Sono nato a Napoli al Parco CIS in via Salvator Rosa 299. La nostra casa era il sottoscala del primo fabbricato adibita ad abitazione del portiere. Infatti, Gennaro, mio nonno paterno, oltre ad aver costruito il parco nella sua qualità di appaltatore, ne divenne portiere. Alla sua morte, per varie ragioni di carattere familiare, mio padre fu costretto a cercare altro alloggio e fu cosi che nel 1953 andammo ad abitare a Chiaiano. All’epoca il paese era completamente circondato dal verde. Poche case molta campagna. Un luogo, sia pur a pochi kilometri da Napoli, lontano dal mondo ma magistralmente salubre. L’odore dei campi, l’odore del latte appena munto, l’odore dei pomodori, il fascino dei terreni coltivati che si estendevano al di là di ogni infantile immaginazione mi assorbivano integralmente. Anche se la miseria, la fame ci avvolgeva quotidianamente (erano tempi duri) il contatto con la natura mi faceva crescere con l’amore e la passione per i campi. Trascorrevo ore ed ore tra gli alberi. Mi arrampicavo. Correvo tra coltivazioni di pomodori, zucchine e cavolfiori e rimanevo affascinato dalla grandezza della natura. Vedevo il contadino che concimava il terreno con escrementi di animali o con escrementi umani. Ed era tutto naturale. Mi incantavo nel percepire il processo di rinnovamento, di rigenerazione e di rinascita di ciò che all’occhio inesperto sembrava inutile ma che per l’esperto non lo era. (Negli anni successivi ho appreso, leggendo Lavoisier che in natura nulla si crea e nulla di distrugge).
Abbiamo vissuto in questo paese per circa 10 anni cambiando sovente abitazione. Ed in questo periodo ho assistito anche a qualche piccolo segnale di trasformazione che preannunciava ciò che oggi è diventato il territorio: molte case poco verde.
Girando per i vari cortili o all’aria aperta, a volte ho assistito alla lavorazione del pane che veniva cotto nei forni rurali e mi incantavo nel vedere le famose fascine (fascio di ramoscelli da bruciare) che alimentavano i forni per cuocere le pagnotte ed a volte anche qualche pizza che mangiavo volentieri. (in quel periodo non c’erano le impastatrici ed il pane veniva lavorato tutto a mano. Davanti ad una grande madia due tre persone impastavano con forza ed entusiasmo il pane che serviva per una intera settimana. Non era possibile lavorarlo giorno per giorno in quanto la farina essendo grezza doveva essere setacciata per poterla lavorare.) Da qui il mio primo impatto con farina, impasto, forno a legna e pizza. Quando poi, a volte, con mio padre scendevo a Napoli era mia consuetudine mangiare una pizza presso la pizzeria: “Aiello” al museo e già notavo la differenza tra la pizza rudimentale dei forni di Chiaiano e quella un po’ più professionale di Napoli. Mi piaceva guardare ed ammirare il pizzaiolo che lavorava, ed il forno che con il suo colore acceso e scoppiettante della fiamma emanava un messaggio di benessere. L’amore per la pizza continuava ad alimentarsi in me.
Quando dal paese mi recavo a Napoli in compagnia di mio fratello per frequentare le medie alla Scuola Casanova in piazza Cavour, immancabilmente all’uscita andavo a consumare una pizza. A volte rimanevo senza soldi e non potendo rientrare a casa con il pullman entrambi, ci recavamo a piedi da Napoli a Chiaiano. In seguito mio padre decise che era più giusto ritornare in città ad abitare e cosi trovò casa in via Vergini 10- A pochi passi dalla famosa pizzeria di Concettina ai Tre Santi, (il fatto aveva scritto tutto) oggi di Ciro Oliva. Dove spesso ordinavamo pizze da asporto. Ed era una festa ogni qualvolta ci sedevamo a tavola con una pizza davanti. Abitando in città avevo modo di girare per i vicoli, per le strade e vedere le varie pizzerie dislocate un po’ ovunque. Da questa passione, da questo amore, da queste fondamenta è nato il personaggio: Gennaro ‘o masto d’’a pizza.
Era il 23 settembre del 2014 quando registrai il primo promo per il lancio del personaggio: “Gennaro ‘o masto d’’a pizza”, al ristorante-pizzeria: “La piazzetta” in via Partenope. Era una bellissima giornata di sole la quale contribuiva ancor più ad accendere l’entusiasmo che c’era per questo progetto amato sin dal primo istante. Il promo, andato in onda su Telecapri news, ottenne immediato successo e nel mese di ottobre “Gennaro ‘o masto d’’a pizza” ebbe il suo battesimo ufficiale al secondo campionato della pizza alla mozzarella di Bufala a Battipaglia alla Baia dei Delfini, dove, incontrato Gigi Cacialli Il figlio del presidente l’originale, (il quale preparò una squisitissima pizza fritta), dal medesimo ricevetti la proposta per la realizzazione della prima puntata di questo nuovo personaggio. Si era già stabilita una fiducia ed una prospettiva positiva nei riguardi del programma. Gigi Cacialli quindi, il figlio del Presidente, l’originale, in via Duomo, è stato il primo a preparare le fondamenta per il successo del format. La puntata programmata più volte ed inserita nei circuiti dei vari social network creò una vera e propria simpatia ed ammirazione nei riguardi del personaggio nonché per il format in generale strutturato in modo innovativo per il settore pizzerie: 15 minuti per ogni puntata, una settimana di programmazione, pubblicazione su Youtube e Facebook ed altro. Quindi ampia visibilità. La seconda puntata venne registrata da Errico Porzio della pizzeria Lampo2 di Soccavo (oggi pizzeria Porzio) il quale inseri un altro tassello importante per il successo contribuendo con la sua favorevole approvazione alla divulgazione della trasmissione ed alla realizzazione di una pizza artistica con l’effigie del personaggio: “Gennaro ‘o masto d’’a pizza”. La terza puntata venne registrata da Gaetano Genovesi, ex solo pizza via Manzoni, oggi Pizzeria Gaetano Genovesi il quale diede un lancio sicuro e definitivo al personaggio amandolo incondizionatamente tanto è vero che, per la conferenza stampa di presentazione si dichiarò disponibile per il suo locale. Cosi fu fatto. Altre puntate da: Oh, figlio ‘e ‘ntrocchia in via Casacelle 84 Giugliano Napoli. Da Viraf a Caserta Vecchia. Nel contempo si son realizzati video vari: saluti, ringraziamenti, nuovi promo. Diversi spot realizzati a S. Gregorio Armeno.