Ciao a tutti,
ho deciso di scrivere una lettera quasi giornaliera a me stesso su suggerimento del mio terapeuta. Ed eccomi qui!
Questa mattina, dopo aver ritrovato il parcheggio che avevo usato ieri sera, al rientro dal pub…credo…mi sono accorto di aver lasciato le chiavi del mio armadietto e le sigarette a casa! cavolo…
Dopo esser stato inebetito a guardarmi allo specchietto in auto, sentendo in testa la canzoncina dei Flinstones che si ripeteva…si ripeteva…martellando le tempie dolenti, ho deciso di risalire a casa. Quattro piani di scale, lenti, con gradini che mi sembrano sempre storti e stranamente curvi-forse sono i postumi di ieri- raggiungo la porta di casa col fiatone e sentendo sempre più forte…flinston whit the flinston…nanannannnannanaaaa…una voce metallica- la mia coscienza- ridendo sussurra" ma quanto hai bevuto ieri seraaa?".
Ricordo mia moglie mi odiava quando mi sfondavo di birra, soprattutto quando mi addormentavo subito sul divano con un rigurgito schifoso sul collo!
Bei tempi eh! almeno avevo una camicia stirata, una casa pulita e non sono stato in grado di…bere di meno? forse dovevo convincere lei ad iniziare mi sa!
Dentro casa regna il sistema “ appoggio finché posso”, ovvero le cose sono tutte in giro buttate su ogni oggetto come poltrona, sedia, mobile rivestite da polvere, carta, bottiglie vuote, posacenere in ogni angolo rigorosamente ripieno, finestre mai aperte: l'aria, ovvero la densità dell'aria supera di molto una pressione di almeno 3 Bar, non nel senso della unità di misura , ma proprio dei Bar che frequento di solito, ove ributtanti esseri come me si diluiscono di alcool e si spalmano sigarette e cibo addosso, fermentando il tutto in ambiente caldo umido…una miscela esplosiva! Ne sono fiero, mi resta quello, tra le pause necessarie per il lavoro:
La mia vita si schematizza facilmente, bevuta-lavoro-bevuta-sonno incosciente-bevuta-lavoro-bevuta etc…
Riscendo in auto, mi fa male la pancia e devo correre in bagno-per la seconda volta- cerco di resistere, parto con la macchina e dopo cento metri mi devo fermare per la pancia, mi serve il bagno: fatalità, è già aperto Franco, uno dei miei Bar, bene il suo bagno è stupendo, corro da lui parcheggiando sulle strisce.
Franco è un brav'uomo, ma molto vecchia maniera, uomo del sud, generoso e gran fumatore. Entrando grido " a Fra' vado in bagno mi fai il caffè?" Mentre mi chiudo in bagno sento lui che grugna : "mmmm, va beneee, ma sbrigati…", lo adoro quando fa così.
Il vantaggio dell'alcolizzato, cioè del sottoscritto, è che ha bisogno di pochi minuti in bagno, vive di dissenteria, a volte improvvisa- sarà il pancreas? meglio non pensarci- quanto risolutiva: dopo l'attacco si sente svuotato e più lucido.
Esco dal bagno e corro al caffè. Mi guardo allo specchio dal bancone zincato stile anni 70/80, e vedo un viso distrutto, gonfio, violaceo, con occhi gonfi e diversi tra di loro, la bocca ha un fine tremolio di lato, quasi un riso sardonico, le mani mi tremano ed ho paura a sollevare la tazzina, mi guardo intorno, mi sento osservato e deriso, sale l'ansia e la paura, oddio ho paura del panico che ben conosco…" franco! mettici un goccio di whisky dai…dai che ho fretta…! Sono le 07.30 e la giostra riparte. Flisntones whit the flinston…nannannannananaaaa…