Da questo momento sono ufficialmente scomparso, ho finito di seppellirmi nel mio giardino, nessuna lapide mi ricorderà, nessun fiore mi conforterà.

D’altronde perché compiangermi, sono felice, ci sono riuscito, ho trovato un demente che viveva sotto i ponti ed ho preso il suo posto, mi avrebbe ringraziato se avesse avuto un cervello funzionante, in fondo ho dato un senso alla sua vita di merda. Ho inserito i miei ricordi al posto dei suoi ed il gioco è fatto, la mia cultura, ottant’anni di vita, inzeppati nel suo cervello che conteneva solo 25 anni di stronzate varie.

Il lavoro non è finito, devo ripulirmi, faccio schifo, mi fa ancora senso toccare un corpo mio da poco, un bagno bollente e poi potrò iniziare a piacermi con il mio nuovo aspetto.

Per ora scopro con piacere che tutto funziona perfettamente al primo pensiero lascivo sulla ragazza che mi abita di fronte..

Due giorni dopo – Roma centro

Che meraviglia, Via del Corso è piena di ragazzette ventenni starnazzanti. Le avevo sempre odiate per la loro insulsaggine, però ancora non avevo di nuovo vent’anni, hanno dei fisici meravigliosi, gambe splendide che spuntano generosamente da sotto le gonne, grazie Luglio e grazie Ponentino.

«Scusa, ci dai qualcosa? Fra una settimana abbiamo la terza prova della maturità»

Una decina di cappellini mi circondano, ragazzi e ragazze richiedono qualche spiccio

«Non ho una lira»

Un ragazzetto: «Me pari mì padre che ancora dice così»

Passo falso, sono antico

«Hai un contenitore? Vi aiuto!»

Un ragazzo mi tira una scatola di scarpe vuota e ricomincia a girare per Piazza del Popolo, mi accodo a loro, dopo due giorni di allenamento sono pronto ad inaugurare la mia nuova vita, ho una ricca voglia di scopare, dopo vent’anni di digiuno! Che bello, basta guardarmi intorno e sento tutti gli stimoli giusti, me lo devo sistemare spesso, ogni erezione lo spinge in nuove direzioni.

Una biondina del gruppo mi precede di pochi passi, è la mia preferita, magliettina a canottiera senza reggiseno, pancia scoperta, gonna svolazzante, ciabatte infradito e… a prima vista… non accoppiata.

Devo darmi da fare, la scatola è ancora troppo vuota rispetto agli altri

I giapponesi sono le mie vittime preferite, pieni di soldi e sempre sorridenti, continuo a cercare di capire quali sono le coppie già formate per non scatenare gelosie. Un’ora dopo siamo diventati tutti amici, contiamo i soldi rimediati ed io, con altri quattro ragazzotti, andiamo a comprare bibite e pizza, appuntamento con gli altri su un prato vicino alla Casina Valadier.

Eccole, hanno già steso delle coperte su cui si sono sdraiate a prendere il sole, le scarpe sono già volate via, chiedo alla biondina solitaria se posso sedermi vicino a lei, si sposta per lasciarmi uno spazio vicino alle sue mutandine rosa.

Devo abituarmi, i ragazzi intorno a me neanche se ne accorgono, sono abituati, specialmente in questa stagione, a poter ammirare tutto questo ben di Dio. Si scattano foto, si mandano messaggi anche se sono a due metri, stanno in un punto meraviglioso di Roma ma si perdono nel loro piccolo mondo.

Lei no, mi guarda incuriosita, le chiedo: «Come ti chiami?»

« Margherita »

«Io Andrea, quale pizza ti prendo?»

«Margherita»

«È una battuta o ti chiami veramente così?»

«Non sto scherzando, me la prendi prima che finisca? Anche una Coca»

Mi allungo e ne prendo due pezzi con due bottiglie, lei si sdraia sulla pancia ed inizia a mangiare, mentre io inizio a contare i nei sulle sue gambe, i pelucci biondi non ancora estirpati per l’estate, ho il tempo di ammirare anche i palmi dei suoi piedini nudi che vanno su e giù.

Si gira verso di me, riesco a spostare lo sguardo verso i suoi occhi chiari prima che parli

«Ce n’è un altro pezzo con patate?»

Ne prendo due triangoli, uno glielo porgo, ricomincio a studiarla, si è appoggiata sui gomiti per mangiare, i seni piccoli mi sbirciano da sotto la maglietta, non riesco ad intercettare i capezzoli, anche se mi sporgo pericolosamente.

