Il criceto sulla ruota sono io.
Ho usato questa espressione in un messaggio che ho inviato stamattina alla PsycoBellezza e, caso vuole, che poi leggo su uno dei miei diari che anche qualche anno fa mi dibattevo, proprio in quel preciso giorno, come un criceto sulla ruota.
Stessa espressione per indicare stati d’animo differenti.
Quella volta ero criceto sulla ruota perché mi dibattevo come una matta, avanti e indietro, per non fermarmi a vedere in quale baratro l’ictus di Ex aveva gettato le nostre vite.
Oggi sono criceto sulla ruota perché ho realizzato che l’ictus non ha fatto proprio nulla, se non fare luce, che non è poco eh…!
Il baratro era già li, io ci vivevo dentro.
Solo che non ne vedevo i contorni, era un baratro travestito da suite di lusso.
Sono riuscita a risalire in superficie, mi sono attaccata ad ogni cosa possibile per uscire ma non posso non guardare giù, perché sono li le risposte che mi servono.
E ogni volta che guardo verso il basso, il torbido che vedo mi si attacca addosso, come se mi volesse riacciuffare e anche se solo metaforicamente, io a volte ci ricasco, divento triste, silenziosa, pessimista.
E’ arrivato il momento di murare quel buco nero.
Solo il tempo di prendere qualche risposta che mi serve e iniziamo i lavori!
E anche il criceto, forse, scenderà dalla ruota.