… nel frattempo in cucina…
«… così ci siamo separati, io sono una donna timorata, per lui ero solo un paio di tette da palpeggiare da dietro mentre lavavo i piatti»
gli dice tenendosele strette e facendole ondeggiare
«pensi che quel maniaco ha avuto anche il coraggio di chiedermi di fargli… non riesco neanche a dirlo, posso bisbigliarglielo?»
Si avvicina all’ometto senza aspettare la risposta e, appoggiandogli il seno sul braccio, gli sospira nell’orecchio qualcosa di molto peccaminoso, lui è paonazzo, il suo Dio gli sta ordinando di fuggire dal peccato, ma una parte dal basso, molto più piccola, meno spirituale, ma più bellicosa, gli fa capire che dopo cinquant’anni è giunta finalmente l’ora di divertirsi, il piccolo è abituato a sentirsi partecipe della vita sessuale del buon Agenore solo per venti secondi a settimana, il sabato sera alle ventitré e trenta, purtroppo non è mai riuscito a distendersi completamente che la serata era già passata in archivio.
Oltretutto ogni tanto era costretto a rimanere in astinenza per nove lunghi mesi, si stringeva in sé stesso, triste ed afflosciato
Stavolta è la sua rivincita, per ora è ancora stretto nelle mutande ma, con un vigore che non sospettava di poter avere, inizia ad avanzare tra le pieghe del tessuto.
«Lui è un comunistaccio, voleva farlo almeno due o tre volte a notte, il giorno poi se mi mettevo a lavare per terra, me lo ritrovavo dietro di me eccitato, mi penetrava in cucina per ore, una vita d’inferno!»
Abbraccia, piangendo convulsamente, il signor Agenore, che essendo più basso, si ritrova il viso in mezzo al Paradiso.
Nell’altra stanza Leonida sta facendo il discorso della vita, lei lo segue spaventata ma interessata, passi della Bibbia snocciolati senza pause
«… e senti questa, Giosué scrisse che “il Sole gira intorno alla Terra”, capisci? È assurdo! Ah, tornando a come viene considerata la donna, c’è anche quest’altra cosa terribile, dalla Genesi, 19:6 – “Una sera, Lot ospitò due angeli nella sua casa a Sodoma. Quella stessa sera la casa di Lot fu assalita da una folla di delinquenti omosessuali in cerca di esperienze carnali con gli angeli. Lot cedette volontariamente le sue figlie vergini alla folla, esortandola: “Vi prego, fratelli miei, non fate questo abominio! Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto l’uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi le farete quel che vi piacerà, ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all’ombra del mio tetto.” Capisci? Donne uguale nullità! Poi, poco più avanti, sempre nella Genesi 19:26 – “Dio, che era rimasto impassibile davanti alla proposta di stupro delle figlie vergini di Lot, trasformò invece la moglie in una statua di sale per aver commesso il nefando crimine di essersi guardata le spalle.”»
Infervorato le prende le mani
«Nilde, ti prego, questa non è vita, saresti infelice, guarda bene le altre ragazze della setta, sfioriscono velocemente, sono tristi, hanno ottomila figli»
«Tu non vorresti dei figli?»
«Più di ogni altra cosa, ma non per fare una squadra di pallone»
«… ma nostro signore…»
«Ti vuole bene e ti seguirà sempre nella vita, ma non vuole intermediari, tu gli parli dentro di te quando hai un problema e lui ti darà la soluzione, se lui non si sente in grado di dartela, avrai sempre qualcuno, meno importante ma più partecipe, che ti starà vicino, che ti amerà tutta la vita, che vorrà sempre il tuo bene, che non ti abbandonerà mai»
«Leo…»
«Sì, vorrei essere io, sarei felice di esserlo»
Per un attimo lei gli guarda le labbra, lui capisce il messaggio, la bacia, si staccano solo quando sentono gli altri tornare nella stanza, la zia porta il caffè addirittura nelle tazzine buone, seguita dal piccoletto che le guarda il culo con un’eccitazione molto evidente
«Si sieda, Agenore»
Lui si accomoda in poltrona con molta fatica, ha il più grande impedimento della sua vita, si mette un po’ sdraiato, guardando Nilde che lo osserva sbalordita, avendolo sempre visto come un santo.
«Signor Agenore, posso andare a casa? Mi sento male»
«Ma io adesso non posso accompagnarti»
Leo si fa avanti: «Signore, se mi permette ci penso io, tanto abita qui dietro»
Nilde lo guarda stupita «Come fai a saperlo?»
«Nilde, sono anni che ti conosco di vista, ero pronto per amarti, aspettavo solo l’occasione per potertelo dire»
Agenore balbetta:«Ma… ma… ma cosa…»
Leo lo ferma: «Dio vuole che tutto sia fatto senza che Lui sia costretto a metterci bocca, si chiama Libero Arbitrio, noi vogliamo amarci, senza restrizioni, vieni amore! Ciao zietta!» ed escono
«Signor Agenore, non può rimanere qui, prenda il caffè e se ne vada, lei è evidentemente molto eccitato e vorrebbe approfittarsi di me, entrare con bramosia nel mio corpo violato! È vero, io sono una donna libera, ma seria, e lei è un uomo sposato, non possiamo avere storie clandestine, mi dispiace che lei, un uomo timorato di Dio, si sia fatto strane idee, non pensavo fosse possibile!»
I ragazzi intanto continuano a baciarsi mentre aspettano l’ascensore, quando arriva al piano Nilde lo blocca:«Aspetta»
Con mossa veloce si mette le mani sotto la gonna e si sfila le calze autoreggenti
«Tienile un attimo»
Si scioglie i capelli, sbottona la giacca
«Non ce la facevo più, che cretina!»
Lui, dopo aver con mossa veloce odorato le calze, le infila in tasca
«Ma questa bomba sexy è davvero la mia ragazza?»
«Sì, dovevo solo risvegliarmi»
Arrivano fuori, Nilde respira profondamente
«Ora che facciamo?»
«Ti va di andare in sezione? Tuo padre è lì che si dispera!»
«Anche tu fai parte di quell’altra setta?»
«Beh, in quell’altra nessuno ti costringe a stare, anch’io ci vado il minimo sindacale, non è più come una volta, quando c’erano degli ideali, si va per giocare, chiacchierare, il nostro partito non è più nostro, c’è rimasto poco da fare politicamente dall’interno»
«Va bene, andiamo… no, aspetta!»
«Che c’è?»
«Ho arretrati d’affetto, baciami!»