«Era buona, ci voleva proprio»

Si gira ed incrocia le gambe, tenendo prudentemente la gonna con una mano, spingendola verso il basso

«È  da quando ci siamo incrociati che non fai altro che guardarmi»

«Ti da fastidio? Hai un corpicino meraviglioso»

«Non dire scemenze, sono troppo magra e senza tette, i miei amici preferiscono le zinnone formose»

«Meglio, ti lasciano tutta per me. Sei fidanzata?»

«Ma come parli? Neanche mio nonno diceva “fidanzata”!»

Mi mordo le labbra

«Scusa, era per fare il vecchiaccio»

«Comunque sono single»

«Bono a sapesse»

Ride di gusto

«Perché, sei sicuro di piacermi?»

«Ci spero! Ho un bel corpo, l’ho scelto apposta»

«Alla fabbrica dei corpi? Fammi fare qualche cambiamento anche a me»

«Te lo proibisco, sei perfetta!»

Iniziamo a chiacchierare, un’ora dopo sappiamo tutto l’uno dell’altra, ovviamente io ho inventato tutto il mio passato, compreso l’account che non sapevo di dover avere.

«Sei antico ma mi piaci, anch’io odio i social»

Maledizione, sono prevedibile, devo studiare la gioventù.

Ho la testa poggiata sulla sua coscia, gli altri ragazzi sono sparsi in giro a messaggiarsi, le sue labbra mi attirano, si uniscono, le lingue si trovano, si assaporano. La sua mano controlla attraverso la stoffa la mia eccitazione sempre crescente

Prende l’iniziativa, si alza, cerchiamo un punto isolato dietro un cespuglio, stendiamo la coperta ed iniziamo ad esplorarci, attiro il suo culetto sopra di me mentre lei abbassa la lampo dei miei pantaloni.

Allarme rosso

«Scusa Marghy, non ho il profilattico»

«Ce l’ho io, tranquillo, li ho sempre dietro per sicurezza»

Me lo tira fuori, finalmente libero di erigersi, lo massaggia un po’, lo rinchiude nella plastica, scosta le sue mutandine rosa e lo attira dentro il suo corpo.

Controllo i paraggi, è tutto tranquillo, mi rilasso, circondo con le mani le sue natiche ed iniziamo a sussultare finché un movimento di troppo fa finire i festeggiamenti

Rimaniamo fermi guardandoci negli occhi per un tempo senza fine

È stato bello ricominciare così la mia vita sessuale, ora devo trovare solo un modo gentile per liberarmi di lei, non voglio fermarmi alla prima passerotta dopo aver atteso tanti anni

Esco dal suo corpo, mi ripulisco, la prendo per mano e raggiungiamo gli altri.

Amo la mia nuova vita!!

Tutti i racconti

2
4
20

Call Center

23 November 2024

Call Center Mi sono alzata molto presto anche stamani Il buio sembra ancora più buio, quando fai una cosa che non piace Prendo il solito tram, il numero dieci, sempre pieno a quell’ora mattutina Volti di persone che sembra non dormano da giorni Ma in queste giornate fredde di Inverno, emanano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Teo Bo: '... cosi via, veloce, tra Galassie sconfinate, senza una sosta, tra mondi [...]

  • Adribel: Ironico, sarcastico, amaro, eppur vero.

1
0
11

La felicità perduta

23 November 2024

Io sono nato in un piccolo borgo della bassa bresciana, in una vecchia cascina circondata da campi di grano e prati fioriti incorniciati da una rete di canali di irrigazione e fossati di acqua incontaminata, dove insetti pattinatori ed eterotteri, scivolavano danzanti sulla superficie. La felicità [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
5
18

La signora del quinto piano

23 November 2024

Si era inventato un mestiere per arrotondare una pensione sottile come un'acciuga e permettersi qualche fetta di prosciutto in più, magari accompagnata da una mozzarella minuta ma gustosa, con la goccia di latte che scivola verso il piatto simile ad una lacrima salata. Salì sull'utilitaria di sua [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Teo Bo: Ciao Walter. Ma come... non ti piace la faccia del mio nipotino? Anche Pata, [...]

  • Lawrence Dryvalley: La Steffilongo procurerà altri lavoretti a Vito, forse non scherzava [...]

3
3
20

I ricordi del becchino : L'uomo delle vespe.

22 November 2024

E’ una caldissima domenica estiva. Sul furgone sto percorrendo le strade di campagna per affiggere i manifesti del caro nonno ‘Tonino’. Il sole picchia, l’asfalto della strada balla per la calura, l’aria condizionata del mezzo è fuori uso. La testa è coronata da perle di sudore. Nonostante tutto [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Tra miraggi al sole e apparizioni nella nebbia, un racconto compatto, ben costruito, [...]

