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Non, non mi sento bene in questo mondo ipocrita dove mentre si pranza , si ascolta un telegiornale carico di notizie sempre più raccapriccianti in sé ma che ormai vengono ascoltate per abitudine senza più impressione anzi con indifferenza come se si vedesse un programma qualunque, illusi che ciò che è detto è solo finzione come la televisione è sempre stata dagli albori della sua generazione. E percepiamo un senso di malessere che non riusciamo a spiegare, un senso di nausea che ci rende fiacchi, abulici in queste situazioni, già stanchi dal nostro tran tran quotidiano, fatto di corse verso il nulla, di appuntamenti mancati, di nevrosi sfiorate, di luci psichedeliche accese con illusione nelle tenebre del mondo. Di sadiche scelte per ottenere un piacere che è polvere, soffio, frammento di tempo e che ci ricorda le nostre fragilità e le nostre delusioni in attesa di un evento, di un gratta e vinci che possa cambiare le cose ma che rimangono sempre le stesse con il vuoto che caratterizza. Soffro. Non perché è mia personale convinzione ma perché è condizione dell'uomo, essere che si reputa intelligente e ha creato le differenze, ha organizzato il suo mondo affinché potessero esserci i ricchi ed i poveri, i sazi e gli affamati, i sani ed i malati. E qui ha commesso l'errore di vedersi sempre dalla parte del sano mentre la sua malattia, che è quella del tempo, corrode le sue effimere certezze e lo proietta verso un senso che non ha senso, una corsa che non ha vincitori, un abisso che non ha fine, Precipito. Fermatemi, fermatemi mentre vedo il telegiornale, che non ascolto più, che vorrei seguire per confortarmi delle mie quotidiane frustrazioni ma che continuo a non capire più, che vedo non vedo mentre una nebbia cala laggiù sopra una poltrona di pelle, una poltrona ultima generazione, che si comanda elettricamente e che mi accoglie con tutte le mie membra sfinite per il rituale della pennichella post prandiale. Ed il mondo ora è silenzio, sogno, speranza fra le braccia di una donna che nel sogno è carica d'affetti, di carezze, d'amore ma che nella realtà grida mentre rassetta la cucina, sbraita: spegni quella televisione se devi dormire! Rifletto; E perché non posso dormire e sentire il telegiornale contemporaneamente? Faccio ogni giorno tante cose contemporaneamente! Chi me lo vieta? Voglio dormire e sentire la televisione che mi canta la ninna nanna. È l'ultima mia emozione, è l'ultima mia emozione! E non posso rinunciare. Vabbè! però dopo questa annichilente emozione vai a buttare la spazzatura e non te lo scordare altrimenti sentirai che odore dal sacchetto. Altro che emozione, altro che emozione!
Lawrence Dryvalley, 02 November 2024
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Piccola stella, 03 November 2024
VERSI DI PROTESTA
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Giuseppe Scilipoti, 02 November 2024
Gnocchi... alla romana
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Utente Anonimo
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Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]
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Adribel:Mi ha interessato lastoria interiore di questo racconto. Smettere di dare lezioni [...]
Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]
Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]
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Dario Mazzolini:carissima Ecate mi è piaciuto molto. Ti dirò che io evito di [...]
Adribel:Ma che bel testo, alleggerisce il cuore, complimenti.
È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]
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È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]
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Rubrus:Un buon racconto, ben costruito, con una trama ben articolata e ben scritto. [...]
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Adribel:Il passato, spesso si vorrebbe fare un rewind e si vorrebbero sistemare cose [...]
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PRFF:Eros, Bacco, un goccetto di innocente perversione, un tocco di spiritualità [...]
Dario Mazzolini:grazie prff per il tuo commento spiritoso. Se vogliono pagano il biglietto [...]
La vita influenza il sogno. E viceversa. (Dialoghi Onirici, Thomas J. Plight) Era una mattina di uno splendido Luglio, mi sentivo molto vivo, immerso negli scarichi ignoranti di uno degli quattro letali serpenti di veicoli. Scorrevano affiancati e vagamente consapevoli l’uno dell’altro. Anche [...]
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zeroassoluto:Timida solitudine dello scrittore introverso, che si racconta in un ambiente [...]
CICCIONE FA UN BUDDHA Hi, qui è la Centrale Paranoica, non siete ancora stufi di noi? Oggi è la volta di Archie, un gran predicatore ed un gran ciccione. "CICCIONE FA UN BUDDHA" sta scritto su una specie di arco sul vialetto che porta al suo bungalow a forma di Igloo. In effetti il suo giardino, [...]