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«Sarà possibile votare dalle 10 alle 13. Potete recarvi presso un terminale di comunicazione, inserire nell'apposita fessura il tesserino di identificazione e poggiare sullo schermo l’indice della mano sinistra. Una volta che sarete autenticati, potrete esprimere la vostra preferenza». L’annuncio giungeva dagli altoparlanti posti in tutti i locali della Base.
Diligentemente, John si diresse verso il terminale più vicino. “Siete favorevoli alla costituzione della Federazione Mondiale?”. Votò per il sì. Che differenza avrebbe potuto mai fare?
Qualche ora dopo, la radio diffuse un comunicato: «Aventi diritto al voto 15752, votanti 15702, pari al 99,68 per cento degli aventi diritto. I sì sono stati 15012, i no 607, 83 gli astenuti. Si è ufficialmente costituita la Federazione Mondiale. Per i prossimi tre anni, i membri del direttivo della Federazione saranno il maggiore Richard Stein, per gli Stati Uniti, il colonnello Svetlana Ivanova per la Russia e il generale Sun Lee per la Cina. Congratulazioni a tutti! Propongo un brindisi alla Federazione!».
Si udì una voce: «Divisi nelle nostre tane sottoterra, ma uniti nel Mondo Nuovo!», seguirono applausi.
John sollevò un calice. Giù alla Base gli alcolici non erano ammessi. Tutti gli alimenti erano stati esplicitamente studiati per nutrire senza appesantire. In fondo era un prezzo equo da pagare per essere completamente indipendenti dalla superficie, con rifornimenti di cibo, acqua, energia e aria per 1000 anni. Non c’era spazio per le bollicine! John si dovette accontentare di un bicchiere di una “bevanda proteica” del tutto insapore, mentre dall'altoparlante si continuavano a proporre elaborati brindisi.
Stanco dei festeggiamenti via radio, John ordinò «Basta così, Echo. Adesso dammi il meteo della superficie».
«Il cielo in superficie il è coperto e piove. Secondo il nostro modello occorrono circa 2000 anni prima che sia possibile risalire in sicurezza».
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Utente Anonimo
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Sapientemente Lisa cuciva la bambola di stoffa imbottita di morbido kapok. Giovanni col bulino intagliava vagoni, presto il trenino correrà i binari sbuffando. Guardano i fratellini dietro al vetro della bottega: “Mamma, papà! Guarda che bei balocchi!”
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