  • Lawrence Dryvalley: Bella questa serie "I Ricordi del Becchino"... Letti e like ai due [...]

10
12
82

Il pupazzo di neve

22 November 2024

Devo ammettere che ho fatto un ottimo lavoro. L'ho chiamato Lumiukko, che tradotto dal finlandese significa "pupazzo di neve." Ecco una descrizione veloce e sommaria di cosa mi sono servito per realizzarlo: innanzitutto, la materia prima cioè la neve, i due pomodori di Pachino ne ricreano gli occhi, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
2
13

Sono incazzato... 3/3

22 November 2024

A diciassette anni ero seduto al secondo banco del quarto liceo. La matematica è sempre stata la mia passione… non avevo bisogno di studiare la teoria… e soprattutto non ne avevo voglia… teoremi, enunciati, postulati, mi sembravano cose ovvie e banali e non sopportavo di mandare a memoria quel [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dario Mazzolini: bellissimo racconto scritto molto bene al punto di essere diventato il tuo [...]

  • zeroassoluto: Scusate, ma nelle prime due parti, ho dovute modificare di recente alcuni nomi [...]

1
6
19

A38

Una mattina alle poste

22 November 2024

Uno dei luoghi più noiosi della terra suppongo che sia lo spazio dedicato agli uffici postali della mia piccola cittadina. Frustrato da una multa ricevuta poche ore prima mi avviavo, sconsolato, verso quel pezzetto di mondo in cui qualcuno sistematicamente sfoga ansie, rabbia e risentimento nei [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Teo Bo: Grazie Law per il benvenuto e per esserti divertito leggendomi. Aspetto tuoi [...]

  • Lawrence Dryvalley: Grazie a te in anticipo per l'interesse ai miei testi, li trovi elencati [...]

3
3
21

La fermata

21 November 2024

Siamo sette alla fermata, è umido ma i saluti fioccano. Siamo un gruppetto abitudinario nel quale Crocefissa spicca. Guarda le moldave, le russe e le africane con distacco. Se non avessi giurato sui miei figli di tacere le spiegherei che la fermata è il punto dove i mezzi pubblici stradali si [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ellissa: la vita è un continuo ricercare un' equilibrio tra noi e gli altri. [...]

  • U1657: Santa crocifissa!!!

2
3
19

Egregio Sig.Ictus

21 November 2024

Ex alza il viso dal piatto al ristorante e la vita è cambiata in un solo istante. Il suo viso è una ridicola maschera tanto che immediatamente penso stia facendo lo sciocco, la ragione non vuole vedere l’abisso che mi aspetta se solo lasciassi entrare i pensieri logici. Poi tutto precipita. Capisco. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Vally: Grazie Dario.
    Buona giornata

  • Adribel: Mi sono venuti i brividi ma penso che il sig. Ictus sia un ver0 signore, determinato [...]

3
7
24

Le mollette

21 November 2024

Ho sempre odiato stendere i panni. Sempre. Lo faccio solo perché mi piacciono le mollette. Ho mollette sparse per casa e spesso ancora attaccate a lenzuola, pantaloni e camicie che ritiro e piego in modo rapido e ripongo in luoghi riparati e sicuri chiamati armadi. A volte indosso i miei vestiti [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ecate: Ellissa, sorella mia, testo a quattro mani

  • U1705: In effetti capita che gli asini volino!

2
10
15

Racconto ln breve la schiavitù dal cellulare

Le persone sono portate a schiavizzarsi.

21 November 2024

È già da tempo che le persone non ragionano con la propria testa, ma con la testa degli altri. Cioè di quelli che manipolano gli individui per portarli a raggiungere gli scopi che si sono prefissati, e la gente crede che tutto si svolge nell'interesse e nel bene dell'umanità- (Praticamente schiavizzarsi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • L’esilioDiRumba: Molti ragazzi di oggi riescono, ancora più di quelli ddella mia generazione [...]

  • Gennarino: L’esilioDiRumba: Grazie per aver letto e commentato. Bisogna educarli [...]

6
13
23

Il caffè col babbo

20 November 2024

È uno dei miei ricordi più belli. A prima vista può sembrare banale ma non lo è. Avevo preso l'abitudine, a metà mattina, di bere il caffè col papà. Ovunque mi trovassi per noi era un'appuntamento fisso. Se potevo andavo a casa dei miei, altrimenti lo bevevo con lui a distanza: dai clienti se ero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Ciao Dario, ho letto questo e le ultime tue proposte anche se non ho commentato. [...]

  • Dario Mazzolini: grazie Lorenzo. Ti leggo sempre volentieri pure io. Grazie ancora per il tempo [...]

Torna su