Io che vivo al centro di Napoli, nel quartiere Sanità, (di fronte al palazzo dello Spagnuolo), un quartiere ricco di storia, con i suoi palazzi architettonici, le sue chiese patrizie. Pochi metri per raggiungere la casa natale di Totò, passando per il palazzo di Sant'Alfonso Maria dei Liguori, dalla chiesa dell'Immacolata dove vi è custodito il fonte battesimale utilizzato per Sant'Alfonso e per Totò-
Non ho bisogno della macchina, infatti non la posseggo più. Uscendo via Vergini ed andando verso piazza Cavour e via Foria, trovo mezzi di trasporto a disposizione, oltre alla metropolitana linea 1 e 2 per andare ovunque. A piedi, poi, è piacevolissimo allontanarsi e godersi la vita cittadina, con il suo piacevole frastuono tipico di Napoli il quale, se non ci fosse, renderebbe Napoli silenziosa e monotona.
Spesso utilizzo mezzi di trasporto più che altro, lo confesso, per ascoltare il chiacchiericcio dei viaggiatori che a volte è da spunto per una poesia, un articolo, un racconto, una commedia etc. Stamattina, a bordo del 182, per andare al cimitero, appena salito, ho occupato un posto vicino ad un tizio che parlava al cellulare e continuando il suo discorso ho compreso che confidava ad un amico
la fine matrimoniale. Non si mostrava dispiaciuto, anzi ringraziava Iddio di averlo illuminato. E di avergli fatto incontrare una donna, sia pure più adulta ma che sente sua integralmente, quale parte del suo corpo e della sua vita. Un'autentica riunione di due corpi che si cercavano per unirsi, mentre, quando incontrò sua moglie, queste emozioni non le aveva provate. Ed era stato un inganno.
E continuava: "Noi ci innamoriamo ma senza approfondire la vera natura dell'uno e dell'altro. Siamo attratti dalla sessualità che ci chiude in una morsa. Ci ubriaca totalmente. Ci annienta.
"Dopo l'incontro si passa al lato pratico quotidiano, cosa cerca un uomo in una donna? Colei che gli darà dei figli, e che lo accudirà per la vita. E la donna? Cosa cerca la donna? Colui che le darà sicurezza economica e protezione. Ma ciò che è più importante e, cioè, la certezza che sono fatti l'uno per l'altra non ce l'hanno. Ed ecco che con il passare del tempo, quando la convivenza è divenuta una routine. Quando gli obblighi sono una tenaglia, una prigione. Quando ognuno coltiva i propri interessi senza curarsi degli interessi dell'altro/altra. Quando non c'è più quell'affetto, quell'attrazione dei primi momenti iniziano ad aprirsi delle crepe, le quali andranno a lacerare l'intera unione".
Il tizio, forse, senza nemmeno accorgersene, aveva detto una cosa saggia dibattuta da secoli dai grandi filosofi.
Difatti dopo l'incontro bisognerebbe valutare se realmente ognuno è la metà dell'altro, di simposiana memoria, ma questo non viene valutato perché come dice Schopenhauer "la natura inganna in quanto il suo solo fine è la continuazione della specie"-
Perché il primo istinto è sessuale e la natura ci inganna, "L’amore è una specie di droga che la natura ci somministra per indurci a fare quello che essa vuole. Ciò che le sta a cuore non è la vita dell’individuo ma quella della specie. La natura non conosce la
pietà e neppure la morale, anzi tra essa e la morale c’è sempre antitesi".
Ci si dovrebbe ribellare alle decisioni della natura e comprendere bene la futura unione. Ma è difficile. Ed ecco che si è veramente fortunati quando il destino, sia pure in ritardo, ti fa incontrare la vera metà di te. E lo capisci subito. Te ne accorgi subito che è parte di te, che da sempre ti appartiene- E' un momento speciale nel quale tutto si capovolge, la vita stessa si capovolge unendo e abbracciando la parte del corpo mutilata e ritrovata.