Sciaf, sciaf
Un rumore acquatico sovrasta quello delle onde che si frangono sulla riva pietrosa della spiaggetta.
Mi ero addormentato, guardo il cellulare, ore undici, un’ora di oblio vicino al pontile, lo sciaf sciaf che mi ha svegliato è causato da due piedini indubbiamente e meravigliosamente femminili che sporgono dalle assi di legno dell’altro lato, mentre giocano con l’acqua.
Sono ipnotizzato, seguo l’ondulazione, chissà come sarà la proprietaria, vedo solo la metà inferiore delle gambe, il resto è fuori vista.
Ora sento un rumore di tasti premuti, messaggino? Chi sei, sconosciuta? È il tuo ragazzo il destinatario di quei beep? Non è di quelle ragazze ossessive compulsive, che si sparano duecento caratteri al minuto, lei accarezza i tasti lentamente. Leggiadra creatura, pensi ad una risposta intelligente o ad una battuta fulminante? Perché sei sola? Mandi messaggino su Facebook al fidanzato… o marito? “Sono qui sul nostro molo e penso a te, aspetto che torni”
E se invece fosse un’amica che le chiede come vanno le vacanze?
Mi sto innamorando di quei piedini, così sbarazzini, delicati.
Già mi vedo, tornerò dalle vacanze e… “Hai avuto delle storie?” “Sì, c’erano due piedini che si ergevano a tre metri di distanza da me, mi hanno guardato interessati, erano curati, buon taglio delle unghie, uno smalto leggero, non volgare, uno aveva un anellino sul secondo ditino, gli alluci si sono toccati, hanno bisbigliato qualcosa, purtroppo non li ho capiti, forse cercavano un approccio, forse parlavano straniero, quando si alzarono vidi da sotto il pontile le piante che si allontanavano sinuose, mi alzai, purtroppo nel tempo che lo circumnavigavo avevano già attraversato il cancello d’entrata ed erano sparite insieme alla loro proprietaria, fu l’ultima volta che le vidi.”
Se succederà e lo dirò a qualche amico, quello mi prenderà per scemo.
Sciaf, sciaf
Un gabbiano planando atterra davanti a me nell’acqua, galleggia sotto il pontile e sbuca dall’altra parte, da un’occhiata in alto, vede lei e la studia.
Pennuto maledetto, dimmi com’è vestita, ha un bikini? Com’è il suo viso? Vola a darle un bacio, ne sarà felice, chi non sarebbe felice di ricevere un bacio da un gabbiano? Se lo facessi io mi prenderebbe a schiaffi, tu invece puoi, approfittane!
Però se passassi come lui sotto al pontile potrei baciarle il piedino, forse non se ne accorgerebbe! Mah, con la fortuna che ho prenderei una sua ondulazione direttamente in faccia, una tallonata che mi farebbe zampillare il naso a fiotti.
«Signorina, c’è del sangue sotto di lei»
Quel signore la salverebbe, inizierebbero una storia, mentre io affogherei miseramente nel mio sangue.
No, ipotesi bocciata!
Perché non ti alzi, coglione! Ci vorrebbe così poco per vederla e capire tutto!!
Non voglio farlo, voglio gustarla lentamente. Se non fosse il mio tipo?
«Mi scusi signorina, vorrei fidanzarmi con i suoi piedini, posso avere l’onore di fare la loro conoscenza?»
«No, ho promesso che non ci saremmo mai separati»
Va bene, basta, devo saperlo, mi alzo, giro intorno al pontile, arrivo dalla sua parte, anche lei si alza, viene verso di me, già l’amo, ora che conosco il resto l’amo ancora di più, si avvicina, siamo a tre metri, da dietro di me sbuca una ragazza, le si avvicina e la bacia sulla bocca, un bacio lungo, appassionato, innamorato.
«Amore, possibile che ti svegli sempre tardi, devo sempre mandarti sms per svegliarti dolcemente?»
«Scusami, ma la notte ci addormentiamo sempre tardi»
«Non smetterei mai di amarti!»
Continuo a guardarle, a costo di sembrare fastidioso, sono bellissime insieme.
Come siamo stupidi noi uomini, se un’altra donna bacia la tua fidanzata virtuale non si è gelosi, ma partecipi, partecipi della propria inutilità, vogliosi dell’impossibile.
Cambio posto, prendo il suo, mentre loro si tuffano nell’acqua e schiamazzando tra le loro risate, riescono a farmi passare un’altra ora di desiderio.
Sciaf, sciaf.