“Io sono l’Istinto di Sopravvivenza e voglio raccontarvi una storia. In principio... “
“Era il buio e fu fatta luce... e chi sei Dio che scrive la Genesi?”
L’uomo sbuffa e si volta a guardare i due che gli sono arrivati silenziosamente alle spalle “Ma voi non avete un cazzo di meglio da fare, che stare qui a leggere quello che scrivo io?”
“Intanto... già hai detto una cazzata, tu non sei l’istinto con la I maiuscola, di Sopravvivenza con la S maiuscola, noi siamo l’Istinto di Sopravvivenza, quindi se tu racconti una storia, noi vogliamo partecipare, che storia sarebbe?”
Interviene anche il secondo uomo “certo potevi iniziare con qualcosa di meno impegnativo, tipo: Nel mezzo del cammino di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura che la dritta via era smarrita”
“Bravo, vedi, sei meno testa di cazzo di quel che credevo, perché se ci pensi bene è proprio quello che è successo. Nel mezzo del cammino della vita, li, la cosa, l’umana, la donna... quella che noi chiamiamo bipede, si è ritrovata in una selva oscura”
“Dicevo, anzi scrivevo... in principio”
“Ma perché te ti ricordi il principio? prima di tutto questo” il primo uomo allarga le braccia e si guarda intorno, come se fosse la prima volta che vede la stanza grigia, piena di monitor.
“Ma che palle! va beh... levo sto cazzo di In principio, però da qualche parte dovrò pur iniziare, dai su, testine di minchia, voi come iniziereste a raccontare la nostra storia?”
“boh, dovresti iniziare dal principio... “
“Ecco... vedi che sei testa di cazzo, se lo dico io, sono Dio che scrive la Genesi, se lo dici tu va tutto bene... ma proprio con voi dovevo capitare... se esiste la possibilità di reincarnarsi voglio fare l’istinto di sopravvivenza di un gatto domestico”
“E fa un po' come te pare, noi tanto siamo qui, ti facciamo da correttori di bozze e controlliamo che tu non scriva cazzate”
“Noi siamo l’Istinto di Sopravvivenza e vogliamo raccontarvi una storia, provate ad immaginare il vostro cervello come un grande centro di elaborazione dati, pieno di piccole figure umane, diretto da un’altra figura umana, leggermente più grande della altre, dispotico e rompicoglioni, che pensa di avere il pieno, esclusivo controllo e potere, fino a quando…
Sembrava una domenica mattina come tutte le altre, il centro elaborazione dati era illuminato dalla luce dei monitor, gli ometti, tutti vestiti con una tuta bianca, stavano avviando la procedura di risveglio:
- fase uno: apertura occhi
- fase due: sbadiglio
- fase tre: guardare l’ora
L’umana apre gli occhi, sbadiglia e poi afferra il cellulare “uhm... otto e quarantacinque, quasi quasi mi vesto e vado al mare” ma la testa le ricade sul cuscino, sbadiglia di nuovo “ok... prima caffè, sigaretta e doccia”
In contemporanea al semi risveglio dell’umana, anche un’altra figura si sveglia, dal fondo del ced, giungono rumori indistinti, si sente sbadigliare, la figura dispotica e rompicoglioni si mette seduta, poi un urlo terrificante sveglia definitivamente anche quei pochi sta stavano ancora sonnecchiando.
“Che cazzo succede?? Perché sono un criceto?? Cazzo ho le zampe, le zampeeee! ma porca troia! So tutto neroooo! ehm no… ero tutto nero pure prima.!”
Il criceto è poco più grande delle altre figure umane che popolano il ced, il pelo nero e dritto, ha anche gli occhi iniettati di sangue. Continua ad urlare, mentre cammina per raggiungere il suo posto di comando.
“Che cazzo è successo a casa mia! questo era un cervello! il mio cervello! il mio regno! non un incrocio fatto alla cazzo di cane tra Matrix e e.… oh cazzo sono un criceto e Hamtaro!”
Dal fondo del ced si ode una seconda voce.
“No, ma buongiorno, dico io, c’è bisogno di fare tutto sto casino di domenica mattina, quando qui non è arrivato neanche il primo sorso di caffè... e che cazzo!”
Il criceto nero ed incazzato si gira e vede un altro criceto, poco più piccolo, bianco e nero, socchiude gli occhi.
“Buongiorno un par di palle” abbassa il tono di voce “chi cazzo è questo adesso, perché mi sembra familiare... “
scuote la testa, pianta le zampe sui fianchi e riprende ad urlare rivolto a tutti gli ometti del ced.
“Chi è stato? chi ha fatto tutto questo casino, se confessa adesso, giuro che non lo ammazzo, gli rompo solo tutte e dieci le dita delle mani. Adesso spegnete l’umanoi… l’uma.. la cosa, insomma la portatrice idiota, che devo sistemare il sistema!”
Il secondo criceto gli è ormai arrivato vicino, le zampe incrociate dietro la schiena, gira la testa a destra e sinistra, guarda gli ometti e poi ritorna a guardare l’altro criceto, ma rimane silenzioso.
Uno degli omini alza timidamente la mano “Ma capo, stamattina si era pianificato di andare al mare… “
Il criceto nero ed incazzato si avvicina all’ometto, le zampe si stringono intorno al collo del malcapitato
“Non me ne frega un cazzo di andare al mare, adesso spegni tutto, perché io ho detto di spegnere tutto, perché io voglio l’accesso totale e completo al sistema, la prossima volta che provi ad obiettare ti metto al controllo del sistema di evacuazione fluidi corporei.
Spegni questo cazzo di sistema, se quella va in giro e si agita mi ci vuole il doppio del tempo a capire che cazzo succede”
Il criceto sta quasi per dare un morso alla testa che stringe tra le zampe, poi lo lascia andare e riprende ad urlare.
“Quanto vi ci vuole, per accedere al sistema operativo, non siete capaci a fare una minchia!” Sbuffa, gira la testa, controlla i monitor ed individuato l’ometto che si sta occupando di soddisfare la sua richiesta, gli arriva alle spalle, lo solleva di peso afferrandolo per il colletto della tuta e lo lancia dietro di sé, mandandolo a schiantarsi contro una delle pareti.
“Lo sapevo io, se vuoi che una cosa sia fatta bene, fattela da solo, inetti, deficienti, cretini... io dico ma succede tutto sto casino e sti mentecatti mi lasciano dormire... “di scatto gira la testa e guarda uno degli ometti seduto vicino a lui “Perché lo avete visto che ero un criceto del cazzo!”
L’ometto in questione sembra diventare più piccolo, non si volta a guardare il criceto e parla a bassa voce
“Il protocollo prevede che solo in casi gravissimi possiamo svegliarla… “
“Questo non ti sembra un cazzo di caso gravissimo? Ovviamente no. Vero???”
“Ha fatto un elenco tassativo, abbiamo controllato e questo non era previsto… “
“Zitto, sta zitto che è meglio”
Il criceto si guarda le zampe, poi la consolle di comando e sospira, dopo le prime difficoltà nell’usare delle zampe al posto delle mani alle quali era abituato riesce ad avviare il programma di controllo.
“Adesso vediamo che cazzo succede, allora non ha la febbre; quindi, non ho uno stato di allucinazione, tutto il resto è nella norma, sta dormendo “
Frenetico continua a digitare sulla tastiera, sui monitor si susseguono varie informazioni fino a…