«Aspettatemi in macchina, mi trasformo in Yeti e vado ad aprire casa!»
Davide apre lo sportello dell’auto e corre verso lo chalet affittato per la settimana bianca in un punto bellissimo del Trentino, le chiavi sono già puntate verso la serratura, apre e ci fa segno di correre.
Eseguiamo.
Entriamo, ci liberiamo dalla neve e ci gettiamo verso il camino.
Scopriamo che è ornamentale, pochi rami messi per ravvivare il fuoco, ma il calore vero arriva dai termosifoni messi al massimo, le ragazze si tolgono velocemente le pellicce ed i giacconi, mentre noi maschietti ci prepariamo per uscire a prendere i bagagli nell’auto.
«Belle pupe, c’è lo stereo con la chiavetta USB, mettete un sottofondo musicale, fra cinque secondi torniamo. Uno, due, tre, via!»
Neanche i meccanici della Ferrari riuscirebbero in ciò che facciamo noi, senza ombrello corriamo verso l’auto, apriamo, ci mettiamo le valigie sul collo e rientriamo, buttando tutto in terra. Ester urla: «Mauro, mi puoi fare il cavolo di favore di non trattare così le valigie, ci sono delle bottigliette, se si rompono ti rovino!»
«Potevi venirmi incontro ed aiutarmi invece di poltrire, non ci vogliono due persone per far partire uno stereo!»
Interviene Deborah «scusa Mauro, non ci ho pensato neanche io»
«Ma almeno non hai brontolato!»
In sottofondo Faber canta “Dormono, dormono sulla collina”
Davide sbuffa «Debby, hai avuto un’idea geniale, domattina ci troveranno con già pronto l’elogio funebre»
«Ma è De André»
«Lo so, è il Maestro, ma Spoon River sotto una nevicata così un po’ porta sfiga!»
I divani ci attendono, ne approfitto per presentarvi l’allegra brigata, io mi chiamo Mauro, 32 anni, informatico, grande futuro, ma per ora impiegato, un lavoro che mi da’ tranquillità ma non felicità, poi c’è la mia ragazza, Ester, commercialista onesta… avete ragione, è un ossimoro. Siamo in crisi, questa vacanza è stata progettata per tornare ad essere felici… speriamo. Gli altri due sono i nostri migliori amici, Davide che lavora in un grande negozio di elettrodomestici… rapporti ed assistenza clienti, con la sua ragazza Deborah, sua cliente prima di tutto, al sesto problema consecutivo che ha dovuto risolverle, l’inizio di rapporto è stato quasi automatico.
È lei la prima a parlare: «Non voglio iniziare a piagnucolare, però prevedo che almeno due giorni su sette, li perderemo per la neve fitta»
Lui le risponde subito «Non cominciare, sono venuto per riposare, la mattina prima delle undici non voglio muovermi dal letto»
«Il solito plantigrado, alle 4 del pomeriggio qui già è notte, che siamo venuti a fare?»
Alzo le mani: «Calma Debby, anch’io ho lo stesso problema con Ester! Vuol dire che noi andremo a fare dei giri nei paesi, ce ne sono tre nei dintorni, ci vuole solo una mezzoretta per arrivarci»
«Bravi, ci sono dei simpatici lupi mannari disposti a farvi compagnia»
Davide è l’amico per la vita, siamo diversi su tutto, ma non potrei mai rinunciarci, è l’infanzia, l’adolescenza, è tutto il mio mondo, quando si è messo con Deborah mi è venuto spontaneo provarci con la miglior amica di lei, appunto, Ester. È andata bene, in quel momento era libera, la situazione ideale, due amiche non creano problemi di gestione tra di loro, non si sentono nemiche, non hanno problemi di supremazia… però confesso che non è mai stata il mio ideale di donna ed infatti ora me ne pento.
