Napoli non è solo famosa per il suo paesaggio. Per la sua millenaria storia. Per la scuola di Posillipo. (Per aver avuto il privilegio che Caravaggio ha dipinto le sette opere di Misericordia e, questo immenso capolavoro è custodito al Pio Monte della Misericordia. Per i suoi musei. Per la sua pizza miracolosa per il gusto degli appassionati. Per i suoi dolci (babà e sfogliatelle) Per aver dato i natali al filosofo Giambattista Vico. Per il soggiorno del poeta Giacomo Leopardi. Per essere stata visitata ed elogiata da Goethe. Per aver dato i natali al celebre Caruso, il più grande tenore di tutti i tempi, a Totò, ai fratelli de Filippo e tanti altri illustri artisti ed autori di canzoni classiche conosciute e cantate in tutto il mondo. Per la incrollabile fede alle tradizioni. Ma anche per il culto dei morti, prova ne è il cimitero delle fontanelle, dove ogni teschio è adottato e curato. Così in altre chiese di Napoli, come la chiesa di Santa Luciella in via San Biagio dei librai,  dove si trova il teschio con le orecchie). 

Ma soprattutto per la sua ferrea religiosità. Iniziando dal Patrono della città San Gennaro verso il quale vi è una devozione che si tramanda di generazione in generazione. Santa Patrizia, compatrona di Napoli, le cui spoglie sono custodite nella chiesa di San Gregorio Armeno. Ogni martedì si manifesta la liquefazione del sangue come quello di San Gennaro. Il 25 agosto ricorrenza del suo martirio, è possibile chiedere una grazia. Quel giorno, vi assicuro, che la chiesa è affollatissima cosi come l'adiacente convento dove si celebra la Santa Messa e si rende omaggio alle spoglie e alla teca contenente il sangue liquefatto.

Per il medico Santo Giuseppe Moscati. Per la storia dell'Ecce Homo nella chiesa di San Lorenzo Maggiore (dove Boccaccio conobbe Fiammetta)

Si narra, che nel 1577 tre ladri rubarono di notte oggetti sacri e, tre vasi d'argento nella cappella dell'immacolata, dove sotto l'immagine della madonna era. ed è custodito, un piccolo dipinto del Cristo. Uno dei ladri volle giocarsi a carte, sull'altare, la sua refurtiva. Avendo perso, infuriatosi prese il coltello e colpì la sacra immagine dell'Ecce Homo sul lato sinistro del petto. A quel punto due miracoli si avverarono, dalla ferita sgorgò sangue, il Cristo che aveva le mani incrociate sul petto, mosse la mano destra e tamponò la ferita. 

La sedia miracolosa, per le partorienti, di Santa Francesca dalle cinque piaghe ai Quartieri Spagnoli, dove si recano le donne che non riescono ad avere un figlio. Dopo che si sono sedute su quella sedia avviene il miracolo, e la prova sono i numerosi voti appesi alle pareti, da donne incinte. La madonna dalle scarpette consumate che si trova nella Basilica dell'Annunziata, dove un tempo vi era la ruota degli esposti, nella quale lasciavano i neonati e le suore ne prendevano cura. Questi bambini venivano chiamati "Figli della madonna". Le scarpette si consumano ogni giorno e periodicamente vengono sostituite. La credenza popolare narra che la madonna cammina di notte per aiutare poveri e orfanelli. Questa è la spiegazione del popolo alle scarpette consumate. Per le donne del quartiere è un vero miracolo. Questa narrazione è molto sentita dalla popolazione. Le scarpette consumate vengono custodite dalle suore e donate a famiglie per guarire un loro congiunto. 

Storie, leggende, credenze, narrazioni bellissime e suggestive di un popolo religiosissimo. Un popolo legato alla fede come è legato agli affetti familiari e all'amore per i suoi simili. Il napoletano è sempre pronto a dar da mangiare a chi ne ha bisogno, e a soccorrere chiunque si trovi in qualunque difficoltà. Io lo definisco: un popolo di Santi. 


 

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