Racconto vero di Dario Mazzolini.
Sarà il mio aspetto innocuo e serio, ma il piu delle volte le persone sconosciute parlano con me e si confidano. È successo qualche giorno fa in un giardinetto dietro casa, con le altalene e uno scivolo. Stavo cercando idee per il nuovo libro che sto scrivendo. Su un'altra panchina un uomo, sulla trentina, era al telefono, mentre sua figlia correva sul prato, tenendo stretto in una mano un palloncino. Il papà conversava con toni sempre più accesi e alterati. Improvvisamente la bimba inciampò e cadde, suo padre impegnato nella telefonata non si accorse di nulla. Si alzò in lacrime e sbagliando direzione e panchina, corse verso di me mentre il palloncino, finalmente libero, si era alzato in volo. Io che davanti ai bimbi mi sciolgo, la presi in braccio "Non piangere piccolina, adesso andiamo dal papà e ti passa tutto".
La bambina, che indossava un vestitino verde con stampato Calimero, si chiama Matilde; vide che io non ero il suo babbo e mi guardò seria e un po' preoccupata. La presi per mano e l'accompagnai dal suo papà. "Mi scusi, la bambina è caduta, sbagliando panchina è corsa verso di me, comunque non si è fatta niente". "Ti richiamo" disse l'uomo e prese la figlia in braccio riempiendola di baci. "Grazie è stato gentilissimo". Mi accorsi che stava piangendo sottovoce, cercando di non farsi notare. Mi sentivo a disagio. Mi feci coraggio e domandai "Posso aiutarla? È successo qualcosa?". "Lei è un prete?" Mi domandò. "No no, sono vestito di nero perché mi piace come colore, ma perché piange se posso chiedere?". Mi sedetti accanto e parlò mentre Matilde, che aveva già dimenticato il piccolo incidente, stava colorando un album. "Ho fatto un casino, ho tradito mia moglie". Ripresi incuriosito, "Era lei al telefono?" "No, rispose, era l'altra". Attimo di silenzio. "Scusi la domanda, ma lei è innamorato di questa donna?"
"No, per niente" "E allora perché ha tradito sua moglie?" Rimase un attimo in silenzio guardandomi, come se si chiedesse "Chi diavolo è questo qui che mi fa tutte queste domande?" Replicò "Mi sento trascurato, mia moglie pensa solo a lavorare, non è più come prima, poi è nata Matilde e la cosa è peggiorata". Pensavo, "Ecco, adesso sta a vedere che la colpa del tradimento è della bambina... " "E l'amante adesso cosa vuole?" "Non mi lascia in pace, mi dice che mi ama, che è venuta a letto con me per amore, ma io amo mia moglie, l'amo davvero". "Allora parla con lei, farà di tutto per perdonarti e restare con te, so che non è facile, però è più facile chiarire che tradire. Assumiti le tue responsabilità, tutti possiamo sbagliare ma dobbiamo rimediare, costi quel che costi". Iniziava a piovere, lo salutai "Mi chiamo Dario" "Io Andrea, grazie per avermi ascoltato" "Grazie a te, per esserti confidato e mi raccomando stai sereno e sii forte, pensa al tuo amore per lei e alla bambina" Me ne andai a passo svelto verso casa, ripensando alle sue parole e alle mie considerazioni. Non so come sia andata a finire, non ho più rivisto Andrea ma spero vivamente che le cose si siano sistemate e soprattutto penso a Matilde e a tutti i bimbi vittime degli errori dei genitori.