Siamo noi.
Eccoci.
I trentenni.
L'incubo delle risorse umane.
I ricercatori di concorsi, stage e lavori part-time.
Quelli che, come me, rincorrono un sogno post-laurea.
Il mio percorso?
Diploma classico (e già allora ero una fuorilegge,una che sceglieva la strada del diploma non-finito);
Laurea in beni culturali (e da fuorilegge sono divenuta una ricercata ufficiale);
Master e brevetto di accompagnatrice turistica (e c'è mancato poco che mi dessero l'ergastolo, ma si sa in Italia le condanne non sono mai definitive).
E poi?
Colloqui, invio di email, candidature via raccomandata (dove la ricevuta di ritorno non arrivava mai).
Nel frattempo, ti arrangi.
Fai la baby-sitter, il doposcuola, la repartista in un discount e piccole esperinze nei beni culturali.
E in questo tempo di lotte, progetti e voglia di sentirsi indipendenti, ti scontri con la realtà.
Dove c'è chi ti dice che :
-la colpa è tua, perchè hai scelto una laurea umanistica e si sa il lavoro lì è poco;
-sei donna e non ti si può assumere, perchè poi ti sposi e fai i figli;
-sei troppo qualificata e una col tuo profilo ci costerebbe troppo;
-non hai esperienza e ci rallenteresti il lavoro d'equipe.
Ottimo, direi.
Ora va meglio, certo.
Ho iniziato un progetto e spero che vada a buon fine.
Ma vorrei dire un'ultima cosa.
A tutti coloro che si sentono arrivati, onnipotenti, fighi.
A coloro che ti guardano dall'alto in basso.
Vi auguro emorroidi e diarrea.
Perenni.