«Cosa vi preparo?» È Davide che ha cambiato discorso, Food Blogger professionista, è il campione mondiale di razioni microscopiche da grande Chef! Certo, lo sa benissimo che con me casca male, sotto il mezzo chilo di pasta non la reputo porzione, anche se dopo questa giornata faticosa io sono il primo a non obiettare quando Ester dice..
«Non esagerate, stasera non voglio strafare, sono stanca, dopo cena voglio andare a dormire, domani sarà un altro giorno»
Ecco, mi ha preceduto, la giornata di viaggio è stata faticosa, volevamo arrivare nel primo pomeriggio, ma tre ore di fila a Sasso Marconi ci hanno debilitato, con tutte le liti conseguenti: ”colpa vostra che vi siete svegliati alle dieci” “c’era scritto che c’era casino ma voi volevate fare la variante di valico che è molto più corta” siamo arrivati già stressati, ormai sono le otto, cibo leggero e nanna.
«Cacio e pepe?»
Tre paia di braccia si alzano simultaneamente in segno d’assenso, queste sono le cose che ci tengono uniti.
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Una mano in faccia mi sveglia.
Che palle, è stata Ester, si muove sempre nel sonno.
Mi giro, sono le otto, in effetti è ora di alzarsi, il mattino sulle Alpi è magico, voglio sfruttare il finestrone con vista sulla vallata, non perdo tempo a mettermi gli slip, fa caldo all’interno, siamo isolati, non corro il rischio di essere denunciato per atti osceni in luogo pubblico.
Il sole è appena spuntato tra due montagne, la neve inizia a sciogliersi formando cascatelle, bagliori multicolori s’insinuano tra gli alberi, un sobbalzo, proprio qui fuori c’è Deborah che mi sta guardando, ha un’aria perplessa, ma non fa alcun cenno di girarsi per far finta di nulla.
La mia prima reazione è quella di coprirmi, ma mi fermo, la guardo negli occhi, ho un inizio di reazione incontrollata, LUI sta prendendo vita.
Gli occhi di lei rimbalzano in due direzioni senza mostrare pudori, finalmente con uno sforzo copro l’erezione e mi avvio verso il bagno, mentre passo guardo Ester nuda e dormiente nel letto e tutto mi è improvvisamente chiaro, nelle ultime settimane non mi sono mai eccitato nel vederla, noia ed esasperazione sono stati i miei ultimi sentimenti per lei.
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Entro in cucina, Deborah è rientrata, mi dice:
«Vuoi fare colazione?»
«Forse è inutile aspettare quei due, prima delle undici non daranno segni di vita, scendiamo in paese?»
«Volentieri, mi sono rotta di stare ferma»
Prendiamo la macchina, è un po’ sommersa dalla nevicata, ma bastano un po’ di manate per liberarla. Si mette subito in moto, partiamo.
Per i primi tornanti, con la scusa del paesaggio non parliamo, quando il silenzio inizia ad essere imbarazzante, lo interrompo
«Scusami per prima, non sapevo come reagire»
«Beh, diciamo che una parte del corpo ha reagito prontamente»
Ridiamo insieme alla battuta
«Non c’era nulla di programmato»
«Neanche da parte mia! Cosa pensi, che fossi venuta a spiarti per carpire il tuo stato d’animo?»
«Senti, devo dirtelo per un senso di onestà, ma sicuramente l’hai già capito, da settimane non va bene tra me ed Ester, continuiamo a stare insieme per non perdere l’amicizia comune con voi… è pigrizia insomma»
«Me l’ha già detto lei»
Silenzio.
Dopo un po’ continua.
«Anche tra me e Davide va da schifo, non te l’ha detto?»
«I maschietti per regolamento non parlano di problemi con le donne»
«Eppure siete molto amici»
«E allora? Se le ragazze sono amiche, loro parlano e noi si fa finta di nulla»
«Non capirò mai gli uomini»
Le rispondo con la voce di Verdone «Magda, lo vedi che la cosa è reciproca»
Mi arriva una pacca affettuosa sulla nuca