" Volare sulle nuvole è un'esperienza incredibile.
Vedo una grossa distesa di bianco.
Sembra di essere al Polo dopo un'abbondante nevicata. Una distesa di nuvole bianche che sembrano lana ammassata o neve fresca a cumuli. No, non può essere ovatta... forse cotone, dopo la raccolta degli schiavi nella confederazione sudista americana.
Poi ti giri un attimo e vedi il potente motore che aspira un'aria invisibile e la spinge con forza per dare la spinta.
Pare star fermi, ma il bianco di sotto scorre lento e implacabile...
Ecco vedo come un burrone: la bianca e soffice costa finisce con un fronte a perdita d'occhio.
Là sotto è più scuro... Si intravede la terra pezzata di un colore scuro, marrone/grigio indefinibile... Montagne? Colline? Si intravedono creste spruzzate di bianco. Le rughe della terra scavate dall'acqua e dal vento.
Guarda, quello è un piccolo lago a forma di stella o di croce... Si è proprio a forma di croce... sembra un uomo disteso sul dorso a braccia aperte e mani spalancate e nei piedi si immerge un ruscello e dai "diti" ne partono altri sottili sottili che si incontrano lontano in un abbraccio fraterno.
Ruscelli che luccicano al sole, mandando il loro bagliore, che passa veloce... È acqua, è specchio, è il riflesso del sole che presto svanisce al passare vicino.
Lontano, il bianco risplende. Qui sotto un laghetto, che inghiotte per un attimo il sole... Abbaglia e non si riesce a sostenerne lo sguardo.
Ma intorno il paesaggio è lunare... Le linee più alte son bianche e inviolate; in mezzo, i canaloni sembrano ferite con il sangue incrostato, ferite profonde, che degradano ripide, perdendo la neve e tingendosi di roccia brunita.
Ecco, adesso appaiono due fiumiciattoli, che scendono dai monti innevati. Percorrono due piccole valli vicine, vicine e sembran fratelli diversi, che con le loro anse capricciose e imprevedibili, avanzano verso la meta: sarà un altro fiume o sarà un lago o sarà il mare... L'acqua si mescola, trascina tutto con sé, fa vivere i pesci, disseta gli uomini, gli animali e tutto ciò che vive, ricambia le nostre cellule e ci dà la vita.
Disseminati qua e là sul percorso dei fiumi, capannoni operosi ne sfruttano il passaggio...
Guarda: un insieme di case, un campanile che sfida l'altezza del cielo. Probabilmente le sue campane stanno chiamando a raccolta il paese e i bimbi, coi nasi all'insù e le guanciotte rosse da montanari, stanno seguendo la scia dell'aereo. Questa macchina volante misteriosa che solca lontana il loro cielo, scivolando veloce e sparendo tra le nuvole.
Ciao bimbi. Un saluto per voi. L'uomo volante vi manda un bacino leggero leggero, sperando che anche per voi, arrivi un tempo per fare l'uomo volante.
Un banco di nubi avanza veloce. L'aereo perde per un attimo la sua quota di volo, le orecchie non gradiscono molto il cambiamento e sembrano voler dire la loro. Deglutisco più volte, ma niente da fare: solo una "si stappa" e respira.
Voliamo sopra un fumo denso e grigio. Sopra di noi è tutto azzurro. La linea dell'orizzonte non è netta e decisa: è piena di sbuffi, di creste, di bolle... Adesso c'è un'onda che cresce improvvisa e che sale a nasconderlo.
A destra le nuvole bianche si cumulano, soffici, ampollose e dense... sotto è ricomparsa la terra, pezzata verdone.
Città, paesi, case, capannoni che scorrono veloci.
Vedo uno stadio di calcio con la sua ellisse coperta, che luccica al sole.
La terra adesso è "a quadretti"... rettangoli e forme squadrate con varie colture e colori. Qualcuna col sole che passa, brillante... ma presto ingrigisce e si perde dietro lontano.
Sembra che siamo vicini alla meta. La hostess avvisa che inizierà a breve la manovra di atterraggio.
Quindici minuti e questa avventura finirà.
L'uomo volante rimetterà piede sulla terra e tutta la meraviglia del volo svanirà.
Adesso voliamo in mezzo alle nuvole. È incredibile come le nuvole a volte siano a strati poco distanti. Ecco siamo tra due strati paralleli e quello di sopra, che scorre veloce e sparisce velocemente alle nostre spalle, sembra alto appena pochi centimetri, ma è così compatto da gettare un'ombra sinistra sopra di noi.
Mi sento come un cappero in un panino di pane e pomodoro, schiacciato tra le due metà di pane croccante.
Ecco adesso siamo circondati da nuvole dense e sotto di noi si vede di nuovo "la terra a quadretti".
Montagne di nuvole ci vengono incontro e ogni tanto una piccola nuvoletta ci passa vicino. Si scende... Le orecchie non gradiscono e mandano il loro disappunto al cervello. La "terra a quadretti" diventa vicina vicina.
Si distinguono le case e le nuvole ci circondano completamente. Folate di fumo sfilano sempre più rade e veloci.
La costa, il mare, il verde del mare chiazzato di ombre di nuvole. C'è anche la nostra ombra che si riflette e avanza nel mare... In essa ci sarà anche la mia ombra?
Virata sul mare azzurro... adesso rientriamo sulla "terra a quadretti".
Le case sembrano potersi toccare col dito e le orecchie urlano il loro disagio. Le ciminiere dell'Enichem e il porto ci appaiono all'improvviso.
Si scende. Si balla... Una nave appare all'improvviso vicina, vicina.
Le strade... si scende... si tocca... si frena... si frena... si frena...
Siam fermi: si applaude.
La musica avvisa che il volo è finto. L'uomo volante ha cessato di scrivere!"
11/03/2015 - Volo Torino - Brindisi