Lei è seduta sempre sulla solita panchina. Le siedo accanto e prima che possa dire qualcosa.

«Perché mi hai dato questa vita?»

«Alexander, non ti piace ciò che hai?» La sua voce è una melodia: un respiro per l’anima.

«No! Non è che non mi piace, anzi... »

«E allora vivi appieno questa nuova esperienza, oppure... » La frase rimane a mezz’aria.

«Oppure cosa? Chi sei tu? Cosa ti da il diritto di sconvolgere la mia vita a tuo piacimento?»

«D’accordo, ti dirò chi sono, ma devi accettare le mie parole senza riserve e con la mente aperta. Io sono un demone.» Spalanco gli occhi.

«Sei senza parole? Forse ti aspettavi che i demoni fossero come li disegnate nei vostri libri? Sai non tutti i demoni sono malvagi e orrendi.»

«D’accordo sei un demone, questo spiega i tuoi poteri, ma ciò non risponde alla mia domanda: perché proprio io?»

«Il mio nome è Freya e “Sono” da molte migliaia di anni. Vivo in un’altra dimensione, dove ogni demone è collegato con una persona del vostro mondo.»

«Tu ed io siamo collegati, ma perché, in che modo?»

«L’universo è più di quello che voi umani ritenete di conoscere. Dal posto da cui vengo, siamo vivi in virtù del collegamento che abbiamo in questa dimensione e quando qualcosa non va, come nel tuo caso, cerchiamo di intervenire. Ho sentito il disagio interiore che ti affliggeva, il vuoto della tua vita che hai sempre cercato di riempire con tutte quelle imprese assurde e pericolose.»

«Con quale diritto vieni qua a giudicarmi?»

« Il diritto diventa mio quando la mia stessa esistenza è messa in gioco.»

«Cos’è che non apprezzavi della mia vita, così com’era?»

«Il vuoto, la mancanza d’amore, e così ho voluto farti conoscere come poteva essere, soltanto se tu avessi preso un’altra strada. Ora vivila per un po’, poi ne riparliamo.»

«Come posso crederti, se neanche ho visto il tuo volto?»

«Alexander, ogni cosa a suo tempo. Per stasera ti ho detto più di quello che dovresti sapere.»

Freya si alza dalla panchina e come sempre si dirige verso gli alberi. Mentre si allontana, illuminata dalla luna, io mi ritrovo ancora solo con i miei pensieri, più confuso che mai.

Tranquillamente torno a casa e trovo Jessica ancora alzata, è dolcissima, mi sta aspettando. Indossa una camicia da notte trasparente, che lascia poco all’immaginazione. Dal suo atteggiamento civettuolo capisco come finirà la serata.

È di nuovo mattina, mi sveglio con la voce stridula della cameriera.

«Signore sono le sette. Le ricordo che deve andare all’aeroporto a prendere i gemelli.» Ancora insonnolito.

«I gemelli?»

«Tornano oggi dalle vacanze di primavera, non lo ricorda?»

«Certo, certo, soltanto non pensavo che tornassero così presto. Emma, la signora dov’è?»

«La signora è andata a fare jogging.»

Sono sotto la doccia e sto ridendo della situazione in cui mi trovo. Fino a qualche giorno fa ero uno scapolo impenitente e adesso mi ritrovo ad avere, oltre ad una moglie, anche due figli gemelli e per giunta un maschio e una femmina. Come dire, ho la famiglia perfetta.

Nel tragitto per l’aeroporto cerco di immaginare che aspetto hanno i miei figli. Mi domando se sono un buon padre per loro, questa cosa è molto importante perché io non ho mai avuto alcun esempio da seguire.

Al ritiro bagagli mi guardo intorno, spero che un qualcosa di familiare mi aiuti a riconoscerli, ma non ne ho bisogno, perché due ragazzi si dirigono verso di me correndo. Mia figlia si attacca al mio collo e mi ricopre di baci, è una sensazione bellissima: somiglia molto a Jessica. Invece con mio figlio ho l’impressione di guardare in una capsula del tempo: è il mio ritratto degli anni della gioventù. Freya non ha lasciato nulla al caso.

Nel viaggio verso casa non lesinano notizie sulla loro vacanza, fino a quando le voci non diventano un brusio in sottofondo, e come al solito sto pensando a Freya.

A casa Jessica ci sta aspettando sul portone, la guardo mentre li abbraccia, tutto mi è normale persino monotono. Se Freya doveva cambiarmi la vita perché non ne è stata lei stessa protagonista?

Nei giorni seguenti torno spesso al parco, sperando di poterla vedere di nuovo, ma non sono fortunato.

Le giornate scorrono lente: tra feste, incontri al club e lunghe chiacchierate con Jessica. La mia vita è normale, se per normale si può giudicare il modo in cui mi è stata offerta.

