Ebbe così inizio la storia d'amore dei due ragazzi, perché a tutti gli effetti il loro era vero amore, nato grazie ad un rosario e proseguito con altra refurtiva, pardon, “doni”, sottratti clandestinamente dal negozio. Il babbo, che proprio stupido non era, si chiedeva dove fossero finiti alcuni oggetti di valore che non trovava più, li cercava ovunque, ma nulla, scomparsi. La mamma invece, la signora Teresa, si domandava dove andasse Natale tutte le sere dopo cena. L'altra mamma, quella di Ester, non capiva il perché, alla ragazza, era presa la fregola di fare due passi per perdere qualche chilo. “Ma non sei già magra abbastanza?” Ester rispondeva con parole incomprensibili e usciva vestita come una modella.
Ci mancava pure la lettera.
Era un sabato e il postino entrò nel negozio consegnandola al padre, il quale, stranamente di buon umore, lesse rapidamente la missiva priva di firma: “Suo figlio frequenta la segretaria del Cardinale e si incontrano di nascosto per commettere atti impuri. Un amico”.
Al momento non capì, la rilesse, impallidì, svenne: "Impossibile! Vigliacco, traditore, ti faccio vedere io!”. Chiuse il negozio in anticipo, non era mai successo, e aspettò Natale al buio rientrare dalle consegne. Appena dentro, suo padre lo assalì, rincorrendolo con un ombrello, destreggiandosi fra manichini in clergyman e crocifissi appesi “Come hai potuto, proprio lui, quel Cardinale” “Ma papà, io amo Ester e lei mi ama” “Zitto, ingrato, non sei più mio figlio, te li do io gli atti impuri!” e giù ombrellate sulla schiena. Fuori intanto una piccola folla di curiosi faceva il tifo, chi per uno, chi per l'altro. “Tutta colpa di tua madre, quella…” “Ma babbo, io l'amo!”. “Zitto, non dire così, deficiente!”. Più morbida la reazione della madre della ragazza, che abbracciò la figlia.
Caro Dario, mi disse Natale, l'idea mia e di Ester è andarcene da Roma per trasferirci a Seul, in Corea del Sud. Con la parte di liquidazione del negozio, ho in mente di acquistare una barca e diventare pescatore. Ester invece farà la mamma a tempo pieno.
I due caffè ordinati all'inizio, erano diventati sei.
Grazie per avermi ascoltato.