Prima parte: Lui
Riassumendo: Il preparato per il riso aromatico ai petali di rosa è pronto, l’odore si propaga energicamente per tutto l’open space. Il brasato è già cucinato, solo da riscaldare!
Il mio giradischi Bang & Olufsen 4000 con ampli Yamaha AS 701 e due casse Skytec è pronto, acceso, devo provare il volume, faccio uscire dalla copertina il disco originale di Hunky Dory, la testina scende lentamente e…
le prime note al piano di Rick Wakeman, annunciano Changes, abbasso leggermente il volume per non dover urlare al suo arrivo e lo riposiziono.
Ok, manca solo il pezzo pregiato, lei.
L’ho conosciuta su Facebook una ventina di giorni fa, un commento sul brano di Bowie dedicato ad Andy Warhol, lei si era innamorata del suo modo di pronunciare “Warhol” ed io le risposi magnificando Mick Ronson alla chitarra. Da lì, mentre lavoravo anche su altre cinque donne, fu un continuo rilancio di brani, versioni, cover, filmati, finché diedi il colpo di grazia, le avrei fatto vedere il mio impianto e la mia collezione di dischi, le mandai una foto che mi ero fatto fare tempo prima in previsione, con le foto della parte di casa dedicata all’audio.
Funzionò, come sempre! Accettò l’invito a cena!
Una volta si usava la collezione di stampe giapponesi per invitare la vittima sacrificale, ora è tutto cambiato, il progresso e la morte del Duca hanno fatto il resto.
Come già avevo notato, la raffinatezza, la bellezza, la bravura, la voce, gli occhi bicolori, avevano reso il Maestro, cantante preferito dalle donne, sì, tutte, dai 15 agli 80 anni, tutte si scioglievano ascoltando i suoi brani, quindi dal 10 gennaio 2016, giorno della scomparsa del nostro mito, modificai il mio “modus scopandi”!
Cena e dopocena, con regalino di una catenina d’argento montante una cassetta audio, sempre d’argento, di “Ziggy Stardust”.
Ne ho comprate cento!
Sono uno dei maggiori collezionisti della sua opera? Allora rendiamola operativa per TUTTI gli organi del corpo!
Tornando a lei! Colta, quarantaduenne, separata, molte foto al mare, bel corpo… spero non siano foto vecchie, dice che aspetta il momento per potersi di nuovo innamorare… ok, dopo di me t’innamorerai di chi vorrai, per ora porgimela in tutto il suo splendore.
Ah, ecco il campanello… la puntina inizia il suo rapporto col disco, vado ad aprire!
Cerco di baciarla sulle labbra, lei si gira leggermente per guardare casa, incrocio la sua guancia.
«Hai trovato facilmente casa mia?»
«Se sbagliassi con il navigatore, sarei da rottamare, ci ho messo pochissimo, lo sai che abitiamo a soli due chilometri e 750 metri di distanza?»
«Non l’avrei mai detto, quando mi facevo una cartina mentale, vedevo lontanissimo il tuo quartiere. Forse per il traffico»
«Hai ragione, stasera non c’era nessuno, strano per essere venerdì sera.»
Preparo un drink mentre lei si toglie il cappotto, indossa un vestito lungo, nero, molto attillato… tanga penso, le sue splendide semisfere non hanno divisori, non vedo l’ora di accertarmene. Davvero arrapante! Brava signora!
«Alcolico o analcolico»
«Per ora ana, ma per cena un buon vino lo gradirei»
«I suoi desideri sono ordini, fantastica madame»
Si toglie lo scalda cuore, ha le bretelline, bel seno medio.
Gira per casa, praticamente il letto e lo stanzone con tutte le mie collezioni, ne approfitto, dopo averle portato il bicchiere, per iniziare la fase finale della cottura. La guardo mentre sfoglia i dischi, ogni tanto lancia un gridolino d’apprezzamento sulle rarità di Bowie, i picture-disc, i primi 45 giri tra cui “Ragazzo solo, ragazza sola”, la versione italiana di “Space Oddity” con il testo ignobile di Mogol.
Alza due dita a vu, come i bambini:
«Posso?»
«Certo!»
Le indico il bagno, nel frattempo il riso è pronto, lo lascio a fuoco basso, aspettando che lei finisca di incipriarsi il naso.
Vado a cambiare il disco, opto per la colonna sonora di “Labyrinth”. Esce, posso abbassare la testina, eccola, fatto!
