Si svegliò con la sensazione di essere in punto di morte e un gusto strano in bocca.
«Anestetico. Anestetici, per essere precisi. Un cocktail, ma non letale. Il sapore che senti è novocaina, per impedirti di gridare. Non che qualcuno possa sentirti, ma non sopporto il chiasso».
Quarant’anni circa. Flute nella mano sinistra. Tallieur rosso, reggiseno in pizzo nero che faceva il possibile per saltar fuori dalla scollatura. Niente camicetta, niente calze. Sandali neri a tacco alto, capelli biondi, lunghi e vaporosi. 
E poche cellule cerebrali sane.
Lo si capiva anche senza vedere l’oggetto che teneva nella destra.
Non che lui lo vedesse. Percepiva solo uno scintillio argenteo.
Lei bevve. “Martini. Agitato, non mescolato”. Ricordava di avrlo ordinato (quando era successo? Tre ore prima?) e le loro risate, sincrone, in omaggio a James Bond.
«Questo è per Blofeld» disse lei. Posò il bicchiere e prese una scatola di legno tutta chiazzata. L’oggetto nella destra, invece, non voleva saperne di mettersi a fuoco. «Le tronchesi sono scomode. Difficile maneggiarle con una mano sola» si giustificò un istante prima che le lame si chiudessero tranciandogli la falangetta del mignolo sinistro.
Lui non sentì molto dolore. 
«L’anestetico» spiegò lei. «Forse te ne ho dato troppo». Fece un passo indietro e lo squadrò con occhio critico. «Eppure sei un falso magro» diagnosticò.
Temeva che lo dicesse, anche se immaginava che le circostanze sarebbero state del tutto diverse. Ma, per la miseria, nell’era del web un appuntamento combinato via app era normale, no? Anche quelli con le tizie rimorchiate sui siti letterari.
«Il primo porcellino è andato al mercato» trillò lei agitando la falangetta «Il primo porcellino si chiamava Blofeld».
Blofeld.
Era il nome che lui usava su… su…
«Wewrite» suggerì lei. «Sei ancora confuso. Non ti sei accorto che stavi parlando, invece di pensare. Nè di essere legato».
«Ma… ma...» balbettò lui. Sentiva che era la propria voce, ma stentava a riconoscerla. Facile che fosse più che confuso. Era drogato. Altrimenti avrebbe gridato vedendo il sangue che sgorgava dal dito amputato. E, soprattutto, vedendo lei che rinsaldava la presa sul trinciapollo.
Trinciapollo. Ecco cos’era. Niente tronchesi.
Le lame si appoggiarono sulla… falangina. Curioso come, malgrado lo stato confusionale, ricordasse i nomi delle ossa della mano.
«Farà più male, stavolta». Annunciò lei. «L’effetto dei narcotici sta passando… oh, non tanto male. Non ancora. Ma abbiamo tempo. Con tutti i nick che hai...».
«Ppp. Pper…perché?» articolò lui.
«Oh...» rispose lei «Sai com’è... l’espressione dell’io, dell’intimo, le emozioni, quello che ho dentro... La solita storia, insomma. Soffro anche di borborigmi e flatulenze, ma quelli non sono molto popolari». Allo stesso tempo, chiuse le lame.
Lui urlò.
Non faceva “più male” dell’ultima volta. Faceva un male cane. E, dopo la falangina del mignolo sinistro…
«Eccola qui» fece lei reggendola trionfalmente. «Il segreto è stare attenti agli schizzi di sangue. Ogni volta mi tocca buttare il vestito».
«Ttt.. tttu». Il dolore gli era entrato nel corpo e lo staffilava dall’interno, spazzando via gli ultimi rimasugli di anestetico.
«Con falangi, falangine e falangette posso arrivare a 28 nick» compitò lei «Nella maggior parte dei casi bastano e avanzano. Poi ci sono i plurinick seriali. In questo caso mi tocca passare alle dita dei piedi». La voce le si abbassò. Una via di mezzo tra il tubare di una tortora e le fusa di un gatto, carica di aspettativa e desiderio. «Per i casi eccezionali mi tocca recidere altre appendici».
«Tttu... tu sei...». Aveva gli occhi velati di lacrime, ma teneva che non sarebbe durato abbastanza. Avrebbe visto anche troppo.
«...FruFru95» finì lei.
«Scrivi delle bellissime poesie» fece lui. Non sarebbe servito blandirla. Lo sapeva. Proprio come ricordava tutti i nick che aveva usato in tutti i siti letterari, negli anni.
«Oh sì» confermò lei «Ci metto dentro tutto l’amore, tutto il sentimento e tutta la passione che ho». Il suo viso era luminoso, quasi estatico. «Tutta quanta, finché non rimane più niente» concluse avvicinando il trinciapollo alla falange.

 

NDA: il sito “Wewrite”, per quanto ne so, non esiste.

Tutti i racconti

1
1
6

Le scarpe rosse 1/2

02 April 2025

Erano di un rosso scintillante. Lucide, tacco basso e una piccola fibbia dorata. Bellissime. Amalia le ammirava tutti i giorni in quella vetrina del grande negozio di calzature del paese, all'uscita di scuola. Un paio di scarpe eleganti - Come sono belle! - ripeteva a Rosa, la sua amica del cuore. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dario Mazzolini: letto volentieri. Un racconto vero che mi riporta ai ricordi e alle parole [...]

