Questo giorno preciso me lo ricorderò a vita. Ce ne sono tanti di giorni in un anno,figuriamoci in una vita, anche se la vita è una sola … ma questo è diverso.
Ti ho sognato e dicono che questi sono sogni reali. Eravamo di fronte, occhi nocciola immersi nel tuo cielo sereno d’estate. E ridevi,ridevi tanto e mi salutavi con la tua mano di bambino. Poi dandomi le spalle la tua corsa è stata un volo verso la gioia.
Questo è il mio banco di prova, il più duro nella vita di un essere umano, dove ti accorgi di quanto la vita ingiusta. E dove sai precisamente dove arrivano le tue forze, dove devi essere un’ancora, ma in realtà vuoi solo lasciarti andare via.
E durante l’attesa le preghiere per te sono state tante, era l’unica cosa che ci fosse rimasta e che ci legasse indissolubilmente a te e al tuo cuoricino in lotta.
Sei anni, quanti sono? Troppo pochi per affrontare un tumore. Perché io lo chiamo per nome, non mi fa paura, no. I nemici me li guardo in faccia.
E ora che ci hai sconfitti, il mio sguardo rimane fermo, anche se le lacrime corrono veloci.
Non è possibile guardare il mio mare, quello che amo immensamente, e non piangere.
I tuoi occhi hanno lo stesso colore.
Ho pregato, e sai perché? Perché volevo che tu tornassi a bussare alla mia porta e a chiedermi i biscotti, perchè egoisticamente ti volevo riabbracciare e sentirmi felice. Adesso non mi resta che cambiare la mia vita.
E cambiare le mie priorità.
Ora la primavera sta facendo sbocciare i cento fiori del giardino.
Farai parte del mio cuore.
E forse lungo il mio cammino,ti incontrerò in un giorno di primavera, quando le rondini arrivano qui.
La mia rondine di primavera e magari ti poserai sull’ulivo del giardino.
E sorridendo ti ammirerò.
L’amore può attraversare la notte e permettere un abbraccio.