Ecco è qui, la sede storica di viale Pasubio, mi da una speciale emozione ogni volta che oltrepasso la soglia della casa editrice fondata esattamente cento anni fa dal trisavolo dell’ultimo presidente. Come suo amico personale posso andare direttamente all’ultimo piano senza farmi annunciare.
Busso.
«Avanti!»
Entro, il big boss mi aspetta con le gambe sul tavolo, lo saluto «Ciao Giangiacomo, come va?»
«Bene Arnoldo, cosa mi racconti di bello? Non credo che col tuo carattere da lupo solitario tu sia venuto solo per prendere un caffè, invece di video chiamarmi, mi hai incuriosito con quest’appuntamento»
«Non sai ancora quanto! Mi è successa una cosa stranissima»
«Prima di iniziare cosa bevi?»
«Cubetti di whisky e soda»
Ordina al videogramma e poi lo isola
«Arriveranno da soli, puoi iniziare, nessuno ci disturberà»
Sprofondo nella poltrona avvolgente, fluttuo a mezzo metro da terra, odio andare più in alto, ancora non mi sono abituato, poi cercare di stare sopra mi sembra il vecchio giochetto del “chi ce l’ha più lungo”
«Tutto è iniziato ieri, ero davanti all’ultima bancarella di libri cartacei vicino al Duomo»
«Sì, la conosco, anch’io mi diverto a curiosare, ci scopro chicche introvabili»
«Un libro mi ha incuriosito, si chiama “Trilogia gastrica, ovvero come distruggere il ricordo di Asimov” di una piccola casa editrice romana, era ancora incellofanato, ero indeciso se aprirlo, avrei dovuto prima comprarlo, poi ho deciso che per 50 centesimi potevo anche rischiare»
Il mio amico inizia a ridere «Quindi?»
«L’ho aperto, ho letto le note di copertina, stampato a settembre 2015 da un certo Dario De Santis, uno che faceva doppiaggio, nella penultima c’è una dedica ad Asimov, una alla moglie, parenti, amici, cose normali.
Ho iniziato a leggerlo mentre camminavo, fantascienza elementare, più per ridere che altro, qualche scena hard, personaggi simpatici, poi sono arrivato a casa ed ho cercato nella biblioteca universale»
«Cos’hai trovato?»
Gli porgo il libro, lo annusa
«È sempre un piacere toccare queste antichità»
«Guarda la data di nascita dello scrittore»
«Tre agosto 1957»
«Ieri, quando l’ho trovato, era il tre agosto»
«Casualità»
«Ovviamente l’ho pensato anch’io, lo sai quando è morto? Guarda a pagina 67 nell’albero genealogico scritto il 5 agosto 2070 dal nipote, il protagonista, quello inventato nel romanzo»
Sfoglia
«12 Ottobre 2030! Aveva scritto la sua data di morte? Se l’era inventata?»
Gli proietto l’ologramma della sua vita
«Successe davvero quel giorno? Era uno spostato che si suicidò per dar fede a ciò che aveva scritto»
«No, una pallottola vagante in un regolamento di conti, non cercò la morte, lo prese a tradimento»
«Casualità?»
«Leggi fine pagina 100»
«”Troppe casualità danno solide realtà”, che significa?»
«Sto cercando di capirlo»
«Intuizioni sul futuro?»
«Niente, secondo lui già saremmo già arrivati ai confini dell’universo quando a malapena abbiamo i viaggi turistici sulla Luna»
«Quante copie ha venduto del libro?»
«Meno di cento»
«Poveraccio, un altro scrittore sfigato»
«Voglio capire dove vuole farci arrivare, seguirò le altre tracce, visto che i protagonisti dovrebbero essere veri, vediamo il suo vero albero genealogico»
«Puoi farlo qui, ormai mi hai incuriosito»
Prendo il computer aziendale, estremamente potente, contenente lo scibile universale, collegato con tutte le banche dati, le anagrafi di tutte le nazioni, dopo 5 minuti abbiamo collegato tutti i parenti segnati nel libro, eliminando per ora quelli inventati.
«Non corrispondono, il fratello, i figli e tutti i collaterali hanno date diverse»
«Cerchiamo i figli di Tommaso»
«Ecco qui, la moglie ha un nome diverso…»
«… però il figlio è Danilo!»
«Avrà preso l’idea dal libro o è un omaggio al nonno?»
«La data di nascita è diversa»
Dopo due ore siamo arrivati a delle certezze
«Allora, Danilo lavora su un razzo che porta i turisti sulla Luna, la nipote di Federica si chiama Franca e lavora come commessa a New York, non hanno rapporti, le famiglie non si sono mai viste»
«Ho un’idea editoriale, compriamo i diritti, facciamo una nuova edizione del libro, cerchiamo i due protagonisti…»
«…quelli veri, con una vita completamente diversa…»
«… che hanno una trentina d’anni, li facciamo conoscere, mettiamo in onda una serie con tutte le fasi della ricerca e della conoscenza…»
«… se si mettono insieme faranno la volontà del loro antenato…»
«… e noi faremo grandi guadagni con il libro, la serie, il merchandising con il serpente Sir Biss»
«… la raccolta con le musiche originali, i video concerti…»
«… e poi uno sponsor offrirà un ricco premio per il loro matrimonio, nello stesso giorno sul libro, l’otto agosto…»
«… la dote del trisavolo…»
«NO! Meglio ancora! Il forziere del fantasma!!»
Nel frattempo una finestra si chiude senza alcun soffio di vento.
5 Febbraio 2065 – Houston, base spaziale
«Ecco, l’indirizzo è questo, tenete sempre accese le olocamere, ora suono»
Pochi secondi e la porta si apre
«Buongiorno Danilo, lei è stato sorteggiato per un grosso premio, possiamo intervistarla?»
«Ma… va bene!»
«Allora, posso darle del tu? Grazie! Accetteresti di avere un milione di dollari per sposarti con una ragazza che ti faremo conoscere noi? Più un vitalizio finché il matrimonio resisterà?»
«Che significa?»
«Conosci il libro del tuo prozio in cui tu trovi nello spazio una ragazza conosciuta dai parenti di cui tu non sapevi nulla?»
Ride
«Ma chi, Jenny? Non esiste, era un’invenzione»
«Se noi la trovassimo?»
«Per quella cifra la sposerei pure se fosse una chiavica, in due o tre anni mi sistemerei, ma davvero esiste?»
«Se ci dai il permesso, noi la cercheremo»
«Ci puoi scommettere le chiappe!»
8 Febbraio 2065 – New York
«Franca Martini? Grazie per averci aperto, lei sta vincendo l’occasione del secolo, ci sono milioni di dollari che guadagnerà solo dicendo di sì»
«Che significa? Spiegatevi meglio, dov’è la fregatura?»
«Tutto vero Franca, posso darti del tu? Brava! Tu sai qualcosa di un libro in cui tua nonna era protagonista?»
«Quale nonna? Federica? No, non ne so nulla!»
«Poi te lo farò leggere, comunque nel libro i protagonisti eravate tu ed un uomo che abbiamo ritrovato. Un fantasma voleva che loro due si sposassero, visto che erano già innamorati lo faranno volentieri, esattamente tra 10 anni, l’otto agosto 2070»
«Se fosse vero è un po’ presto»
«Lo sponsor vuole che almeno il giorno sia lo stesso, cioè tra due mesi, il tempo di conoscervi meglio e dare l’assenso»
«E quanto ci guadagneremmo?»
«Un milione di dollari più un vitalizio»
«Cazzo!»
«Qui mettici un beep!»