Bisogna sempre accettare il tempo che scorre e le realtà che si presentano.
Il sogno di ogni uomo è quello di fare l’amore ogni momento della vita, essere uniti nella carne e non staccarsi più da quello spossamento, che l’atto comporta o da quell’appagamento dei sensi, che produce. Non c’è niente da stupirsi! Perché se il Creatore ci ha fatto gli organi sessuali ci sarà stato un motivo. E forse il peccato, di cui alcuni parlano, consiste nel non utilizzarli, nel renderli inservibili, nel farli atrofizzare. Far all’amore, fare sesso. Avere rapporti sessuali con la propria moglie è lecito, pensava Marco, quando c’è la condivisione dell’amore quotidiano. Ne era convinto, estremamente convinto, tanto che guardava tutte le altre donne con distacco perché immaginava che la completezza è nell’unione matrimoniale. Ma a poco a poco era venuta meno la sua convinzione, perché la moglie s’era cominciata a distaccare da lui. Ella sembrava chiusa nel suo egoismo e nel suo individualismo. Oggi ho mal di testa, oggi non mi va, ma tu mi ami solo se facciamo all’amore?, Sono stanca, mi fa male un dente etc, etc. Che sia solo un fatto fisiologico? Marco, sconsolato perché un tempo vivevano solo d’amore, s’era messo a navigare su internet alla ricerca di spiegazioni medico- scientifiche e si era convinto, sempre più convinto, che sua moglie non l’amava più. Tanti arrovellamenti cerebrali, tante ansie. Il fatto era che non si erano accorti che erano diventati vecchi e che l’amore non poteva essere più sesso sfrenato, possesso vicendevole ma dolce compagnia, condivisone di momenti, solo di momenti, solo di momenti. E la vita continuò così triste e sconsolata la notte tra programmi televisivi fino a tarda notte e letture di libri acquistati alla vicina libreria e nell’orario antimeridiano fra medici, che praticavano visite quotidiane perché sua moglie si era convinta che fosse malata. Accertamenti di continuo, diagnosi elaborate portavano sempre ad un unico risultato: la paziente gode di ottima salute fisica ma risulta depressa. Depressa? E che vuol dire, finire nelle mani degli psicologi? No, non ci poteva credere Marco. La sua ragazza, ora sua moglie, depressa. E per che cosa? Lui si era sempre comportato con affettuosità. Era depressa, lei. Facciamo l’amore e tutto passa, pensava Marco. E ripropose le notti accese o semi accese. Ma la fiamma della candela era quasi spenta. Ci faremo una crociera. Ma quale crociera? Il suo datore di lavoro non gli avrebbe concesso le ferie. Non era possibile vedere una coppia, un tempo di leoni, trasformarsi in pettirossi su di un ramo intirizziti dal freddo. La moglie era sempre più proiettata verso un ricovero per accertamenti. Ma perche cosa? Forse non ti soddisfo più? E’ per questo che mi eviti, che cerchi di sfuggire ai rapporti? E che sono stanca, ho mal di testa, ho coliche allo stomaco. Rieccoci con le solite scuse! C’è qualcosa che non va! La mattina seguente Marco si presentò dal farmacista per comprare quelle pillole blu che promettevano miracoli. Ecco cosa ci vuole, ecco cosa ci vuole, pensava brandendo la scatola come una spada dei cavalieri della tavola rotonda. Nella notte un’autoambulanza sfrecciò per la città in emergenza. La moglie di Marco gli teneva forte la mano, là sulla lettiga. Non riuscì ad arrivare all’ospedale perché Marco si spense per un infarto cardiaco. Nulla da fare. Ai funerali la moglie di Marco, tutta vestita di nero, era arrivata con un amico. Pianse, fu confortata, sembrava essersi spenta totalmente. Ma dopo una settimana partì per quella crociera con quell’amico, che l’aveva accompagnata alle esequie dell’ex marito. Sembrava rinata. Ma quali medici e visite e ricoveri. Tutto dissolto! I camerieri in servizio al piano raccontarono che i due non uscirono dalla cabina che poche volte. Sembravano due giovani colombi in luna di miele, notte per notte avvinghiati come Paolo e Francesca, lei come non lo era stata con Marco. Requiescat in pacem.