0
0
4

THE UNDISPUTED KING

02 April 2025

Avevo fatto pace col Jameson circa tre anni dopo la dipartita di mio padre, lo avevo fatto direttamente planando in un pub di Dublino, in cui mi ero accasato. Prima non lo avrei retto. Fare pace era il termine giusto, perché ogni volta che ne vedevo una bottiglia o il nome scritto su una pubblicità, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
3
18

Non è un film 3/3

01 April 2025

Il Comandante era ancora più perplesso. Perché lanciare i serbatoi con i campioni? Di certo erano predisposti per farlo in caso di gravi danneggiamenti alla Sanguisuga ma Albert non ne aveva fatto cenno quindi non avrebbero dovuto essere lanciati a parte. “Terra ci stiamo avvicinando al secondo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
1
14

Il "Paese dei balocchi"

...la storia continua

01 April 2025

Il “Paese dei balocchi” luogo fantastico dei sogni di ogni fanciullo, paese senza tempo e senza scuola, gioia assoluta dove ogni desiderio fantastico diventa realtà…… La voce del navigatore mi richiama: ”alla rotonda prendere la seconda uscita”, “tra quattrocento metri girare a sinistra”…. Sto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
8
24

Buio

31 March 2025

Silvia non sapeva quando aveva cominciato ad avere paura del buio e neppure il perché. Contrariamente a quanto si pensa, non è un timore innato; sopravviene intorno ai due anni, poi, misteriosamente com’è arrivato, scompare per non fare più ritorno. Di solito. Perché, a trent’anni suonati, Silvia [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Come dicevo sopra, sono andato a prendere uno spauracchio relativmente di nicchia. [...]

  • Ondine: Certo che si.

0
2
9

Non è un film 2/3

31 March 2025

Il collegamento con i network televisivi fu compito dell’Ufficiale di Rotta: “Professore, i nostri spettatori chiedono se ci può spiegare come avverrà il giro intorno a Giove dei tre corpi, in pratica come sarà il contatto?” “Certamente. Il Messaggero ha impostato un’orbita che passa vicino ai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
2
17

URSS - Cile

31 March 2025

L’11 settembre è una data infausta, ci viene subito alla mente l’immagine degli aerei che si schiantano sulle Twin Towers. Era il 2001, ma diversi anni prima, nel 1973 sempre l’11 settembre, in Cile si consuma la tragedia del golpe di Augusto Pinochet che rovescia il governo socialista di Salvador [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Zio Rubone: Benvenuto su LdM, Justus. E grazie per averci ricordato questo vergognoso episodio. [...]

  • Ondine: Benvenuto. E grazie

2
3
21

neve

30 March 2025

venne un vento ardente a bruciare la Terra mentre una risacca lontana con gaudente risata dal sapore malinconico s’infiamma nella mia anima candida neve dal cielo si adagia sull’asfalto e nella mia Terra sono bufera come un giocoso tornado che con abile maestria mi fa danzare portandomi alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • zeroassoluto: Mi piace la dedica ad un luogo, un giorno, un momento preciso e ad una coppia [...]

  • Santiago Montrés: Grazie per i commenti. Ci tenevo a precisare che il testo è per il 90% [...]

1
2
16

Non è un film 1/3

30 March 2025

Le luci si abbassarono leggermente mentre l’addetto stampa di avvicinava al leggìo e dalle prime file partì una ondata di silenzio e attenzione che raggiunse in un attimo il fondo della sala: “Lo scrittore Arthur C. Clarke era un prolifico autore di fantascienza, tutti lo conosciamo per il film [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
16
31

Anima tatuata

29 March 2025

Ricordo appena il mio viso da bambina. Ora ha i marchi delle battaglie. Cerco d'indossarli con orgoglio, ma capita di guardarli delusa da cause ed esiti. Resto comunque ferma nell'onorarli, tutti, come si dovrebbe fare davanti a ogni lapide dei caduti in guerra. Dovrei essere fiera delle mie lotte, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Riccardo: gigia mi dici che con ansia attendi il mio racconto
    il quale è gia [...]

  • La Gigia: Patapump adesso ho capito, grazie. Credevo dicessi che il mio fosse uno scritto [...]

3
3
21

La sedia dell' ospedale

29 March 2025

Una fila di sedie davanti agli ascensori del reparto di Chirurgia Cardiaca. Tutte uguali eccetto una che sembrava quella su cui Fabio sedeva nell’aula A del Dipartimento di Fisica. Aveva un tavolino su cui scrivere, le altre no. C'era solo un vecchio dalla faccia grigia e gli occhiali scuri seduto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Interessante perchè in poche righe descrive l'atmosfera ospedaliera [...]

  • zeroassoluto: Palline di pane, sguardi perduti nel vuoto, respiri profondi, cambio postura, [...]

8
11
55

TORNERÀ SECONDO TE?

28 March 2025

Le due ombre si scrutavano in silenzio. Cercavano di leggersi l’una dentro l’altra. Si erano improvvisamente trovate sole, con un senso di vuoto allo stomaco, con il risentimento che si prova quando si scopre di essere stati traditi. “Adesso cosa facciamo, non possiamo rimanere qui ad aspettare [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • U1785: ottimo e scorrevole come una vita senza intoppi! ....Magari!..🙏

  • zeroassoluto: Tornerà... tornerà!
    Magari non subito, ma tornerà.
    Qualunque [...]

Torna su