Squilla il suo cellulare
«Amore?» Mi bisbiglia che è il figlio
«Ti ho lasciato il minestrone di verdure nel frigo, devi solo riscaldarlo.»
Si è seduta sul divano, è nervosa, le cade spesso la bretellina mentre si agita… che cretino, tra un’ora al massimo la vedrò nuda, potrò assaporarla tutta, scoprirla centimetro per centimetro e mi trovo ad eccitarmi per un capezzolo che sbircia l’ambiente dove dovrà operare.
«Ok, mangiati le patatine, serata “fai come ti pare”, basta che mi lasci in pace! Te l’ho detto, sono ad una cena importante»
«Posso servire?»
«Va bene, ti posso dare una mano?»
«Sono autosufficiente!»
«Allora mi metto seduta»
Per poco non faccio cadere il riso, stavo sbirciando lo spacco della gonna che, quando si è alzata dal divano, si è aperto!
Mangiamo guardandoci negli occhi, le accarezzo una mano, ha un leggero balzo, si sposta per prendere il tovagliolo
«David l’ho amato su Labyrinth»
«Io iniziai ad amare la ragazzina sedicenne, Jennifer Connelly, infatti quando su Hot Spot, quattro anni dopo, fece le scene seminuda con Don Johnson, capii di aver indovinato»
Mentre finisce di mangiare squilla di nuovo il suo cellulare.
«Amore?» mi bisbiglia che è ancora il figlio
«Ma ancora non avevi fatto i compiti? No? Una descrizione critica dell’ultima cena? Ma sto cenando! Hai provato su Wikipedia? Beh, allora perché lo fanno tutti io dovrei trovarti una soluzione diversa? Perché non telefoni a tuo padre?»
La telefonata è interminabile, siamo passati da “Leonardo era gay” ai significati del Codice Da Vinci visto dalla parte di Tom Hanks, alzo la puntina dal disco, iniziamo a velocizzare, non posso rischiare di finire una facciata mentre sto in trattative avanzate, metto tre CD di antologie varie! Adesso per 270 minuti sono a posto… quattro ore e mezza, finire cena, scopata, coccole, eventuale bis e bacio finale... va bene così! Per quell’ora sarai già tornata a casa soddisfatta, tesoro!
Ok, vado a riscaldare il brasato al Barolo.
Mi arriva il silenzio in cucina! Finita! posso impiattare.
«Com’è andata?»
«Ha 12 anni, un’età difficile, devo sempre starle addosso»
«Anch’io ho un’età difficile»
Ridendo mi risponde affettuosamente «scemo!»
«Ti piace il brasato?»
«Sì, ma se fossi stata vegetariana?»
«Sarebbe rimasto un tuo problema, avresti dovuto dirmelo prima, io cucino per le persone normali, se non ti piace una cosa è tuo dovere avvertirmi.»
Non mi risponde, ma mangia con gusto.
È decisamente una bella donna, forse un po’ rompicoglioni, capisco perché è divorziata! Ok, una ricca scopata senza secondo incontro!
Siamo al rush finale, Tiramisù, caffè e champagne
«Tre, due, uno…»
Il tappo salta, faccio in modo che lo champagne le ricada sulle braccia nude, le prendo una mano, baciandola ed assaporando il liquido su di lei, afferro due calici, li riempio ed incrocio le nostre braccia, cerco di avvicinarmi al suo corpo, per farle sentire il mio desiderio prorompente, beviamo vicini vicini, guardandoci negli occhi.
Squilla di nuovo il cellulare
«Tesoro, già hai finito la serata? Ma come, vorresti sempre tornare alle due e stasera alle dieci e mezza già ti devo venire a prendere? No, dallo stronzetto no, se dice che ti accompagna, poi ti porta direttamente a casa sua, arrivo subito, tranquilla»
Attacca
«Scusami, devo andare, magnifica serata, ma non posso rimanere»
Mi bacia su una guancia, si rimette i pochi vestiti che si è tolta e scappa di corsa senza lasciarmi nemmeno la sua scarpetta per ritrovarla.
È il momento di buttarmi sul divano, sbottonandomi i pantaloni, non riuscivo più a controllare la tensione, ho il bicchiere in mano.
«Auguri fratellino, scusami, ma prima bevo, poi mi occuperò di te! Mi ha arrapato quella troia, c’era merce vera sotto quel vestito, pretendo una seconda opportunità, e stavolta in vacanza, in una zona dove il cellulare non prende e siamo troppo lontani per poter tornare dai figli!»