Sono passati due mesi, durante una delle mie solite passeggiate notturne, la vedo seduta sulla solita panchina. Mentre mi avvicino, il cuore batte a mille, lei con un gesto mi invita a sederle accanto. Il cane si accovaccia ai nostri piedi.

«Allora, Alexander come va la tua vita?»

«Lo dovresti sapere. Sei tu che l’hai costruita per me. Ho una domanda da porti: perché hai scelto un'altra donna? Perche non te stessa? Io mi ritrovo a pensare sempre più spesso, a come potrebbe essere tra noi. In te vedo una realtà e non è falsa come la vita che sto vivendo.»

«Io non posso essere tua, anche se forse c’è una remota possibilità.»

«Dimmela, farò qualsiasi cosa mi chiedi.»

«Dovresti seguirmi nella mia dimensione, abbandonare tutto ciò che hai, e non credo che tu sia pronto.»

«Chi sei tu per decidere se io sia in grado o no di scegliere cosa fare della mia vita?»

«Il posto da cui provengo esiste e vive per le emozioni. Tu sei in grado di esternare le tue?»

«Mettimi alla prova, lascia che veda il tuo volto. Per favore lascia che sia io a dire cosa è bene per me.»

Freya solleva il velo. Quello che vedo mi crea una valanga di sensazioni. Vengo pervaso dalla serenità, è come se volassi libero per l’universo. La conosco da sempre.

Sì, è lei che mi segue da tutta una vita: i suoi capelli neri, quegli occhi azzurri e profondi li ho sempre sentiti su di me. È lei che ho sempre cercato.

«Alexander, sei pronto a seguirmi?»

«Si, ovunque tu vada io verrò.»

«Adesso che hai deciso, posso dirti chi sono in realtà. Devi sapere che tu sei in coma, ed io sono uno dei tanti demoni che accompagnano gli uomini in un'altra dimensione dell’esistenza. Ora che sei consapevole del tuo stato, sei ancora disposto a seguirmi? »

«Sì, soltanto se mi assicuri che nell’altra dimensione, io condivida il mio percorso con te.»

«Tu ed io siamo legati fin dall’inizio dei tempi. Io sono, tu sei. Uno vive in conseguenza dell’altro.»

Alexander si alzò dalla panchina tendendo la mano a Freya. Lei poggiò la testa sulla sua spalla e tutte due si diressero verso un portale che si era aperto davanti a loro. Solo il cane era rimasto a guardare, mentre scomparivano nella luce.

Nella vita che aveva lasciato, Alexander era sostenuto dalle macchine. Aveva fatto il suo ultimo salto senza paracadute, ma aveva trovato Freya. I medici, che lo avevano in cura, confermarono il suo decesso e rimasero meravigliati dall’espressione del suo volto. Era sorridente. Ora era sereno.

Alexander aveva seguito il filo rosso che li univa.

Tutti i racconti

23
27
143

Il drago spazientito

11 April 2025

«Sono William Knight di Black Rock, il miglior cacciatore di mostri! Tra breve, nella mia dimora, appenderò la tua testa schifosa sopra il camino del salone!» gridò con un'aria da spaccone il cavaliere corazzato, brandendo un'ascia bipenne contro la bestia squamosa di colore verde che torreggiava [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Giuseppe Scilipoti: x Ondine: allora, se così fosse, io e Dragà🐉abbiamo qualcosa [...]

  • Walter Fest: Scilipò, perdonami non posso fare a meno di mandare un salutino a Flavia [...]

2
5
24

La discussione

Storie colorate

11 April 2025

Sentite questa quant'è bella, c'erano due frati che a piedi nudi sulla spiaggia al tramonto che volge al desio parlottavano con veemenza tra loro, che stranezza vedere due frati scalzi paciosi e paciocconi fare commenti coloriti su un accaduto, cosa era successo? Qualcuno forse per ischerzo gli [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: Ondine, credo che sei con noi da poco, manco un benvenuto devo averti dato [...]

  • Walter Fest: Ai miei due lettori che sono due ma è come se fossero 2000 dedico questa: [...]

12
4
44

Meeting

10 April 2025

"Allora - disse l’avvocato Diavolin - cari amici siamo giunti al termine ognuno faccia i suoi nomi." "Per me – intervenne prontamente l’onorevole Talis – la New New Agency per la vigilanza e per le pulizie la New Splendor&Risplendor dei fratelli Grattini." "Eh no, i fratelli Grattini sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
2
23

L'ULTIMA OCCASIONE DI UNO CHE ERA STATO CONDANNATO A MORTE

Si puo' sfuggire al destino?

