Chiuse bene la porta alle sue spalle e si diresse verso la fine della strada per le sue commissioni.
Nina, figura esile capelli ricci, non molto alta ma proporzionata, in una giornata afosa si dirige con passo svelto e deciso verso la banca per effettuare un pagamento.
Nina ama i jeans, sono la sua divisa di ordinanza ma l'estate....l'estate si sa, fa sciogliere i cuori anche più duri...quindi anche il suo.
Così cede a vestitini impalpabili e molto, molto trasparenti.
Ma non divaghiamo....Nina a passo svelto procede per la sua strada tutta fica con vestitino svolazzante al vento e zeppe di ordinanza, in genere le usa anche per fare la spesa e portare giù il cane..., ma...ma il destino ha deciso di vedere quanto la signorina sia capace di destreggiarsi nelle buche meschine e crudeli che la città eterna miete a più non posso.
Così in men che non si dica, la nostra eroina si trova a faccia in giù e culo all'insù.. poiché il vento inesorabile le alza quei 10 cm di tessuto e per la felicità di un motociclista che sta sopraggiungendo, mostra il suo famoso fondoschiena che in tempi andati era meglio della più famosa Belen.
Il motociclista a quella vista inchioda, ferma la moto, toglie il casco e scende, mentre la nostra Nina è ancora a terra sbalordita, incredula e capisce di avere il culo all'aria, cerca di darsi un contegno ma... invano.
Il motociclista vorrebbe lasciarla in terra per poter ammirare ancora quel ben di Dio, ma da gentiluomo qual è l'aiuta a rialzarsi.
" Si è fatta male? L'hanno investita? Va tutto bene?" Nina si guarda intorno, si sente un idiota, non ha ancora capito cosa sia accaduto, vorrebbe piangere, sente dolore ma non capisce, si sente sola e sperduta ..." Si si tutto ok, non so cosa sia accaduto, forse sono inciampata, mi sono ritrovata a terra", il motociclista non vorrebbe lasciarla andare ma lei si pulisce il vestito, si tocca i capelli e dice "è tutto ok grazie".
Mentre cammina con la voglia di piangere si guarda le mani, sono nere e ..oh mi Dio c’è sangue, cazzo il sangue, da dove mi esce sto sangue.... o mio Dio le gambe sono nere e sanguinano pure loro.. cazzo devo arrivare alla fontanella.
Nel frattempo prende il telefono e chiama Tony i suo compagno che come sempre non può parlare, gli manda un messaggio sono caduta mi sono fatta male, poi chiama il padre, squilla squilla, ma cazzo, quando mi serve non mi risponde nessuno....chi cazzo chiamo ora.. arriva alla fontanella si bagna le gambe nere, sporche di sangue misto a terra, asfalto, improvviso il ricordo di quando da bambini si cade dai pattini e ci si sbuccia le ginocchia e fa un male cane, così male che non sai se dire che ti sei fatto male e prenderle o subire il dolore pensando che tra un po’ con l'acqua ossigenata sarà pure peggio.
E tutti quei ricordi, le emozioni, piange cazzo, ma perché piangi?
Mi sento sola, vulnerabile, sola, piango perché dentro di me ce l'abisso e ho paura di sprofondare, so nuotare ma faccio fatica a rimanere a galla e basta poco, veramente poco per affogare.
L'acqua scorre sulle gambe leggermente abbronzate, e ancora sangue...dalla bocca cazzo, le labbra, si guarda nello specchietto di un auto parcheggiata ha il labbro rotto sanguinante e la guancia scorticata con l' impronta dell'asfalto.
Mentre impreca e piange scorge una zingarella su di una panchina e lei che li odia e gli vorrebbe dare fuoco la guarda e le dice .... "mi esce tanto sangue?", la zingarella meno sporca di lei che non si capacita come le abbia potuto rivolgere la parola, più spaventata che sorpresa le dice :"no no è tutto ok"
Raccoglie le sue cose imprecando e si dirige verso la banca.. è un treno, non si ferma, è peggio di Terminetor, entra e l'impiegato la scruta e le dice..." è caduta?" e lei, con la faccia da culo, con il labbro rotto, la guancia deturpata, le ginocchia sanguinanti, dice mettendo gli occhiali di Chanel...."no no tutto ok".
Arriva alla fermata del bus meditando su quanto si sia rotta i coglioni di questa vita assurda, la caduta è solo un pretesto per aprire il vaso di Pandora che tiene sigillato con a guardia cobra e tigri.
Alla fine dopo il viaggio della speranza, su bus affollati senza aria condizionata e dove tutti sono intenti a vedere i cazzi degli altri e nessuno vede che hai due ginocchia frantumate e un labbro spaccato e magari ti vorresti sedere (ambientato in centro Italia ma con mezzi da terzo mondo), arriva a casa e lì il suo piede 37 super laccato di rosso decise di farsi sentire "ehi!!! il peggio che sta male sono io ti ho riportato a casa ma non ne voglio più sapere.. mi sono fatto male."
Nina costretta a letto medita sulla sua triste vita ma sa in fondo al cuore che prima o poi qualcosa cambierà.