Tra la corte del Doge.
Il mio abito contrasta con quello degli altri.
La corte avanza con lentezza esasperante e non riesco a mantenere il loro ritmo.
E conto i miei respiri spezzati.
La laguna, da sola, cattura tutta la mia attenzione.
Le linee del Sinai sono così diverse, aspre come una vita in gabbia. La mia.
Il doge capeggia questo corteo, in cui ostenta il suo grande potere.
Ed io abbasso di nuovo lo sguardo.
Sei tu.
Mi ricordo troppo bene di te, dei
tuoi occhi profondi.
Tremo come se avessi la febbre.
E so che la mia vita ti appartiene.
Per sempre.
Cuma , antro della Sibilla.
Ci sono persone che vengono ancora da me, non mi hanno dimenticata.
Nonostante il Vero Dio mi abbia cacciata.
E mi abbia imposto l'oblio nella mente degli uomini di fede.
Ma la Morte sta per venire a prendermi.
Ti ho protetto. Per questo verrò punita.
Ti sei ribellato. Per amore.
Hai capito.
Il destino era solo tuo. Hai scelto.
Ed io con te.
Quando i demoni sono arrivati per punirti, io ero alle tue spalle.
Cercavi speranza, te l'ho data.
I demoni ti hanno ferito.
Ma io li ho uccisi. Tutti.
E ora verranno da me, di nuovo.
Ma non riusciranno a prendermi.
Isola di Vulcano, anno 1336
Siamo lontani da tutti coloro che ci hanno conosciuti.
Ma a noi non importa, noi conosciamo solo il nostro amore.
Ti osservo correre sulla spiaggia e giocare con lei.
Lei, che ha i tuoi occhi. Verdi.
L'unico cosa che mi spinge a vivere.