Scartabellando i ricordi d'infanzia sono tornati a galla i capitoli SESSO e PAROLACCE: Precisiamo subito che quand'ero piccola io, paleolitico o giù di lì, la cicogna era gettonatissima non dico fino al primo reggiseno ma sicuramente fino alla quinta elementare, soprattutto per chi come me andava dalle suore.
Comunque esisteva il giardinetto condominiale del palazzo dove imperversavano due fratellini che a richiesta sfoderavano mezzo dito di piselletto per dimostrare che non erano femmine, ma comunque la cosa si fermava al fatto che loro potevano fare pipì in piedi e noi no, ma mai e poi mai si pensava all'attrezzo in questione come eventuale becco della cicogna.
Fu negli scambi socioculturali fra vezzose bimbe che affiorò per la prima volta il sospetto che le madri non ingrassavano ciclicamente per eccesso di lasagne e che i padri avevano a che vedere con tutta la faccenda.
Relatrice del fatto fu tale Stefania P. che l'aveva saputo dalla sorella maggiore Sonia P. che a quanto pare si era direttamente assicurata della cosa restando incinta di un non meglio identificato tizio che si era dato alla macchia e Stefania P. si diceva certissima che il pisello era stato determinante.
Non sapeva come e perché, ma origliando litigi vari, l'attrezzo in questione era stato citato spesso dai genitori avvelenati della sedotta fanciulla. Comunque restammo tutte scettiche e un rapido passaggio dei fratellini coi loro pistoletti al vento ci tolse ogni dubbio.
Oltre la pipì quella roba non poteva andare, per cui tornammo a ninnar bambole e a preparar pappette di terra nei mini pentolini d'alluminio.
Secondo capitolo le PAROLACCE. Vietatissimo dirle va da sé, ma alcune erano almeno per me del tutto sconosciute. Teniamo presente che a casa mia anche PORCA L'OCA era parolaccia e la permanenza dalle suore fra scuola e doposcuola non migliorava l'erudizione.
Ma provvidenziale fu sempre il giardinetto. Stavolta però la mitica Stefania P. disse che neanche a casa sua si dicevano mai mai mai le parolacce e nemmeno, appunto, porca l'oca. A detta di Stefania quando il padre era proprio arrabbiatissimissimo diceva solo una innocua parolina di cinque lettere. Io la sentii da lei per la prima volta e mi sembrò infatti mooolto gentile, perché ricordava per assonanza i mazzi di fiori o di carciofi che dir si voglia.
Per cui quando un giorno in classe suor Michelina ci raccomandò di non frequentare mai compagnette che dicevano parolacce io mi alzai in piedi e dissi molto fiera che la mia amichetta del cuore diceva solo CAZZO come il suo bravo papà.
Mai scorderò il pallore mortuario di suor Michelina.
Bella la vita in seconda elementare.