano il biglietto [...]
La vita influenza il sogno. E viceversa. (Dialoghi Onirici, Thomas J. Plight) Era una mattina di uno splendido Luglio, mi sentivo molto vivo, immerso negli scarichi ignoranti di uno degli quattro letali serpenti di veicoli. Scorrevano affiancati e vagamente consapevoli l’uno dell’altro. Anche [...]
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zeroassoluto:Timida solitudine dello scrittore introverso, che si racconta in un ambiente [...]
CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]