Si erano visti casualmente mentre aspettavano un autobus che non arrivava mai. Lui nervoso passeggiava lungo il marciapiede guardando nevroticamente l'orologio, poi il telefonino, poi l'iPad per poi riguardare l'orologio, il telefonino, l'iPad, dopo aver scrutato l'orizzonte stradale. Niente, nulla in vista. Lei con uno specchietto in mano con cui controllava le sue ciglia e con l'altra un telefonino ultima generazione. Messaggiava freneticamente o scorreva il suo facebook alla ricerca di notizie, post, commenti,like. Così diversi ma così vicini nella loro essenza superficiale, creata dall'auto inganno della mediocre comunicabilità elettronica sempre in linea ma che non porta a nulla se non alla perdita di tempo e degli occhi consumati dai pixel. Po è un ragazzo viziato dai suoi genitori, che ormai non li reputa tali ma litiga con loro come fossero suoi coetanei, risponde male, pretende tutto quello che desidera e dice che gli altri suoi amici hanno, la tecnologia ultima generazione, la moda grandi firme, le vacanze grandi viaggi. Pu è una ragazza libera, ama la sua libertà e a volte non riconosce la sua mamma, non la considera sua amica, non le racconta niente della sua vita, delle sue esperienze. E le piace essere provocante, vestire con magliette microscopiche,  tali da far scoprire il suo ombelico ed il suo piercing,le spalle nude, la sigaretta nella borsetta. Sono tutti e due in attesa del tram. Lo aspettano nella stessa direzione. Ma dove vanno? Dove potrebbero andare, così vuoti? Dove dirigersi se manca loro la capacità di orientarsi nella giungla delle loro vite? 

Sono in attesa.  E si perdono, si stravolgono con la musica dentro le loro cuffie. Si stordiscono attendendo che cosa? Non si guardano più, era sta tutta una coincidenza quello scambio iniziale e fugace di sguardi,  non si osservano, non gliene frega niente di conoscersi. Sono due monadi che s'incontrano e si scontrano.....si scontrano per non vedersi mai più, persi fra la strada ferrata ed il filo elettrico del tram. Il bus è arrivato. È lungo il tram. Ognuno se ne va per la sua strada. Ma dove porta il loro navigatore satellitare? Lei si siede, lui distratto si aggrappa al sostegno. È pieno il tram. Chi sono? Chi siamo? Nessuno lo ricorda più. Scorre lungo i binari, si arrampica per le vie della città il tram. Porta con sè l'insensibilità, l'arroganza, la superficialità, l'indifferenza. Chi sono tutte queste persone? Che storie hanno? Gli sguardi persi nel vuoto, i pensieri aggrovigliati non fanno scambiare nemmeno una parola. Non c'è più umanità, attenti solo a difendersi dai borsaioli, a lasciarsi trasportare dal mezzo sempre più veloce, a scendere alla fermata prenotata. Po è già sceso. Pu continua per l'altra fermata. Ma arrivano allo stesso palazzo. Abitano lì, tutti e due nello stesso palazzo. Eppure non si conoscono, non sanno niente di loro. E continueranno a non conoscersi lasciandosi dietro la loro umanità e la loro indifferenza. Meglio  camminare a piedi, trascorrere una parte della giornata ai giardini pubblici! Ed osservare le ragazze o i ragazzi, l'umanità nel loro relax,  vederli e sedersi accanto a loro per scambiare due parole, per sorridere assieme, per tenersi per mano che lasciarsi fagocitare da una città che è solo dormitorio ed egoismi personali. Forse li Po e Pu sarebbero stati altre persone! Per un attimo, guardandosi negli occhi,  avrebbero sorriso l'uno all'altra e si sarebbero tenuti per mano mentre ascoltavano assieme la stessa musica, e respiravano contenti la stessa emozione. Avrebbero guardato oltre lo stesso orizzonte e forse avrebbero sentito il palpito del loro cuore, ormai dimenticato, confuso nel rumore della metropolitana realtà.

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La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

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Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

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Le mollette

21 November 2024

Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

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  • Dario Mazzolini: carissima Ecate mi è piaciuto molto. Ti dirò che io evito di [...]

  • Adribel: Ma che bel testo, alleggerisce il cuore, complimenti.

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Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

21 November 2024

È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

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Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

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Condanna D'Amore

20 November 2024

Condanna Ad ogni battito di ciglia i suoi occhi indigo sprigiona in me ardente ardore. Ha dimenticato il mio sole caldo nel suo vascello come astro d'amore in quei fluttui delle sue tribolazioni. Ero al suo fianco come ancora di salvezza per non farla annegare, conficcata nella sabbia della sua [...]

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Doppio sogno (2/2)

PG
19 November 2024

Nomina Omina. C’è un destino nei nomi, come nelle collocazioni geografiche. Quella di Los Angeles, confinante con il mare del tramonto giustificava una nota malinconica e decadente, come le palme del vialone mi suggerivano con garbo. Forse avrei potuto inserire questo pensiero, che mi pareva passabilmente [...]

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Goal

19 November 2024

Fare il medico gli piaceva. Dopotutto non era un lavoro pesante come fare il fonditore. E lui per tanti anni di estate quando chiudeva la scuola il fonditore lo aveva fatto davvero. Dalla mattina alla sera insieme al suo babbo. Di quei giorni lontani gli erano rimasti sulla pelle del dorso delle [...]

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La luna in una stanza

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19 November 2024

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Sensuale

18 November 2024

Ho scompigliato i tuoi capelli stelle filanti di argento e oro Ho baciato i tuoi occhi di mandorle e miele la tua bocca letizia di scandalosa grazia Ho baciato I tuoi seni che sono onde di mare Il tuo innocente candore di lussuria, estasi che trascende il corpo, in un triangolo oscuro di umido [...]

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Doppio sogno (1/2)

PG
18 November 2024

La vita influenza il sogno. E viceversa. (Dialoghi Onirici, Thomas J. Plight) Era una mattina di uno splendido Luglio, mi sentivo molto vivo, immerso negli scarichi ignoranti di uno degli quattro letali serpenti di veicoli. Scorrevano affiancati e vagamente consapevoli l’uno dell’altro. Anche [...]

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CENTRALE PARANOICA 6

CICCIONE FA UN BUDDHA

18 November 2024

CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]

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