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Il mio babbo è stato per quarant'anni maestro di scuola elementare.
Aveva una caratteristica che allora non capivo ma che ho compreso completamente più tardi. Per Natale scriveva gli auguri alle famiglie dei suoi alunni su un bigliettino, che poi consegnava a mano al suono della campanella. A noi figli spiegava che un atto di gentilezza non costa nulla, al contrario fa sentire bene, perché è un tendere la mano, stemperare eventuali dissapori, creare relazioni positive. Ho capito in età adulta che aveva ragione. Essere gentili, sensibili e aperti agli altri è l'atteggiamento migliore e più bello che possiamo avere verso il nostro prossimo. Anche perché, se ci pensate, è molto più facile essere gentili che non esserlo.
Al suo funerale il 4 gennaio 2017, la chiesa era gremita, come il sagrato, anche da tanti suoi ex alunni che ancora ricordavano il maestro Giuseppe.
Cerchiamo anche noi di lasciare una traccia, un segno positivo in ogni cosa che facciamo.
Grazie per avermi ascoltato.
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Utente Anonimo
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