Era lì in quel corridoio un po’ scuro, certo non un bel posto per un appuntamento ma lei sembrava tranquilla, mi guardava con quei due occhi furbetti pronti ad illuminarsi, silenziosa e attenta.
Non sapeva quanto l’avevo seguita in segreto, quanti timidi tentativi avevo fatto per tornare con lei.
Una volta ero riuscito anche a vederla ma era di spalle e forse non mi aveva notato, anche in quell'occasione era buio….
La osservavo e la mente ed il cuore tornavano indietro nel tempo: erano passati cinquant'anni dal primo incontro, tanti ma in quel momento mi sono sembrati un soffio.
Quanti ricordi condivisi, quanta strada assieme, quante avventure, quante soddisfazioni.
In fondo non era cambiata: rotondetta, piccolina, aveva mantenuto il suo colorito ed il suo aspetto a dispetto del tempo.
Chissà lei cosa pensava di me che certamente ero cambiato molto più di lei !
Ma era giunto il momento e l’emozione mi fece battere il cuore un po’ più forte……
Mi avvicinai aprii la portiera e, con garbo, mi sedetti al volante.
Eccomi al punto di partenza cinquant'anni non contano e la macchina del tempo che mi riportava indietro di mezzo secolo era la “mia” macchina, la mia prima macchina, la “mia” 500, desiderata e ritrovata ed eravamo ancora assieme!
Con qualche esitazione tirai la levetta tra i sedili e lei mi rispose con la sua voce ancora nitida malgrado l’età.
Premetti l’acceleratore e lei mi disse: “sì, puoi partire, sono ancora io, sono sempre io”.
La nostra storia iniziò con papà in un salone della Filiale FIAT: amore a prima vista !
Colore “giallo tufo” volante nero era la versione “R”, l’ultima nata.
Cominciai a girare baldanzoso per la città, la parcheggiavo fiero nel cortile del Politecnico, sempre lucida sempre perfetta.
E poi il primo lavoro e lei con me, il matrimonio e lei con noi: viaggio di nozze, gite e… la spesa al “super”.
La scelta del nome della prima figlia mentre, con lei, “correvamo” a partorire.
Fino al giorno dei saluti.
Ci guardammo e lei capì, la famiglia cresceva e la piccola “grande” 500 non poteva più aiutarci.
Ma la vita aiuta i buoni sentimenti e, con un po’ di fortuna un po’ di perseveranza e tanta pazienza siamo riusciti a ritrovarci e siamo tornati assieme.
Mentre questi pensieri mi avvolgono, sento il suo motore che gira “frizzante” come un tempo e sembra dirmi "…pigia pigia quel pedale, non temere, ce la faccio ancora, in fondo ho solo cinquant'anni!”