Ero tra prati in fiore
E farfalle di tutti i colori mi volteggiavano intorno
Alcune si posavano sulle spalle
Altre sul palmo della mano
Sentivo il profumo dell’erba bagnata
E uccellini cinguettavano senza sosta
Una perfetta armonia
Non mi sentivo affatto solo
Camminavo senza una destinazione
Era tutto cosi libero e limpido
Una famigliola di tartarughe mi attraversò la strada
In maniera composta
Non curandosi di me
La guardai con una piccola invidia, di chi ha qualcuno vicino
Ma quando anche l’ultima piccolina entrò nei prati, proseguii con il cuore sereno
Il campo di grano mi invitò ad entrarvi
E con il palmo della mano iniziai a sfiorarne le cime dorate
Avendo cura di non romperle
Ero così piccolo dentro tutti quei filari, che mi sentivo cullato
Da loro e dal vento, che soffiava lentamente per non disturbare
Arrivato all’ultima fila sentii lo scrosciare dell’acqua
E la cascata creava piccoli arcobaleni, a cui non si poteva rimanere indifferenti
Nel laghetto sotto di essa, dei pesciolini
Nuotavano veloci come in un gioco del rincorrersi
Mi sedetti per un po' sulla roccia
Respiravo ed osservavo
Non mi mancava nulla di ciò che avevo prima
Quando mi rialzai, pensai a chi mi avesse fatto nascere
Chissà se sapevano anche loro che esisteva un posto cosi
Me ne avevano parlato nelle fiabe
Leggendo un libro illustrato
Ma qui era tutt’altra cosa
E che questo posto fosse tutto ciò che un uomo può desiderare ed immaginare
Dove
L’adulto ed il bambino si rincontrano
Ed io credetti
Che in fondo
Il Paradiso è dentro di noi