10 April 2025

Nella quiete da brivido della prigione di Villa San Pedro , un uomo si trovava solo nella sua cella, avvolto in un'oscurità che pesava come una condanna. Renato , un ex insegnante di filosofia, attendeva l'inevitabile: il giorno della sua esecuzione, fissato per il giorno seguente. La sua anima [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dario Mazzolini: benvenuto su LDM caro Davide.
    Bella e intrigante la storia narrata. Una [...]

  • Ondine: Benvenuto Davide. Già, chissà come ci di sente in quegli ultimi [...]

2
5
25

Ah, la gioventù!

10 April 2025

Avevo diciotto anni e vivevo in un luogo dove le giornate erano scandite da musica, feste, amici che andavano e venivano. Da casa nostra passavano personaggi bizzarri: il ragazzo poco più che ventenne che aveva già girato il mondo con solo uno zaino di conforto o Beppe “trip”, un tipo già grande [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: la storia è avvincente e scritta in modo piacevole, ma per te c'è [...]

  • Lawrence Dryvalley: "Non mi è simpaticissimo, ma lo tollero... Non ricordo come, però [...]

6
9
34

I ragazzi che partirono

…e quelli che tornarono.

09 April 2025

Mio nonno era sempre seduto al tavolo con lo sguardo perso nel vuoto e il fiasco di fronte a lui; ogni tanto si versava un bicchiere di vino e buttava giù. ‘Enzo vuoi che ti prepari una minestrina?’ Nonna Lia in realtà non amava cucinare, eccezion fatta per il cacciucco che comprava una volta al [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
4
10

Da Io so di non sapere a Gli esami non finiscono mai.

da Socrate ad Eduardo un Viaggio nel pensiero e nella vita.

09 April 2025

Socrate, il filosofo per eccellenza, ci ha lasciato un insegnamento profondo e umile: "Io so di non sapere". Questa affermazione, sebbene paradossale, rappresenta la base di una filosofia che invita alla riflessione, alla curiosità e alla ricerca continua della verità. In un'epoca in cui siamo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Sono parole sacrosante, - come dice Lawrence - e anche conosciute e diffuse, [...]

  • Gennarino: ondine: grazie

8
10
61

L'Avvento II

08 April 2025

Dalla finestra della cucina scorgo il mio guardiano cromato fuori in attesa. Non entrano in casa, chissà perché. Dall’arrivo degli orribili V’jtors siamo tutti in pericolo e restii a uscire. Sì gli “angeli” ci proteggono, viviamo tuttavia prigionieri. [NdA: sequel de “L'Avvento”, pubblicato su [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
7
28

Un eventuale inizio.

08 April 2025

Il livello dell’acqua si alzava a vista d’occhio e in un attimo capì che doveva mettersi in salvo e correre dall’altra parte. Non aveva nulla con se e correndo si voltava per vedere ciò che stava lasciando. Ma la persona a cui pensava non era affacciata alla balconata. C’era una donna però, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Vally: Grazie amici lettori per tutti i Vostri commenti. Effettivamente il pensiero [...]

  • Ondine: Ovvio che non fosse centrale il pensiero dell'acqua, ma è significativo [...]

5
6
34

La guarigione

07 April 2025

“Non si disperi, signor P. Nel giro di qualche giorno la terapia inizierà a fare effetto, e tra un paio di settimane dovremmo dimetterla. Se continuiamo così andrà tutto bene, non c’è nulla di cui preoccuparsi. La guarigione è un processo che ha bisogno di tempo, dopotutto.” Questo è quello che [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rossozzo: Grazie a tutti per aver letto il mio racconto!
    Per Dario: grazie mille [...]

  • Lawrence Dryvalley: Benvenuto, in questa stazione troverai sempre qualcosa da leggere, un lettore [...]

4
3
19

VESPE COL MAKE-UP

07 April 2025

Erano tutte elaborate: non c’era Vespina 50 che non avesse qualche archibugio nel motore in grado di garantire qualche km/h in più. Poi era obbligatorio salirci in due, con una zavorrina preferibilmente, perché le distanze si annullavano e si cominciava a prendere confidenza con le forme femminili [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
6
24

Dal Giappone con furore (e anche qualcosa d'altro)

06 April 2025

Mia zia era sempre stata una persona con tante buone intenzioni. Ricordo che uno dei suoi pallini era proprio l'ospitalità: vagabondi senza un posto fisso con condotta nomade, senzatetto occasionali, gente comune raccattata qui e là e persino esuli stranieri. Quella volta tuttavia aveva superato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • L. Carver: Da parte mia, un inchino di ringraziamento alla maniera orientale ci sta.

  • Lawrence Dryvalley: AhAh, Scandicci-san e il Natale! Molto divertente, well done! Ciao, anzi... [...]

Torna su