Tanti, ma tanti tanti tanti anni fa, per un lungo periodo, si doppiavano anche i film porno, il 60 per cento del mercato era quello quindi, volenti o nolenti, tutti ci lavoravano, chi dicendolo apertamente senza falsi pudori, chi negandolo anche di fronte all'evidenza.
Un grandissimo doppiatore, un signor doppiatore, un gentiluomo vero, quando glielo si chiede dice sempre: "io non rinnego quei tempi, mia figlia l'ho portata fino all'Università grazie a quei guadagni!"
Eh già, a quei tempi i turni H erano pagati benissimo!
Io arrivai nella seconda fase: ci si guadagnava bene, ma non ti cambiavano la vita.
Ebbi la fortuna di fare quelli di serie A, roba da 50 righe a turno, adattamenti precisi sulla labiale (essendo "seri" la parte parlata era predominante), montando anche gli effetti speciali (i rumori, insomma), un anno vinsi la chat d'or per la miglior presa diretta in un film hard, a Cannes, non sapevano che l'avevo montata io con rumori di repertorio e i miei passi, poggiate, strusciate etc.
Cosa succedeva durante i turni?
Penserete un ambiente laido e fumoso? doppiatori sporchi e viscidi?
Niente di tutto questo, gli stessi doppiatori che chiamavo per i film importanti si chiudevano in sala per tre ore e si lanciavano!
C'era la ragazza che la domenica andava a messa, ma in quelle tre ore al buio, diventava una forza della natura, quell’altra che mentre doppiava sonnecchiava ed andava richiamata all'ordine: "guarda lo schermo! Non è ventriloqua!!!" , quello che diceva battute, approfittando dei fuori campo, per poter respirare, quello che ritardava i cambi posizione (non potendo saperli prima): "si, fammi questo!"... "sono 5 minuti che lo sta facendo!!!" quella che, avendo iniziato da poco, andava in iperventilazione e sveniva, quelli che, aspettando il loro momento, si davano ricette per pranzo. C'era Selen che veniva ad ammirarci mentre la doppiavamo chiedendo invariabilmente, con un dialetto emiliano stretto: "ma perché non posso farlo io stessa?"
Eccitazione? Vicino allo zero!
Quando più tardi li mixavo, aspettavo le scene hard per dormire, sapevo che per almeno un quarto d'ora non avrei dovuto toccare i cursori.
Chi ha sotto i 30/35 anni non può ricordarlo, piano piano sono spariti, ormai Rocco Siffredi ha insegnato come risparmiare: va nei paesi dell'est, prende un po' di ragazze e le traduce direttamente (tipo: "ciao, come ti chiami" "fkjvbfdkjbvf" "ah, Galina? Bene, cosa fai nella vita? "ngkjbnfbfjkb" "ah, la studentessa!" "ti va di fare sesso?" "njnkgnkdngvdknf" "Si!".
I ragazzi che hanno sotto quell'età non sanno che grandissima scuola di doppiaggio fosse: attori pessimi, adattamenti inesistenti, tempo scarso, si partiva incidendo, cercando di non sbagliare, stringendo le chiappe, qualche mese di quella "scuola" e si era pronti ad affrontare qualunque turno!
Quanti grandi del doppiaggio sono così!